Con l’inaugurazione di ieri sera il 74mo Festival di Cannes è entrato nel vivo. Nel nostro speciale, troverete tutti i film della Selezione Ufficiale e delle sezioni parallele.
Durante il corso del Festival, però, la presentazione dei film in concorso avverrà con appositi post dedicati. Seguendo il calendario della programmazione, si affida alle parole dei registi il compito di illustrarci le tematiche delle loro opere, quasi tutte attente al mondo di oggi ma, ancora e miracolosamente, lontano dall’attuale pandemia. Ogni estratto può essere approfondito nella scheda dedicata al film.
ANNETTE: UN CATTIVO PADRE SULLE MUSICHE DEGLI SPARKS
“Per prima cosa mi sono chiesto: perché lei è una cantante d'opera e lui un cabarettista? Il mondo degli Sparks è pop fantasy, con un'ironia multistrato di fondo. Ho dovuto inizialmente prendere tutto sul serio. E non sapevo niente né di opere né di cabaret. Mi sono quindi interessato alle due forme d'arte, distanti ma con qualcosa in comune: la nudità e la vulnerabilità sia dei cantanti lirici sia dei comici sul palco. E il gioco della morte: l'opera è fatta sostanzialmente di donne che muoiono su un palco, in tutti i modi possibili, mentre cantano la loro canzone più bella e struggente chiamata "aria"; e i grandi comici, come Andy Kaufman, sono coloro che la morte flirtano sul palco. Il grottesco è essenziale per la commedia mentre l'opera seria lo evita, finendo però spesso per essere derisa come se fosse grottesca. E cantare e ridere sono due cose molto "organiche": si basano entrambe su un sistema anatomico complesso, lo stesso sistema vitale che ci permette di respirare. Ho allora iniziato a vedere Annette come a una metafora del respiro: vita e morte ovviamente, e ridere, cantare, partorire, trattenere il respiro... Inoltre, respirare è qualcosa che ha un suo ritmo musicale”.
Leos Carax
-----------
AHED’S KNEE: MORTE DI UNA NAZIONE
“Il Ministero della Cultura (d’Israele) ha avviato i lavori per la cosiddetta "legge di fedeltà alla cultura", che vieta il finanziamento di qualsiasi opera ritenuta infedele. Questa legge potrebbe essere approvata in qualsiasi momento. Quella poca democrazia che ancora rimaneva si è ulteriormente ridotta. Stiamo vivendo la fine di quella mentalità israeliana con cui sono cresciuto. La legge segna la fine del mio Paese così come l'ho conosciuto.
Potrebbe essere questo il destino inevitabile di un Paese sempre in guerra, il destino di un Paese in cui tutti, io compreso, hanno vissuto la guerra, vi hanno preso parte e ne hanno subito o visto la violenza. Non ho una risposta chiara: non sono né uno storico né un sociologo. So solo che la libertà di parola artistica è diventata il simbolo chiave del crollo in corso”.
Nadav Lapid
-----------
EVERYTHING WENT FINE: DUE FIGLIE, UN PADRE E LA DOLCE MORTE
“Come in Grazie a Dio, torno a occuparmi di un tema sociale ma con un approccio diverso. In quel film, sono partito dalle esperienze personali per espandere presto il focus delle storie e del problema, aprendo uno spinoso dibattito. Questa volta, invece, mi concentro sulla sola esperienza personale di Emmanuèle. Il film non diventa mai un dibattito sull'eutanasia: ci spinge a riflettere sui nostri sentimenti e a porci domande sulla morte ma è soprattutto un'opera che indaga il rapporto tra il padre e le figlie.
Tuttavia, nel raccontare questa storia, ho sentito un po' dello stress che Emmanuèle avrà sentito nell'affrontare una società che non ci permette di concretizzare il desiderio di morire in maniera legale e strutturata. Non penso che i figli o le persone care di chi vuol morire debbano sopportare tutto il fardello e le conseguenze di una scelta che dovrebbe essere priva della colpa che l'accompagna”.
François Ozon
-----------
LINGUI: IL DIRITTO ALL’ABORTO
“Lingui è una parola ciadiana che significa legame. Più generalmente, indica il legame che intercorre tra persone che vivono insieme. Il termine include quindi concetti come solidarietà, aiuto reciproco e sostegno. In Ciad c'era un progetto di codice familiare che prevedeva di aiutare le donne in materia di gravidanza e contraccezione, così come con la pianificazione familiare. Ma non è mai stato approvato o votato. L'aborto è ancora vietato. Ma alcuni medici lo praticano apertamente per aiutare le donne in difficoltà. In nome del lingui, ovviamente. Tutto ciò mi è servito da ispirazione per il soggetto del film”.
Mahamat-Saleh Haroun
-----------
THE WORST PERSON IN THE WORLD: UN AMORE IN 12 CAPITOLI
“Ho voluto sondare alcune delle questioni inerenti a una giovane donna d'oggi: amore, sesso, relazioni, maternità, età adulta, carriera... Mi sono posto alcune domande essenziali e credo che possano interessare chiunque. The Worst Person in the World tratta di come le relazioni rispecchiano le nostre aspettative esistenziali di vita. Nella nostra cultura, siamo educati ad aspettarci che l'amore sia il luogo in cui realizziamo noi stessi, e lo stesso con le nostre carriere. Questo film è uno studio sul personaggio di Julie. Non volevo fare una dichiarazione generale su cosa significhi essere una donna oggi: sarebbe impossibile. Il fatto che lei sia una donna è venuto da solo, attraverso le situazioni veritiere, l'umorismo, la satira e le cose diverse che ho vissuto, visto o immaginato”.
Joachim Trier
-----------
BENEDETTA: UNA SANTA LESBICA
“La storia di Benedetta ha una natura unica. Judith C. Brown si è imbattuta in essa durante le ricerche per un altro progetto negli archivi di Firenze. Aprendo una scatola, ha trovato il verbale del processo a Benedetta, avvenuto nei primi giorni del XVII secolo. Trattandosi di un documento raro, è rimasta colpita e al tempo stesso incuriosita: non ci sono altri processi noti contro lesbiche nella storia del cristianesimo. Io sono rimasto stupito di quanto siano precisi il processo e il libro nella descrizione della sessualità. Nel documento originale, il cancelliere era così sconvolto dai dettagli sessuali descritti da Bartolomea, la suora che dormiva con Benedetta, da riuscire a malapena a trascriverli: ci sono degli spazi lasciati vuoti, delle parole cancellate e altre riscritte... Bartolomea è stata molto esplicita nel raccontare come si sono leccate a vicenda. Ed è davvero molto interessante”.
Paul Verhoeven
-----------
LA FRACTURE: UNA SOCIETÀ IN FRANTUMI
“Cadendo, mi sono ritrovata l'1 dicembre 2018 a trascorrere la notte al pronto soccorso dell'ospedale Lariboisière, dove ho trovato inaspettatamente la chiave giusta per il film e ho capito come realizzarlo in sintonia con il clima sociale prevalente. Per tutta la notte, ho potuto osservare il balletto dell'organizzazione ospedaliera, la tensione degli assistenti sanitari che, oberati di lavoro, sono spesso attenti ma non hanno il tempo di essere gentili, il mix di pazienti riuniti in sala d'attesa ognuno con il proprio infortunio, più o meno importante, e la propria ansia, il bisogno di confidarsi con qualcuno... Oramai non si piange o grida più all'ospedale Lariboisière, diventato sempre più simile a una stazione, meltin' pot di svariati tipi di persone: incidenti, di passaggio, tossicodipendenti, malati psichiatrici, minori non accompagnati”.
Catherine Corsini
-----------
COMPARTMENT No. 6: IL TRENO DEL DESTINO
“Il fulcro della storia ruota intorno al concetto di accettazione. È difficile dover accettare di essere parte di questo caotico mondo, di vivervi e di muoversi in esso. La nostra protagonista, la studentessa finlandese Laura, fa un lungo viaggio in treno per vedere alcuni antichi petroglifi. Lei cita un uomo che ha incontrato: "Per conoscere te stesso, devi conoscere il tuo passato". Vorrebbe essere un archeologo che ottiene riconoscimenti e meriti da questo tipo di cose, dai petroglifi e simili. Ma è davvero quella persona? O è solo un sogno rubato alla persona che vorrebbe essere?”.
Juho Kuosmanen
-----------
FLAG DAY: UN PADRE, TRA ILLUSIONE E REALTÀ
“John Vogel è stato un personaggio fuori dagli schemi. Da bambina, la figlia Jennifer era affascinata dal suo magnetismo e dalla sua capacità di trasformare in avventura ogni aspetto della vita. Le ha insegnato molto sull'amore e sulla gioia ma le ha nascosto ciò che Jennifer da sola scoprirà: è stato un rapinatore di banche e falsario. Basandosi sulla sua storia, Flag Day è il ritratto di una giovane donna che lotta per guarire dalle ferite del passato mentre rimette insieme i pezzi del suo rapporto con il padre”.
Sean Penn
-----------
DRIVE MY CAR: DALLE PAGINE DI MURAKAMI
“Il racconto ha come tema quello della recitazione. Recitare significa possedere identità multiple ed è una forma di follia socialmente accettata. Farlo come lavoro è ovviamente estenuante e a volte provoca persino crolli. Ma conosco persone che non hanno altra scelta che farlo. E queste persone che recitano per lavoro sono di fatto completate dalla follia della recitazione, che permette loro di continuare a vivere. La recitazione come mezzo per sopravvivere è qualcosa che mi interessa da molto tempo”.
Ryûsuke Hamaguchi
-----------
1. Continua
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta