
Mexico! Un cinema alla riscossa (2016): Paolo Mereghetti

Guerre stellari (1977): Peter Cushing, Carrie Fisher, David Prowse
Ebbene sì, è uscita la nuova edizione del Mereghetti Dizionario dei Film.
Il celeberrimo, temibile MEREGHETTI. Spauracchio di ogni regista in erba che, dalla prosopopea spesso trombonesca di Paolo, viene stroncato severamente e soventemente reciso sul nascere. Sfiorito ancor prima che possa floridamente sviluppare la sua poetica cinematografica. Poiché Paolo non vuole sentire ragioni e, in modo arbitrario, sentenzia con fare autoritario. Puntando il dito contro i giovani esaltati che a lui stanno, a pelle, antipatici.
Un uomo coraggioso, il Paolo. Che, nella scorsa edizione, rivalutò molti film del genio di Brian De Palma ma in questo suo ultimo aggiornamento irriverentemente abbassa il voto, da lui precedentemente e generosamente assegnato, a Omicidio a luci rosse.
Definendo inoltre Sidney Lumet, autore di Serpico e di Quel pomeriggio di un giorno da cani (mica pizza e fichi), come un normale, bravo artigiano. Poi, nobilitandolo tanto per fare il bastian contrario di sé stesso.
Mereghetti, senza fare altresì una piega, continua a inveire contro Tarantino e, con estrema cattiveria inusitata, decide a suo modo insindacabile che The Lighthouse non è/sia un grande film, bensì una ciofeca spacciata per sofisticata, ermetica arte.
Insiste peraltro, in modo indefesso, a dichiarare orgogliosamente che Lars von Trier sia un venditore di fritta aria.
Che la Forza sia con te, Paolo.
Cosicché se, nella sua ultima edizione, campeggia Darth Vader, nel frattempo muore il suo interprete epocale, ovvero David Prowse.
Secondo Paolo, il film più bello del mondo non è Quarto potere, bensì La morte corre sul fiume.
Come dargli torto, bravo!
The Irishman è un capolavoro?
Ovviamente, sì.
Mereghetti la pensa come me. Dunque, non vogliamo più vedere Francesco Alò e non vogliamo più nessuno che critichi il più grande attore di tutti i tempi.
Chi sarebbe? Robert De Niro. Certo. Ma anche questo non scherza.
E ho detto tutto!

The Irishman (2019): Robert De Niro
di Stefano Falotico
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“Che la Forza sia con te, Paolo.”
Ecco, devo dire che una delle cose che più m’ha stupito della nuova edizione del dizionario è stato sicuramente quel voto appioppato a L’ascesa di Skywalker. Già l’immagine di Darth Vader in copertina mi aveva fatto venire, forse stranamente, un brutto presentimento e di fatti “ecchellalà”: 3,5 stellette riservate all’ultimo – orrido – capitolo della trilogia sequel succube disneyana. Roba da non credere. Che non si riveli un altro degli ormai scontati e prevedibili ripensamenti futuri? Il Mere correggerà il tiro nelle prossime annate?
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