The future is Italy, and it’s bleak (Il futuro è l’Italia, ed è desolante). Comincia così un articolo del New York Times a cura di David Broder che ha fatto molto discutere nel nostro paese per via di alcuni opinioni su Giorgia Meloni e il suo partito, Fratelli d’Italia, dato per favorito da tutti i sondaggi per il voto del 25 settembre.
“Le elezioni anticipate, previste per l'autunno, potrebbero aprire la strada a Fratelli d'Italia, facendolo diventare il primo partito di estrema destra a guidare una grande economia dell'eurozona. Per l'Europa e il paese, sarebbe un vero e proprio evento sismico.” L’Italia è da anni il paese più interessante da studiare sotto il piano politico, perché è stato il primo, tra gli stati occidentali, ad aver vissuto dinamiche politiche che poi si sono evolute fino a raggiungere una stabilità perfino negli altri paesi. Ma c’è qualcosa nelle vicende del nostro paese che ispira la scrittura dei comici statunitensi. Un legame che è stato sottolineato più volte, a dimostrazione di come la vita politica del nostro paese (e non solo) sia, alla fine dei conti, una vera commedia.
- Qualcosa di grinzoso, rosso e incapace di contenersi.
Uno dei tanti che potrebbe benissimo reggere la parte di attore comico è sicuramente Silvio Berlusconi, il cui fare istrionico e giullaresco (le barzellette a sfondo sessuale sono un marchio di fabbrica del cavaliere, tale da diventare di recente un podcast prodotto da Libero) lo hanno reso uno dei politici più longevi e un modello per tanti che hanno deciso di seguire le sue orme una volta entrati in politica (vedi Trump o Boris Johnson, che ha concluso con una battuta di Terminator, seguita da grasse risate, il suo ultimo intervento in Parlamento).
Restano nella memoria alcuni momenti della lunga carriera berlusconiana ad alto tasso comico (i giovani oggi direbbero cringe - imbarazzante, senza poi sbagliare): l’amicizia di lunga data con Putin contrassegnata da foto storiche; quella volta al Parlamento europeo, quando promise di proporre Schulz “per il ruolo di kapò”. Ci sarebbe tanto altro ancora, ma è meglio fermarsi qui.
Non stupisce perciò, considerata la straordinaria capacità comica del nostro, che il cavaliere si sia finito sotto i riflettori in una delle serie tv più amata degli ultimi anni.
Ultima puntata dell’ottava stagione. Marshall e Lily sono in procinto di trasferirsi in Italia, così Ted, amico di lunga data, consiglia di portare una poltrona con loro. Ecco la risposta di Marshall.
M:“Ted, l’Italia non ha bisogno di qualcosa di grinzoso, rosso e incapace a contenersi, che puzza di alcool e droghe varie. Hanno già l’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Questo episodio in particolare è finito al centro di polemiche per via della censura del doppiaggio italiano, che omette un piccolo particolare:
M:“Ted, l’Italia non ha bisogno di qualcosa di grinzoso, rosso e logoro, macchiata di alcool e droghe varie. Ha già abbastanza problemi con chi governa il paese.”
Omesso il nome di Silvio Berlusconi, il riferimento poteva essere rivolto a chiunque governasse in quel periodo, anche se i più attenti (o coloro che seguivano la serie in lingua originale) avranno immediatamente capito l’allusione.
- Torte in faccia.
La simpatica e anarchica pratica della torta in faccia nasce negli Stati Uniti durante gli anni ’70. In un periodo dove gli attentati politici erano una forma molto diffusa, manifestare dissenso con una torta in faccia era un atto rivoluzionario e sicuramente ben accettato da chi lo subiva.
L’origine di questa pratica è da rintracciare nel cinema. Pare infatti che già nel 1913 il regista Mack Sennett iniziò a girare film con torte in faccia. Negli anni successivi anche Chaplin usufruì della pratica nel suo Charlot il macchinista.
Il momento più importante è però legato alle azioni compiute da Noel Godin, che nel 1998 prese di mira Bill Gates, Jean Luc Godard e il filosofo Bernard-Henry Levi.
Arriviamo nel 2006, quando in Italia spopola Torte in faccia, un programma satirico che va in onda il sabato sera su canale 5 e del quale ho ricordi sparsi. L’ideatore lo descrive così: “dare la possibilità al pubblico di approvare o meno il bersaglio a proiettili di panna montata sulla faccia del potente di turno". Il me bambino trovava molto divertente (sebbene non sempre comprensibile) quel format. Oggi probabilmente lo inserirei nella categoria cringe. È proprio da ciò che prende spunto una battuta che si trova nella ventesima puntata dell’ottava stagione di The office.
Jim e Dwight sono controvoglia a casa di Nellie per darle una mano con il trasferimento, mentre i colleghi rimasti in ufficio organizzano una orribile e dimenticabile festa. Mentre ammassano cubi, i due colleghi scoprono una cassetta segreta con dentro alcune foto di Nellie in compagnia di un uomo. In una di queste, il volto dell’uomo è cancellato. Ecco la battuta:
J:“Qui la sua faccia è cancellata.”
D:“Forse gli hanno tirato una torta in faccia. Idea: è un politico italiano molto odiato.”
Anche in questo caso, la versione italiana omette un piccolissimo particolare.
D:“Forse gli hanno tirato una torta in faccia. Ho una teoria: è un politico odiato da tutti.”
Un’altra sottile differenza che non cambia di tanto il risultato finale, ma dà un tono più agrodolce all’intera battuta.

The Office (US) (2005): scena
- La nonna e Mussolini
Chiudiamo il cerchio ritornando al Fascismo. Il ventennio italiano e il suo più celebre protagonista sono stati (e rimangono tutt’ora) al centro della politica italiana. Il nostro paese non ha mai fatto pienamente i conti con il Fascismo e i colpevoli di quegli anni; c'è una ferita aperta che continua a sanguinare ancora oggi, quando, secondo l’articolo di Bruder dal quale siamo partiti, c'è la concreta possibilità di un partito di estrema destra molto vicino al fascismo vada al potere. Sul piano comico, la contemporaneità con Hitler e il nazismo ha sicuramente sminuito l’impatto mussoliniano. L’apice della parodia politica rimane il Grande dittatore di Chaplin, nel quale troviamo anche una macchietta di Mussolini (Benzino Napoloni), che però gioca un ruolo secondario nella vicenda.
La macchia nera di Mussolini continua dunque a far male all’Italia, al punto che, durante una puntata di Friends, assistiamo a un doppiaggio clamoroso e mai così distante dal reale.
Episodio 11 della terza stagione. Dopo essersi ubriacato a una festa, Chandler va con una delle sorelle di Joey. Per non fare arrabbiare l’amico, finge di essere realmente interessato, ma non riesce a ricordare quale sia la sorella che ha baciato. Invitato a cena a casa di Joey, le cui origini italiani saranno rimarcate più volte nel corso della serie, riceve un consiglio:
J:”Fai il serio, mia nonna non sa di voi due. E non lo deve sapere così. Non ti conviene farla arrabbiare, è stata tipo la sesta persona a sputare sul corpo penzolante di Mussolini.”
La traduzione in questa caso è completamente differente, a rimarcare un certo imbarazzo da parte dei doppiatori italiani quando si trovano davanti certe battute.
J:“Devi mantenere un certo contegno perché mia nonna non sa ancora di voi due e non è il caso di farglielo sapere così, perché potrebbe ricorrere al suo vecchio fucile a pallettoni.”
Senso completamente stravolto rispetto all’originale. A differenza però di How i met your mother, le polemiche furono minori perché in pochi si accorsero del drastico cambiamento compiuto dal doppiaggio. In Italia all'epoca dell'uscita di Friends nessuno guardava le serie in lingua originale, perciò non c’era la possibile di capire quali fossero stati i cambiamenti fatti dal doppiaggio. Solo dopo molti anni, con la diffusione dei servizi in streaming e la pratica di guardare tutto in lingua originale, l’errore è stato notato e discusso.
(fino al sec. 30)
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Disamina condotta con sagacia e leggerezza: un contributo pregevole. Complimenti!
Grazie! :)
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