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Stolen Identity, Hideo Nakata, JFF Plus 2021
di AndreaVenuti
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Stolen Identity, Hideo Nakata, JFF Plus 2021

 
Il secondo film del JFF 2021 è targato Hideo Nakata, senza ombra di dubbio la vera rock-star (insieme a Masaaki Yuasa) dell'edizione festivaliera, padrino indiscusso del J-horror nipponico sempre pronto ad abbracciare nuovi scenari come conferma questo "social-network thriller" .

Comunque bando alle ciance, inutile prenderci in giro e ve lo dico subito: siamo lontani dai fasti di Ring e manca complessivamente quella suspense angosciante e perenne che si respirava nella saga del maestro Nakata inoltre nella parte centrale assistiamo ad un sensibile calo di tensione e attenzione dovuto sia ad una serie di elementi legati al genere troppo convenzionali (la psiche del serial killer) sia ad una rappresentazione della vita di coppia dei protagonisti abbastanza scialba e poco avvincente (inoltre il cast non aiuta in quanto manca un pezzo da novanta alla Hiroyuki Sanada).
 
Detto questo nel complesso il film di Nakata è salvabile; innanzitutto ci sono dei guizzi registici ragguardevoli e pensiamo al primo delitto "mostrato dal regista", un vero e proprio omicidio d'autore caratterizzato da un doppio approccio: da una parte l'alternanza tra il particolare della mano del killer che impugna il coltello e glacialmente colpisce la sua preda ed i primissimi piani sulla vittima il tutto avvicendato da un montaggio connotativo che vede il killer distruggere il cellulare della ragazza alludendo appunto alla sua morta in quanto il cellulare è una sorta di nostro alter ego ed eccoci al fulcro principale dell'opera incentrato sulla pericolosità della tecnologia " social" dove l'apertura di un link sbagliato può portare a conseguenze fatali.

Apprezzabili poi i richiami/rimandi tipici della poetica personale del regista, pertanto ritroviamo un passato burrascoso che riemerge svelando verità inaspettate, poi la già citata tecnologia pericolosa ed infine una sorta di metafora alla circolarità della vita con l'inquadratura finale che lascia presagire a nuovi misfatti (movimento selettivo verso un cellulare appena dimenticato da un tipo).
 
PS in Giappone il film è piaciuto parecchio ed infatti Nakata non ha perso tempo a dirigere il sequel (furbacchione).
 
Voto: 6.5
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