È visibile QUI fino al 28 giugno 2020 l’omaggio della Cinématèque Française all’eccezionale lavoro di restauro che con grande professionalità hanno svolto gli specialisti della Cineteca di Bologna per ridare vita ad alcune vetuste pellicole del cinema italiano, restituendo loro nitidezza, colore, e molta poesia.
Queste, nella mia traduzione, le importanti parole di presentazione della Cinématèque:
Questa è la prima di quattro sessioni, un omaggio al festival fuori sala del Cinema ritrovato di Bologna. In forma di benvenuto, un programma di piccoli film sorprendenti su un paese ancora più sorprendente, l’Italia. Une selezione di film ritrovati e restaurati grazie al lavoro di cooperazione e di scambio fra gli archivi internazionali.
Accompagnamento musicale di Daniele Furlati.
Sono visibili quattro brevi film, preceduti da un “cortissimo” muto di soli 9 secondi
di
Luca Comerio
Italia / 1912, restaurato in 4K nel 2018 dalla Cineteca italiana di Milano ed elaborato da L’Immagine ritrovata di Bologna a partire da un nitrato positivo originale in bianco e nero:
Donna con garofani rossi e rosa
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Seguono:
1)
Tontolini è triste
commedia muta di
Ferdinando Guillaume
Italia / 1911 / 7 min
Produzione Cines. Conservato dalla Cinemateca brasiliana di San Paulo.
Gian Luca Farinelli (direttore della Cineteca di Bologna) così lo presenta: “Non solo una commedia ma un un grande film filosofico sul cinema”.
2)
Bologna monumentale
Italia / 1912 / 5 min -Produzione Latium Film.
Rare e interessanti immagini di Bologna agli inizi del secondo decennio del ‘900
Un primo restauro era stato effettuato nel 1992 dal negativo nitrato originale conservato negli Archivi francesi del film.
Del 2012 è il nuovo restauro dei laboratori Bolognesi L’Immagine ritrovata.
3)
Lu Tempu di li pisci spata
di
Vittorio De Seta
Italia / 1954 / 11 min restaurato in 4K dalla Cineteca di Bologna dal laboratorio L’Immagine ritrovata partendo da un negativo 35 mm e dal negativo sonoro originale.
Il restauro ha avuto il sostegno di Film Foundation, ovvero di Martin Scorsese, che così ha voluto ricordare i suoi antenati siciliani.
Magnifico documentario che descrive non solo la partenza degli uomini, nella stagione tardo-primaverile, per la pesca del pescespada nello Stretto di Messina, ma anche la vita e il duro lavoro delle donne di quei luoghi. Si ritroveranno, tutti insieme, con i bambini e gli anziani, per la grande festa al ritorno dell’imbarcazione dei pescatori col loro prezioso bottino.
4)
L’Industria dell’argilla in Sicilia
di
Piero Marelli
Italia /1910 / 5 min. Produzione Tiziano Film Torino. Conservato dal Museo del Cinema di Torino.
Brevissimo ma affascinante documentario, eccezionale testimonianza, come il precedente, di un’Italia perduta.
In sei brevi sequenze l’autore descrive il lavoro dei cavatori di Cefalù che partono alla ricerca dell’argilla e successivamente dell’acqua necessaria per impastare le pietre macinate. Il documentario procede mostrandoci i vasai al lavoro per le anfore e per la loro decorazione, che le impreziosisce e ne fa oggetti unici, vere creazioni artistiche.
Ritrovare il cinema perduto è ritrovare la storia dell’umanità, del lavoro degli uomini, della durezza del vivere: mi pare questo il senso della bella iniziativa, omaggio al nostro paese, ma anche omaggio a tutti gli uomini che, nel mondo, apparentemente lontani per lingua, tradizioni, cultura, avvertono la necessità di condividere esperienze, gioie, speranze...
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