Orfano di Cannes falcidiato dall'emergenza Coronavirus, questo 2020 è stato il fatidico anno in cui ho deciso finalmente di degnare la Mostra internazionale d'arte cinematografica della mia presenza (:-P)
Non so perché, pur avendo da qualche anno iniziato – introdotto da Alan Smithee - a frequentare i principali festival, italiani e non (Cannes e Roma assiduamente, Torino sporadicamente, Locarno una volta sola, più altri festival minori a tema) avessi finora snobbato la Mostra, la madre di tutti loro.
C'è voluta la pandemia mondiale a portarmi a Venezia, dove devo dire che la prevenzione del contagio è stata gestita abbastanza bene, tra termoscanner quotidiani, controllo rigoroso sul posizionamento delle mascherine sul viso durante le proiezioni, distanziamento e protezione obbligatoria dei posti a sedere, poltrone legate e bloccate per impedire di sedersi vicini, gel igienizzante dappertutto. C'era anche molta meno gente del solito, mi hanno avvertito i veterani, il che sinceramente non ha guastato, garantendo maggiore serenità.
Una presenza ancora parziale la mia, per la sola prima metà della manifestazione, dalla pre-anteprima del 1 settembre con Molecole alla mattina del 7 settembre con One Night in Miami, quando le ferrovie svizzere, a cui nemmeno sapevo appartenesse il treno prenotato per il ritorno , hanno ben pensato di cancellarlo, così ho dovuto riorganizzare il rientro perdendo il film di Konchalovskij.
Tra le impressioni della mia prima veneziana,devo per prima cosa lodare la bellezza del Lido, dove non ero mia stato nemmeno per occasioni extra-festivaliere, isola davvero splendida per natura e architettura, tra villette liberty e sfarzosi hotel, dove ho approfittato anche per fare due meritati bagni in Adriatico.
Anche la location del festival l'ho trovata bella, con il candido Palazzo del Cinema prospiciente il mare, l'austero Casinò e l'eclettico Hotel Excelsior a due passi, e pure comoda, con tutte le sale di proiezione poste a distanza molto ravvicinata evitando di scarpinare tra un film e l'altro. Sull'organizzazione delle proiezioni e degli eventi di questa 77ma edizione do un giudizio positivo, anche sul sistema delle prenotazioni online su Boxol che faceva temere il peggio e invece ha permesso di evitare le corse e l'ansia delle code, e tutto è sembrato scorrere in maniera liscia, con una sola proiezione ritardata di mezz'ora per problemi tecnici.
Certo, quest'anno davanti al Palazzo del Cinema sorgeva il famigerato muro (vedere foto sopra) e anche per questo di vip e di artisti ne ho visti pochi (solo Abel Ferara e Luca Gudagnino perché presenti in sala alle proiezioni) e pure la presidente della giuria Cate Blanchett è rimasta un miraggio. In compenso ho visto un intero branco di leoni, in pietra, in ferro, in truciolato....
La selezione non la posso confrontare con quella delle mostre passate a cui non ho mai partecipato e anche un raffronto con le Croisette degli ultimi anni ha poco senso, dato la particolarità dell'anno in corso, che ha visto moltissime produzioni fermarsi e tanti altri film già completati restare “in surgelatore” in attesa di un ritorno del grande pubblico nelle sale, una volta passata la paura. Quindi dire che il livello dei film in e fuori concorso mi è sembrato inferiore a quello di altri festival non sarebbe giusto, ma ormai l'ho detto, è vero, ma ripeto questo è il 2020 e gli altri festival erano in anni normali.
Un saluto ed un ringraziamento al resto della truppa di film tv presente in Laguna: alan smithee, EightandHalf, gaiart, con cui non ci siamo visti perché è arrivata il giorno della mia partenza, e a Spaggy che ha raccolto e diffuso e nostre recensioni, coordinandoci via WhatsApp.
Il bilancio della mia prima veneziana lo chiudo in attivo, ma chissà se l'anno prossimo la Laguna mi rivedrà ancora protagonista...
A seguire la mia classifica di tutti i film visti, dal 1 al 7 settembre, alla Mostra internazionale d'arte cinematografica 2020, dai migliori (la tripletta Almodóvar – Zbanic – Manduczó) al peggiore (un mattone indiano inspiegabilmente ammesso al concorso). Chissà se tra questi emergerà il Leone d'Oro che verrà annunciato stasera o se continuerà la mia "maledizione", per cui il film vincitore di ogni festival a cui partecipo rientra quasi sempre tra quelli che non ho visto.
Quo vadis, Aida? (2020) ****
Pieces of a Woman (2020) ****
The Human Voice (2020) ****
Sun Children (2020) *** 5/8 (7,25 su 10)
Mandibles (2020) *** ½
The Wasteland (2020) *** ½
Honey Cigar (2020) *** ¼ (6,5 su 10)
The Whaler Boy (2020) *** ¼ (6,5 su 10)
Lacci (2020) *** ¼ (6,5 su 10)
Milestone (2020) ***
Salvatore - Shoemaker of Dreams (2020) ***
Sportin' Life (2020) ***
Night in Paradise (2020) **½
Apples (2020) **½
Miss Marx (2020) **½
La nuit des rois (2020) **½
PadreNostro (2020) **½
The Duke (2020) **½
Molecole (2020) **½
The World to Come (2020) **
Mainstream (2020) **
Mosquito State (2020) **
Never Gonna Snow Again (2020) **
Gaza mon amour (2020) **
The Furnace (2020) **
The Eagles of Carthage (2020) **
Lovers (2020) **
Fiori, fiori, fiori (2020) *½
The Book of Vision (2020) *½
The Disciple (2020) *
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