L'angolo del libro / 10
Il maestro del terrore - Il mio mondo fantastico oltre Demoni e Fantaghirò (*****) di Lamberto Bava / Nocturno libri
"Dai Lamberto! Non piangere. Smettila di piangere, se no ti dobbiamo portare fuori!". Avrò avuto quattro o cinque anni. Eravamo al cinema Golden, una sala di quartiere vicino a dove abitavamo, stavamo vedendo un film americano, il film della domenica, un cartone animato a colori di Walt Disney: Bambi. Avevo cominciato a piangere quando un cacciatore aveva sparato alla madre di Bambi. Forse era stato il mio primo impatto con la morte, fino a quel momento non l'avevo conosciuta. Provavo dolore come se avessero ucciso tutti gli animali del mondo, tutte le mamme e i papà. (...) Il mio pianto convulso, accorato, era stato come un segnale: prima due file più avanti, poi accanto a noi, in breve tutti i bambini del cinema avevano cominciato a piangere. Non mi sono fermato più. Per tutto il film, un singulto atroce riaffiorava di continuo quando pensavo di nuovo alla morte della mamma di Bambi e ricominciavo a piangere. (...) Quel pomeriggio penso abbia segnato, in qualche modo, il mio futuro: avevo conosciuto il dolore della morte, il senso dell'angoscia e della paura, che sono le basi dell'horror, il cinema colorato e l'agrodolce delle favole.
Lamberto Bava
Quelle più sopra riportate sono commoventi parole di Lamberto Bava, un regista che non ha bisogno di presentazioni, uno dei "grandi" autori nella storia del cinema italiano (non solo horror). La sua filmografia, già ampiamente analizzata in uno splendido Dossier di Nocturno Cinema ("Genealogia del delitto: guida al cinema di Mario e Lamberto Bava") e in un bellissimo libro di Luigi Cozzi ("La famiglia Bava. Cento anni di cinema", Profondo Rosso edizioni), per la prima volta viene trattata in prima persona, a livello intimo e in maniera del tutto spontanea. Grazie a Nocturno Cinema infatti, nel mese di febbraio 2022 è stata data alle stampe l'autobiografia del regista, contenuta in un poderoso testo di quasi 400 pagine. Lamberto Bava ripercorre con lucida memoria la sua lunghissima e importante carriera, riproposta nel libro anche con interessanti foto inedite ed eccezionali documenti (stralci di sceneggiature, story board, disegni e persino un telegramma di Pupi Avati e Gianni Minervini relativo all'inizio delle riprese di Macabro, opera d'esordio del regista). Un testo monumentale, un documento storico di inestimabile interesse per ogni amante del cinema italiano, disponibile in due versioni: singolo libro o, in alternativa, in abbinamento a un secondo testo di 230 pagine, contenente soggetti, trattamenti e sceneggiature dei film realizzati dal regista. Da leggere tutto d'un fiato, per tornare a vivere almeno nella memoria quell'importante momento storico rappresentato dal "fantastico" cinema di genere italiano.
La casa con la scala nel buio (1983) - Trailer
"Il clima di violenza, incombente come nuvole cariche di elettricità e di tempesta, che c’era nella Trieste dell’immediato dopoguerra, mi ha lasciato un orrore della violenza in cui si annida certo anche paura. Non temevo gli aeroplani che sino a poco prima gettavano bombe e non perché non mi rendessi conto del pericolo o fossi coraggioso, ma perché le cose, anche quelle più letali, fanno meno paura degli uomini, della violenza e dell’odio che c’è nel corpo, nello sguardo, nel cuore."
(Claudio Magris)
Lamberto Bava
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