"Cosa fai cretinetti? Parli da solo?"
Oggi Franca Valeri ci ha reso tutti vedovi, ma non come nel famoso film con Alberto Sordi, in cui ritorna più viva che mai, questa volta la Valeri ci ha lasciato veramente. Avrá pensato che 100 potevano bastare, che ora era il caso di lasciare le scene e tornare dagli amici di un tempo, dagli affetti personali, dagli animali adorati che hanno reso la sua vita così ricca di amore.
100 anni festeggiati solo pochi giorni fa, Franca Valeri ha saputo raccontarli con sarcasmo e intelligenza, attraverso i suoi personaggi. Le donne che hanno parlato attraverso la sua voce non sono però solo personaggi di invenzione, buoni per far ridere, sono donne reali che raccontavano un periodo storico ben preciso, dietro ai monologhi di pochi minuti c'erano delle vite reali, dei contenuti che provocavano una risata molto spesso amara.
Franca Valeri ha soprattutto raccontato la solitudine delle donne, di tutti i ceti sociali, imprigionate in matrimoni infelici, con lavori poco soddisfacenti, madri troppo apprensive, suocere troppo invadenti. La Valeri ha dato visibilità alle donne invisibili che fanno però girare il mondo: a quelle più bruttine ma forse più capaci nel loro lavoro, quelle che rimangono sempre nascoste dietro alle amiche più belle, alle colleghe più raccomandate, quelle che nella vita devono scendere a compromessi, ma che sanno risalire a galla dalle vicissitudini della vita grazie alla loro tenacia, quelle che vivranno sempre nelle periferie senza mai riuscire a vedere il centro.
Si ride nel vedere o nel leggere le donne della Valeri, ma rimane sempre un magone di fondo, il magone nel riconoscersi sempre in qualche frase o in alcune espressioni dei suoi personaggi.
Oggi mi piace pensare che la Delia di "Parigi o cara"-1962, possa aver raggiunto Placa De La Concorde a Parigi, che sipossa finalmente godere la sua Parigi in santa pace.
Vorrei che anche la Cesira del "Il segno di venere"1955, sia finalmente seduta in prima fila sul tram che la conduce a lavoro, che possa vedere il mondo dal finestrino guardando in avanti, e non sempre dalla coda di vettura.
So che se oggi la signora Cecioni chiamasse l'obitorio chiedendo se "c'è qualcosa per noi?", la risposta sarebbe purtroppo positiva. Perciò mi improvviserò io stessa una moderna signora Cecioni: abbasserò la cornetta del telefono, anzi no, spengerò il cellulare, per non sentire la risposta, sfoglierò qualche vecchia rivista per trovare le rassicuranti risposte di Lady Eva nella sua "Piccola posta", trovando così un po'di conforto. Ovviamente in compagnia dei miei amati animali.
"Cosa fai cretinetti? Parli da solo?"...sì signora Valeri, ho parlato un po' tra me e me, forse lei è l'unica che avrebbe capito fino in fondo questa antica pratica delle donne sole.
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