Oggi Dario Argento compie 80 anni e, come per altri Autori a me particolarmente cari, ho deciso di rendergli omaggio con un piccolo contributo, inizialmente pensato come "playlist" retrospettiva con riflessioni sui singoli film ma poi mutato ("colpa" anche il lavoro che sto svolgendo su Miike) in un post generale sul suo percorso soprattutto registico (film prodotti e sceneggiati ma diretti da altri come i "Demoni" di Bava o "La Chiesa" e "La Setta" di Soavi non verranno trattati).
Come è (credo) noto, Argento muove i suoi primi passi professionali nel Mondo del Cinema come critico (per Paese Sera). Dei suoi articoli non ho ancora letto nulla (ma mi piacerebbe recuperarne qualcuno), però pare che la sua penna fosse particolarmente favorevole nei confronti del Cinema di Genere, cosa non proprio comune per il panorama critico (giornalistico) italiano del periodo, e anche adesso comunque temo ci siano ancora miopi fin troppo influenti in quell'ambiente.
Successivamente, il giovane Argento inizia a collaborare nella stesura di sceneggiature, il cui lavoro più importante è sicuramente la scrittura del soggetto di "C'era una volta il West" insieme a Sergio Leone e Bernardo Bertolucci.
Secondo alcune fonti, nel 1969 Dario esordisce alla regia, non accreditata, con "Un esercito di cinque uomini", che doveva essere diretto da Don Taylor e che verrà poi firmato dal produttore Italo Zingarelli. In quell'anno, comunque, il Cineasta fonda con il padre Salvatore una casa di produzione (la SEDA Spettacoli) esordendo ufficialmente alla regia con "L'Uccello dalle Piume di Cristallo", ispirato al romanzo "The Screaming Mimi" di Frederic Brown. Primo capitolo della Trilogia degli Animali (proseguita con "Il Gatto a Nove Code" e "4 Mosche di Velluto Grigio"), con questo Film Argento propone già diversi Elementi che contraddistingueranno la sua Poetica e il suo Stile, derivato (come per il Collega Brian De Palma) molto da Alfred Hitchcock, soprattutto nella costruzone visiva dell'intreccio e degli indizi. Sempre in questa prima fase le Musiche godono di un'attenzione particolare, con i dolci Temi di Morricone contrapposti alla Violenza mostrata. La Violenza e la Morte costituiscono insieme un altro elemento fondamentale nella Ricerca estetica del Regista, con gli omicidi rappresentati (grazie anche all'uso di un Sangue rosso acceso) con modalità pittoriche. Importante anche l'uso delle soggettive e il look iconico dei Serial Killer con impermeabili e guanti neri. Nei Contenuti, apparentemente "secondari" per Argento (ma la Morte e la Violenza, uniti a diversi elementi "sovrannaturali" e/o parapsicologici, stimolano Riflessioni emotive nell'Individuo Spettatore), si nota una certa sfiducia nei confronti della polizia, con indagini portate avanti da amatori coinvolti per caso nei delitti e da questi ossessionati, come di fronte ad un gioco mentale dai risultati potenzialmente letali.
Dopo la parentesi (per me sottovalutata) "in costume", a metà strada tra impegno sociale e commedia popolare, con "Le Cinque Giornate", Argento nel '75 realizza "Profondo Rosso", rafforzando i Caratteri già "teorizzati" nella Trilogia degli Animali e ravvivando fantasiosamente le uccisioni, il tutto sostenuto dall'indimenticabile Colonna Sonora del jazzista Giorgio Gaslini (già presente nel film con Celentano) e della band progressive Goblin che, da qui in poi, inizierà una meravigliosa collaborazione con il Regista.
Nel '77 Argento debutta nell'Horror "vero e proprio" partendo da una sceneggiatura scritta insieme alla compagna Daria Nicolodi (madre di Asia Argento e attrice nei Film del partner da "Profondo Rosso" ad "Opera") ispirandosi al "Suspiria De Profundis" di Thomas de Quincey. "Suspiria" è un concentrato di Visionarietà sublime, dove la base narrativa (che bene o male segue la struttura "d'indagine" degli altri Lavori del Cineasta) è messa praticamente da parte in favore di Immagini orrorifiche dal gusto prepotentemente pittorico (aiutato dalla notevole Fotografia di Luciano Tovoli) e delle allucinanti Musiche dei Goblin. Generalmente meno amato in Italia rispetto a "Profondo Rosso", "Suspiria" è probabilmente l'Opera di Argento più celebrata a livello internazionale, e ad oggi è l'unico Film del Regista romano ad essere stato remakeizzato.
Nell'80 l'Autore prosegue il discorso sulle Tre Madri iniziato nel Capolavoro precedente con "Inferno, il quale mantiene nella narrazione una sorta di struttura "maratonica" dell'indagine (cioè con vari personaggi che si alternano, spesso morendo, nel ricostruire il Mistero delle case "stregate") e, soprattutto,si consolida un approccio "da esteta" all'Horror, avulso da ogni legame con la realtà e sommerso in un'Atmosfera sovrannaturale di potente Fascino. I Goblin vengono momentaneamente sostituiti da Keith Emerson e si avverte una diversità musicale, pur rimanendo sostanzialmente in ambito progressive, ma l'Effetto non cala a parer mio.
Argento torna poi al Giallo con "Tenebre", dove sperimenta ulteriori tecniche espressive (il piano-sequenza in soggettiva del killer) e narrative (il plot twist finale), mescolandolo poi con tocchi "Fantasy" in "Phenomena" (tra le Opere che preferisco in assoluto del Regista e, forse, suo ultimo capolavoro, "assoluto" o "relativo") e rielaborando per certi versi "Le Fantôme de l'Opéra" di Gaston Leroux in "Opera".
Seguono la serie "Gli Incubi di Dario Argento" (non vista) e l'Episodio "The Black Cat" in "Due Occhi Diabolici", collaborazione con l'amico Romero (che aveva aiutato nel realizzare "Dawn of the Dead"), ma da qui in poi inizia, secondo me, il tragico declino artistico dell'Autore, ancora valido nel Film tratto da Poe e, forse, anche in "Trauma" e "La Sindrome di Stendhal", che però già scricchiola pesantemente, cadendo nella mediocrità con "Il Fantasma dell'Opera" (per me inutile vista l'esistenza di "Opera").
Il nuovo millennio inizia col tutto sommato discreto (ma dimenticabile) "Non ho sonno" per poi sprofondare nella merda più totale con "Il cartaio" (a parer mio il peggior lavoro in assoluto del Regista), proseguendo col televisivo "Ti piace Hitchcock?" (che non ho ancora visto ma non sembra essere bello), risollevarsi quasi miracolosamente coi due Episodi di "Masters of Horror" (specialmente con "Pelts") ma poi ricadere "definitivamente" (per ora) con il mediocre "La terza madre" (triste chiusura della Trilogia iniziata con "Suspiria" e "Inferno"), lo stupido e dimenticabile "Giallo" e il brutto (ma meno peggio di quanto pensassi) "Dracula 3D".
Sperando che possa tornare con un'opera quanto meno decorosa, non è possibile non restare amareggiati nel constatare la caduta autoriale di Argento, indecorosa assai visti i diversi Capolavori, Cult e Opere artistiche realizzate tra gli anni 70 e 80, senza avere la "scusante" dei budget irrisori di Colleghi come Lucio Fulci.
In ogni caso, l'enorme Influenza stilistica che le sue Opere migliori hanno esercitato e continuano ad esercitare nel Cinema (non solo di Genere) non è vanificato dalle mediocrate, bruttezze e cagate sfornate nell'ultimo periodo e per questo, pur non rientrando forse tra i miei Autori preferiti in assoluto (prediligo il già citato Fulci nel suo essere in un certo senso un "perdente"), Dario Argento resta un Regista a cui sono particolarmente legato e il cui Cinema continuo a riguardare con molto piacere.
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