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Palermo sospesa - C'è il Festino che non c'è
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Palermo sospesa - C'è il Festino che non c'è (2020): scena

 

Dal 1624 Palermo rende omaggio alla sua Rosalia con celebrazioni religiose e non che ricordano il miracolo compiuto dalla Santuzza nel liberare la città dalla peste arrivata con un vascello proveniente da Tunisi e fatto entrare in porto dal viceré Emanuele Filiberto di Savoia. Invocata ogni qualvolta in cui Palermo ha bisogno dell'intervento della sua mano per bloccare teremoti, tempeste, temporali e calamità di vario genere, Santa Rosalia viene onorata dal 10 al 15 luglio con il cosiddetto "Festino", un grande evento popolare che culmina nella sontuosa processione del Carro (palcoscenico coreografico il cui allestimento cambia di anno in anno) dalla Cattedrale fino al mare del Foro Italico e che chiama a racconta centinaia di migliaia di persone da tutta la Sicilia e oltre.

Quest'anno, a causa della conseguenze della pandemia legata al Covid e alle disposizioni sul distanziamento sociale, Palermo non ha potuto onorare la sua salvatrice e ha dovuto organizzare in maniera anomala il suo 396° Festino. "Il Festino 2020 conferma nei valori e innova nella rappresentazione la devozione per Santa Rosalia e la fede dei palermitani", ha commentato il sindaco Leoluca Orlando. "Il Festino 2020 è diverso come dal 1624 ogni Festino è diverso, ma è anche come ogni anno sempre eguale. Nel 2020 è profondamente cambiata la percezione del tempo e dello spazio e di questo cambiamento il Festino 2020 si fa espressione, confermando ancora una volta la dimensione comunitaria di tutti i palermitani pur nel distanziamento fisico. Preghiera, memoria e arte si intrecciano indissolubilmente e insieme contrastano e prevengono la peste, il virus di egoismi individualistici e di soffocanti appartenenze. Questo Festino 2020 sarà diffuso nel mondo come mai in passato, consentendo di sentirsi palermitani a quanti si collegheranno in una sfilata, in una processione mai tanto partecipata in 396 anni".

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Palermo sospesa - C'è il Festino che non c'è (2020): scena

 

E alla forza di Rosalia fa appello anche Corrado Lorefice, l'arcivescovo di Palermo: "Abbiamo vissuto un momento particolarissimo che ci ha visto nella massima trepidazione, nella precarietà, nella separazione. Rosalia interviene sempre come donna che ci assicura che questi momenti così tristi fanno parte di una realtà molto più ampia che è di vita e speranza. La separazione ci ha chiesto di moltiplicare la solidarietà e la prossimità e penso che questo sia il messaggio che arriva da questo Festino atipico: quello di rimanere uniti. Perché questo è ciò che spetta alla nostra città, lo stare insieme, lo stare uniti nella difficoltà che vive la città degli uomini. Il resto, soprattutto per chi soprattutto ha fede, è anche nelle mani di un Dio che vuole che gli uomini conoscano vita, vita in abbondanza. In questo tempo di pandemia c'è stata una grande gara di solidarietà; la conferma che non prevalgano l'individualismo, la paura, il fare da soli; perché solo insieme possiamo portare avanti l'eredità che ci lascia Rosalia, una donna che resta legata alla sua città e intercede per la sua città. Per il Festino, Palermo diventa incontro, città dove si abbattono le barriere. Ricordo il primo Festino nel 2016, in cui sentivo forte la presenza della città, senza distanze, senza barriere. Se questo è vero, questo Festino che ci vede costretti alla distanza fisica, lo dovremo celebrare nel luogo fisico in cui ogni Festino ha la propria sede naturale: il cuore. Se lo celebriamo nel cuore, allora è vinta ogni barriera, ogni distanza. Perché Palermo va al ritmo del cuore di Rosalia, che tutti noi sentiamo presente, oltre le barriere del tempo e dello spazio".

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Palermo sospesa - C'è il Festino che non c'è (2020): scena

 

Per celebrare il Festino che non c'è, com'è stata soprannominata l'edizione 2020 della ricorrenza, il Comune di Palermo ha commissionato alla sede siciliana del Centro Sperimentale di Cinematografia la produzione di un progetto artistico e culturale in grado di contemperare il momento celebrativo della tradizionale festa di Santa Rosalia alle necessità e limitazioni di carattere sanitario, considerate anche le notevoli restrizioni economiche. Ed è così che è nato Palermo sospesa - C'è il Festino che non c'è, un progetto di 76 minuti che è stato distribuito solo ed esclusivamente a titolo gratuito sulle principali emittenti regionali e nazionali (è andato in onda con successo su Tv2000 la sera del 14 luglio) e online sulle principali piattaforme e testate giornalistiche di tutto il mondo. La regia è della direttrice artistica, la regista palermitana Costanza Quatriglio. "Un racconto che intreccia itinerari e suggestioni di uomini e donne che abitano i luoghi di una Palermo sospesa. La sacralità dell'attesa, le lingue del Mediterraneo, le voci e le strade di una città plurale rinata dalla peste, dove il quotidiano, il sacro e il mito sono intimamente connessi al culto della sua Santuzza", ha dichiarato la regista di Sembra mio figlio.

Fanno parte del progetto, ciascuno per le proprie competenze: la Fondazione Teatro Massimo, l'Associazione Teatro Biondo Stabile di Palermo, la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, l'Accademia di Belle Arti di Palermo, il Conservatorio di Musica di Palermo "Alessandro Scarlatti, la Fondazione Sant'Elia. Anche la Rai ha aderito a questa importante iniziativa aprendo le sue teche, l'archivio storico del Luce e il Liceo Coreutico Regina Margherita di Palermo per la danza.

 

Diviso in tre atti, questo è il documentario, al grido di Viva Palermo e Santa Rosalia!.

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Pietro Cerniglia.

©2020 Mondadori Media S.p.A. – Riproduzione riservata

 

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