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Penélope Cruz, Milena Smit

Madres paralelas (2021): Penélope Cruz, Milena Smit

 

Di solito lascio i miei commenti sulla Mostra del Cinema alla fine ma in quest'annata in cui stanno succedendo mille casini non riesco proprio a resistere. Voglio mettere al corrente i tanti utenti che hanno rinunciato all'edizione 78 dell'affare che hanno fatto.

Se l'anno scorso era andata sostanzialmente bene quest'anno che il sistema era rodato si poteva pretendere molto di più dalla piattaforma di prenotazione.

Personalmente non ho potuto prenotare nulla per due giorni in questo assurdo ed iniquo sistema che prevedeva l'apertura già dalla domenica precedente l'inizio della Mostra. Già perché i film del 1 settembre bisognava prenotarli il 29 agosto per essere sicuri di ottenere un posto. In realtà dopo un minuto i posti erano già finiti ma avessi potuto partecipare alla lotteria delle prenotazioni, almeno!! Boxol ha pensato bene di associare il numero del mio accredito all'account di un'altra persona. Venti mail e telefonate inutili alla Biennale non sono state sufficienti finché non ho lasciato un tweet ad Alberto Barbera che si è interessato a condividere con Boxol la mia lamentela. 

Al secondo tweet minaccioso Boxol mi ha comunicato di aver provveduto a togliere l'associazione del mio accredito ma ci sono voluti svariati tentativi ed altre mail e tweet prima che potessi prenotare i primi film. Da notare che Boxol non ha un numero di telefono per la clientela!!!! E se scrivevi su Google "boxol" la ricerca suggeriva subito "numero di telefono". Chissà come mai?

Ho prenotato infine il primo film il lunedì sera quando erano già andate via le proiezioni dei primi due giorni.

Nonostante il reset assicuratomi dalla piattaforma il mercoledì pomeriggio mi è stato bloccato l'accredito perché nel frattempo con il mio accredito erano stati prenotati tre film che poi non sono stati, giustamente, visti.

Ho passato un'ora all'infopoint a sbraitare dando voce al fastidio di molti altri accreditati che si rivolgevano al desk lamentando l'impossibilità di vedere qualsiasi cosa e che non mancavano di intervenire a mio sostegno mentre aspettavo.

Ora, dovevo immaginare che sarebbe stato complesso prenotare i film visto che i posti a sedere sono gli stessi dello scorso anno (dimezzati) e Barbara ha avuto l'idea (affatto brillante) di inaugurare la sezione Orizzonti Extra che ha apportato altra carne al fuoco e rubato posti in sala dove potevano essere ripetuti i film delle sezioni tradizionali. Il resto l'ha fatto il + 30 di accrediti venduti ventilato da alcuni siti.

Tuttavia non immaginavo l'inconsistenza del sistema di prenotazione che mi ha costretto alla volta di domenica 5 a ritornare all'infopoint dove la signorina del mercoledì è sbiancata vedendomi nuovamente. Altro blocco immotivato dell'accredito. Ero in buona compagnia con altre persone a lamentare l'impossibilità di prenotare i film senza motivazione. Il blocco temporaneo di 24 ore dovrebbe essere predisposto solo nel caso il titolare del pass salti tre proiezioni senza aver annullato la prenotazione entro le due ore dall'inizio dello spettacolo. 

 

scena

The Hole in the Fence (2021): scena

 

Continuano dunque saltare proiezioni che non posso prenotare. Aggiungo che ad una proiezione della Giornata degli Autori in cui avevo un posto da favola mi hanno sbattuto in piccionaia con Il tecnico luci per motivi tecnici.

Avevano la delegazione del film. Perché allora non riservare la fila ed impedire la prenotazione da Boxol come sempre veniva fatto in passato? Si sono dimenticati come si gestisce una sala, una proiezione, un festival?

Infine il sistema di prenotazione assurdo che spinge le persone a passare il tempo al cellulare anche in sala nel tentativo disperato di prenotare qualcosa costringendo le maschere a litigare con le persone affinché infilino il telefono nella borsa. La biennale li costringe a prenotare anche in sala perciò anche se non approvo capisco chi si deve destreggiare in questo assurdo sistema. La prenotazione di uno spettacolo (a mostra iniziata) inizia 74 ore prima (per gli accrediti Cinema anche peggio). Seduti sul cesso, durante l'amplesso tra Penelope Cruz e Israel Elejalde o alle sei di mattina non c'è verso. Devi avere sempre il telefono in mano e sperare che ci sia campo, che il sito non si blocchi, che non ti sbattino fuori perché ci sono troppi utenti connessi. Si prenota a tutte le ore, in tutti i posti. Se ti muore il telefono sei fottuto.

Non è vita. In tutto questo, molto spesso nervoso se non arrabbiato, ho visto qualche film per poi passare il tempo in spiaggia dove gli accreditati spesso si fanno compagnia. Ho perso "La tana" ma ho visto "Il buco" e  "il buco nella rete". Ci sarebbe stato bene "Un buco nell'acqua".

 

scena

Il buco (2021): scena

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Ultimi commenti

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  2. yume
    di yume

    Ogni commento è superfluo e mi rallegro di aver fatto l’affare, come dici, cioè non venire. Avevo fiutato già due anni fa, in tempi non sospetti, cosa stava diventando Venezia e da allora aspetto tranquillamente gli arrivi in sala. Non trovi posto su questa zattera che è diventata l’Italia? Consolati, se sali su un treno lo trovi di sicuro, non esistono più distanziamenti , viaggi anche in piedi e ho impiegato dieci ore a fare 600 km, allietata ogni cinque minuti da messaggi in tre lingue che invitavano a rispettare le norme anti COVID. Viva l’Italia

    1. obyone
      di obyone

      Cara Paola, se vuoi farti un viaggetto in Olanda, nei treni non ci sono messaggi in tre lingue, ognuno si siede dove vuole e nessuno mette la mascherina. Questo mi ê stato riferito da una persona cara che vive temporaneamente nel paese dei tulipani e che ha dovuto prendere il treno per recarsi nella capitale a farsi vaccinare dalla Croce Rossa, per la quale cosa è stata anche presa in giro. Gli unici che girano con la mascherina nei luoghi chiusi sono gli stranieri. Per eccesso di prudenza con due mascherine visto che gli olandesi non ne mettono una, neanche nei negozi.
      Intanto però a detta di amici olandesi che abitano nell'Ulster il paese ha imposto quattordici giorni di quarantena a coloro che provengono dai Paesi Bassi... Tutto il mondo è paese, temo.

      PS: al Festival le uniche cose certe sembrano essere le norme Covid all'interno dell'area degli accrediti.
      Gli assembramenti invece sopravvivono perché i curiosi a caccia di vip si affastellano sulle transenne che delimitano il raggio d'azione delle auto che partono dall'Excelsier e scaricano gli attori sul tappeto rosso. Quindi il muro davanti al Red Carpet è servito a niente. La gente sa sempre come ingegnarsi.
      Buona visione dei film veneziani. Qualcuno è già uscito in sala
      Roberto

  3. Leman
    di Leman

    Personalmente mi trovo in una situazione particolare.
    Per vedere i film assieme a una persona che non aveva possibilità di prendere l’accredito, ho deciso di comprare i biglietti per gli spettacoli del pubblico e di non prendere l’accredito.
    Non ho avuto alcun problema per fortuna, tanto che post come il tuo e le lamentele di tanti altri mi stanno creando il dubbio se utilizzare l’accredito l’anno prossimo o meno.
    Il problema ovviamente è che comprando i biglietti per il pubblico i prezzi sono molto più alti. Quindi ci troviamo nella situazione spiacevole dove chi ha speso di più ha più sicurezza rispetto a chi invece aveva giustamente comprato l’accredito.
    Mi dispiace molto per questa situazione in cui si sono trovati in molti, spero che l’anno prossimo tutto questo venga ripensato da zero.

    1. obyone
      di obyone

      Ciao Lorenzo. Immagino di essere un caso limite. Tieni presente che un accredito "Cinema" ha l'ultima priorità ma in teoria dalla seconda settimana si riesce ad entrare. È consuetudine che molti si rechino al Lido da mercoledì alla domenica della prima settimana e poi tornino a casa. Un accredito cinema costa 80 euro. Con l'abbonamento ovviamente si ha il posto prenotato. È un vantaggio che si paga. L'anno prossimo le sale, si spera, tornino fruibili per intero. Nel caso però tornerebbe "Venezia classici" e non è detto che ripetano l'esperimento con l'arena Lido, il teatro all'Arsenale e le sale del cinema Astra. Quindi anche per l'anno prossimo sarà un rebus. Non credo però che tutti quelli che hanno pagato un accredito quest'anno lo acquisteranno anche il prossimo.

    2. Leman
      di Leman

      Spero che tentano l’Arena Lido, perché per quanto mi riguarda un cinema all’aperto è necessario per variare un po’ dalla sala classica e l’idea di avere due film al prezzo di uno la apprezzo molto.
      Per quanto riguarda gli accrediti, vedremo l’anno prossimo cosa fare al riguardo.

  4. M Valdemar
    di M Valdemar

    In questa intervista [ https://deadline.com/2021/09/dune-kristen-stewart-venice-film-festival-interview-alberto-barbera-1234827686/?fbclid=IwAR2ujkbAGq5s1XBhn-0hH-gGBYbVjUL--BeGaES0CFyY5YrwUT_pSyAeaqo ] Barbera parla anche delle problematiche qui sollevate. Qualcuno (non lui, evidentemente) ha sbagliato e non poco, comunque la si metta.

    1. obyone
      di obyone

      Meno male che qualche mese culpa viene recitato

  5. port cros
    di port cros

    Quest'anno abbiamo tutti dovuto fare i conti con i problemi e disservizi di Boxol, ma quello che hanno fatto con te pare veramente un incubo kafkiano. Mi dispiace.

    1. obyone
      di obyone

      Confido che nell'ultima settimana mi vengano aperte le porte del castello.
      ;-)

  6. 79DetectiveNoir
    di 79DetectiveNoir

    è stato un casino disumano, i primi tre giorni devastanti. https://www.youtube.com/watch?v=CZbTH8TAbjs&t=15s

    1. obyone
      di obyone

      Hanno fatto i furbi vendendo più accrediti di quanto potessero gestirne. Questo l'unico arcano da svelare. Non vedo complotti. Troppi accrediti rossi = posti finiti al momento dei blu. Roberto

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