
Il tempo di un viaggio, non è forse la migliore definizione della vita?
Con grande emozione rileggo la dedica di tua madre a me e Gian Maria che scrisse sul libro Vi amerò per le strade del mondo.
Sono tue le parole e mi sono tornate alle mente vendendo le immagini di Scompartimento N°6 un film credo che ti sarebbe piaciuto, su un viaggio la cui meta finale finisce per rivelarsi solo un pretesto. Un viaggio che non è solo scoperta di un paese e dei suoi paesaggi ma di uomini oltre le apparenze
Viaggiare? Per viaggiare basta esistere. Passo di giorno in giorno come di stazione in stazione, nel treno del mio corpo, o nel mio destino, affacciato sulle strade e sulle piazze, sui gesti e sui volti, sempre uguali e sempre diversi come in fondo sono i paesaggi.
Un amico mi ha citato queste parole di Pessoa prima di condividere la visione di sabato scorso.

In questi tempi pandemici nei quali lo spostamento è difficile (per me lo era anche prima), ci affidiamo a un film per allontanarci.
Dall’introduzione di Coppola a Underground: “your imagination can take over like that when you’re in limbo on the train, passing from one place to another, at close range with people you don’t know”.

“sono entrato nella carrozza ed ho trovato un letto disfatto con dei giornali…il treno fa dei rumori lancinanti. Sorseggio vino squisito thè caldo, sono le 2 del mattino… sono con un russo nel treno, cerco di fare amicizia; la luce è pessima x le foto sul treno. Oggi mi riposo (15/8/’99). Ho bevuto troppa vodka nei giorni precedenti”.
Tasso alcoolico sicuramente superiore allo 0.05%
La tua prima notte di quiete esattamente 20 anni fa a Rimini dalla quale sei partito

Per Fellini “Rimini è un pastrocchio, confuso, pauroso, tenero, con questo grande respiro, questo vuoto aperto del mare. Lì la nostalgia si fa più limpida, specie il mare d’inverno, le creste bianche, il gran vento, come l’ho visto la prima volta.

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Non è naturalmente mia intenzione entrare nel carattere molto personale del tuo post, tuttavia mi fa piacere leggere l'accostamento ad Amarcord, quasi certamente una citazione voluta dal giovane e coltissimo regista finlandese, che alla fine del film ci lascia con l'immagine del treno - su cui è salita solo lei - che si perde nella nebbia del nevischio artico. Allo stesso modo, inghiottito dalla nebbia, se ne va il nonno del film felliniano. Il particolare aveva colpito anche me, fornendomi la chiave di lettura del film.
"Viaggiare? Per viaggiare basta esistere". Semplicemente stupenda :-)
Presa e trascritta, per non dimenticarla. Grazie Panunzio.
E' sempre molto emozionante leggere i tuoi "racconti" che parlano di cinema ma aprono scorci profondi su di te e il tuo vissuto... Le trovo davvero preziose, palpitanti testimonianze piene di verità.
Grazie per i vostri commenti e visto che una poltrona per due s'avvicina... buon natale
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