Che anno devastante ci lasciamo alle spalle!
Il cinema inteso come sala cinematografica ne ha risentito almeno come il settore turistico, per citare uno dei più penalizzati, e il pensiero di ritornare a riaffrontare i film in sala, anche per assidui frequentatori come lo è stato il sottoscritto durante questo cinematograficamente intenso ultimo ventennio, rimane un cruccio ancora difficile dal poter essere risolto ed appianato nel breve periodo.
Certo dei film si può dire tutto, fuorché la circostanza che ci siano mancati, in questo tribolato anno 2020.
In epoca di pandemia Covid, la fruizione in streaming ha trovato la strada spianata rispetto ad una concorrenza già impari che vedeva le sale ogni anno perdere terreno a vantaggio di colossi invincibili, promotori delle proposte allettanti e comode di un cinema da schermo privato e domiciliare.
E così, tra la ovattata comodità casalinga, foriera invero - almeno per quanto mi riguarda - di distrazioni e tergiversamenti di ogni tipo e natura - il cinema in streaming ci ha fornito anche più di quello che la sala (specie se intesa come italiana… quella francese è sempre stata la più organizzata in Europa e forse nel mondo a proporre chicche da ogni angolo sperduto del globo) ci avrebbe permesso di far nostro.
Molti festival sono stati annullati (Cannes per tutti, ma pure Locarno non è stato da meno), altri hanno saputo/voluto riconvertirsi al nuovo approccio: il FEFF, rassegna prestigiosa dedicata al cinema dell'Est, è stato uno dei primi, riscontrando un buon successo di iscrizioni, reinventandosi senza rinnegare un ritorno, auspicato a gran voce, in sala presso l'accogliente Teatro Nuovo di Udine.
Portali come Mymovies si sono fatti promotori per renderci possibile la frequentazione di festival (a raffica!!) che al massimo conoscevamo di nome (Il Trieste Science + Fiction Festival 2020, il Lucca Film Festival, il Florence Korean Film Fest, il Taormina Film Festival… impossibile anche per un incallito come me frequentarli tutti!), mentre alcuni altri nati come "virtuali" (Artekino, Be Afraid Horror Fest), hanno potuto riconfermare il loro appuntamento annuale con una naturalezza ancor più disinvolta delle precedenti edizioni.
Il Festival del Cinema di Venezia ha invece resistito, complice della tregua estiva, e proposto una edizione dignitosissima, che merita senza esitazione anche una menzione speciale per l'ottima organizzazione che le precauzioni da contagio hanno reso inevitabile, ma per nulla scontata.
Anche la Festa del Cinema di Roma ha dimostrato coraggio nel "voler esserci" nella sua forma originaria, ma li alcuni problemi organizzativi hanno reso un po' più impegnativo il confronto con la diligente ed impeccabile sorella maggiore veneziana.
Il TFF, rimasto misterioso sino a meno di un mese dalla sua ricorrenza, ha poi dovuto, per forza di circostanze, completamente riconvertirsi allo streaming, proponendo una rassegna in versione ridotta rispetto agli sfarzosi precedenti, ma preservando una qualità di proposte impeccabile.
In un anno difficile come il 2020, epoca di lockdown e difficoltà nello spostarsi ed interagire con ambienti e luoghi lontani dal proprio domicilio, la quantità di cinema (inteso come numero di proposte disponibili perla fruizione) che il cinefilo-tipo ha potuto aver modo di "fagocitare", è stata esorbitante.
Ritengo, pur senza aver tempo e voglia di confrontarmi con dati certi appartenenti agli anni passati, che la mia già elevata media di film fruiti negli esercizi precedenti, sia quest'anno cresciuta in ragione esorbitante, ed il rammarico di essere stati così a lungo (ed anche attualmente) costretti a disertare la sala, è stato quanto meno in parte compensato dalla possibilità di raggiungere e far proprie opere spesso davvero interessanti, esclusive, per nulla scontate, che forse solo la variegata ed organizzata programmazione tradizionale da sala "d'oltreconfine", mi avrebbe permesso di far propria.
Consci delle incognite che questa pandemia ha riservato e riserva non solo al cinema in sala, ma anche alla produzione di nuove opere, non mi resta che congedarmi elencando una classifica di dieci titoli (alcuni datati 2019, ma fruiti e fruibili solo nell'anno che ci sta lasciando) che, più degli altri, ho giudicato significativi in questo tormentato anno 2020.
Opere che sono state in grado più di tutte di darmi emozioni, e, perché no, di farmi stare bene, pur nella tragicità che spesso caratterizza i loro contenuti artistici e narrativi.
Buon Anno a tutti…. in fondo un po' ce lo meritiamo.
10) DIAMANTI GREZZI disponibile su Netflix - voto 8/10
9) SUN CHILDREN visto al Festival di Venezia 2020 - voto 8/10
8) TRUE MOTHERS visto alla Festa del Cinema di Roma 2020 - voto 8/10
7) MOM, I BEFRIENDED GHOSTS visto in streaming al TFF 38 - voto 8/10
6) DAYS visto in rete - voto 8/10
5) THE WASTELAND visto al Festival di Venezia 2020 - voto 8/10
4) MALMKROG visto in rete - voto 8/10
3) A SUN disponibile su Netflix - voto 9/10
2) LE SORELLE MACALUSO visto al Festival di Venezia 2020 - voto 9/10
1) STO PENSANDO DI FINIRLA QUI disponibile su Netflix - voto 9/10
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E' stato un anno difficile, le circostanze ci hanno tenuti lontano dalle sale e la preoccupazione ora come ora è per il futuro: come sarà la situazione quando (e se) riapriranno? Per chi come me ritiene la sala cinematografica il luogo in cui vivere nella maniera più compiuta la visione di un film, l'idea che ci sia una chiusura delle sale è semplicemente spaventosa.
Se il futuro sono le piattaforme digitali, temo che sia un futuro che mi allonanerà dalla settima arte. Finché ci sarà anche solo una sala aperta lì andrò per vedere i film che suscitano il mio interesse.
Grazie per il tuo post che mi permette di avere una panoramica su un anno che, per motivi ovvi, non mi ha visto spettatore attento (ma tengo a precisare che io sono uno di quelli che non appena hanno riaperto le sale sono tornato a sedermi sulle poltroncine. Del resto il distanziamento era assolutamente garantito e la sala cinematografica mi sembrava posto ben più sicuro dei supermercati dove mi dovevo, e mi devo, recare per necessità quotidiane......ma è stato scelto diversamente e io socraticamente mi adeguo anche se non sono d'accordo).
Un caro saluto
Grazie Gianni caro. Io che senza cinema mi sento privato di ossigeno, ho accettato di buon grado l'aria artificiale rappresentata dall'offerta in streaming. Ma, da abituale frequentatore di sala, non solo italiana, come sai, non vedo l'ora di tornare a respirare a pieni polmoni l'emozione del grande schermo e della sala. Buone feste!!
Grande Fabio ti penso sempre : come hai fatto tu che ti spostavi sempre, ultimamente anche rischiando .Ma tutto sommato non ti (ci) sei fatto mancare quasi niente. Ti ammiro e "torneremo a riveder le stelle" come disse il Poeta.
Grazie cara Anna Maria. Nonostante le difficoltà ed i problemi, posso ritenermi soddisfatto anche quest'anno. Speriamo davvero si riesca presto a tornare ai bei tempi del cinema in sala!!
Significherebbe in primo luogo essersi tolti di dosso un problema davvero devastante.
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