Mi danno fastidio le frasi fatte. Gli abbinamenti automatici, che rendono la lingua un fatto meccanico. Le parole che vanno insieme a braccetto, sostantivo e aggettivo: le carezze sono tenere, i baci languidi, gli addii struggenti. Eppure sto per usarne una: brancoliamo nel buio. Non è il buio in cui vorremmo brancolare davvero: quello della sala di cinema in cui i ritardatari - spente le luci - faticano a raggiungere il proprio posto numerato mentre partono i titoli di testa. Macché.

Siete fumatori? Se non lo siete immaginate di esserlo: lo sapete bene come vive un fumatore. Immaginate che l’8 marzo - come non è stato (il Governo in fondo tiene alla salute dei fumatori, sa bene che impedire ai segregati di fumare sarebbe stato letale) - allo scattare del lockdown fosse stata annunciata la chiusura, tra gli altri esercizi, delle tabaccherie. Immaginate che il 15 giugno - lunedì scorso - le tabaccherie fossero state finalmente riaperte, con grande annuncio. Immaginate come sarebbe scoprire che poi alla fine in realtà delle 3542 tabaccherie presenti sul territorio italiano solo 130 hanno riaperto. Come vi sentireste? Cambiate nelle frasi precedenti fumatore con cinefilo e tabaccheria con cinema e dalla fantasia passerete subito alla realtà. Perché quello è - a oggi - il numero delle sale che hanno veramente riaperto in Italia: il 3% del totale.
Sono numeri straordinari quelli che stiamo leggendo, quasi poetici nel loro surrealismo. Cinetel ha ripreso a macinare quotidianamente i dati degli incassi. Provo un certo incanto nello scoprire che lunedì, alla ripartenza, il film che ha incassato di più è stato I miserabili di Lady Ly: proiettato su 14 schermi ha fruttato 1200 euro, con una media di 92 euro a sala. Lo hanno visto ben 261 persone, in Italia. La palma di film più sicuro va invece a Trolls World Tour: nessuno può essersi contagiato andando a vederlo ieri: gli spettatori sono stati tre e l’incasso è stato 11 euro. 11 non è divisibile per tre quindi è chiaro che c’era almeno un biglietto ridotto (poi secondo Gallera ci vogliono almeno due positivi insieme per contagiarne un terzo e io dubito che, su tre, due lo fossero). Io tiro ad indovinare e dico che erano una coppia con prole. Mi piacerebbe molto sapere se si sono divertiti. Vorrei abbracciarli.
Sono anche molto contento di sapere che il cinema Beltrade di Milano, piccola e battagliera sala ex-parrocchiale fuori da ogni circuito gestito con amore ed entusiasmo da due donne che hanno saputo renderla un pezzo unico nel panorama italiano, ieri ha realizzato il maggior incasso per sala in Italia: 375 con Che fare quando il mondo è in fiamme? di Minervini. Mi sa che stasera ci vado. Tenetevi strette questo successo ragazze: non si ripeterà mai più ma la dice lunga sull’affetto che gli spettatori hanno per il vostro cinema.
Noi intanto - volenterosamente e animati da un pensiero ottimista, fiducioso e solare - abbiamo ripreso a pubblicare in home page in prima posizione la lista dei titoli in sala. E a elencare le nuove uscite della settimana, che sono tante: 13 ma tutte un po' farlocche. Perché sono film che sono già usciti sulle piattaforme (ecco un dato che non abbiamo: sarebbe bello sapere quanto hanno incassato Favolacce o I miserabili dallo streaming) o che erano già in sala prima del lockdown. Come abbiamo già notato e spiegato nelle scorse newsletter i distributori non ci pensano nemmeno a far uscire titoli nuovi in questa situazione. E anche Tenet, di Nolan, che (come vi abbiamo raccontato) punta ad essere il titolo della riscossa ha rimandato l’uscita (negli USA, of course): doveva essere a metà luglio, ora sarà alla fine. Tranne nuovi rinviii, naturalmente. E mentre i cinema si stanno qualificando come i luoghi più sicuri per evitare un qualsiasi contagio, data la minima concentrazione di umani, intanto sugli aerei è di nuovo possibile ammassarsi: siccome era troppo antieconomico sedersi distanziati sugli aerei, dal 15 giugno via libera: tutti i posti disponibili potranno essere occupati. Ma perché in volo mi posso ammucchiare e al cinema o a teatro no? Qualcuno per favore me lo spieghi, con calma e senza alzare la voce.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Ciao Data, se poi stasera effettivamente vai al Beltrade, vogliamo un resoconto!
:)
P.S.
Warner Italia proprio oggi ha anticipato "Tenet" a inizio agosto, salvo nuovi rinvii internazionali (tutt'altro che improbabili).
;-)
Non ci sono andato, ma solo perché mi sono accorto che alle 21.30 non davano Minervini ma il film La scomparsa di mia madre che mi sembrava troppo per me. Lo farò entro fine settimana: promesso!
Caro Daniele, pensi davvero che "Tenet" esca in sala il 3 agosto? Ho molti dubbi a proposito. Anzi, fonti interne, parlano di un sempre più probabile 24 settembre.
io non ne ho idea, ma lo stanno dicendo tutti: https://www.comingsoon.it/cinema/news/tenet-arriva-nei-cinema-italiani-annunciata-la-data-d-uscita-in-italia-del/n107137/
http://www.e-duesse.it/News/Cinema/Warner-ecco-le-date-italiane-di-Tenet-e-Wonder-Woman-1984-249350?fbclid=IwAR34Ec5_RNpeJa3EqPjDcpKAupJ3Rtd7LYjFCtgVV_a4czcpzcYUWmcHVWU
magari è un abbaglio...
Non lo è: è arrivato il comunicato stampa. La data del 3 agosto è ufficiale
la conferma della considerazione che cultura ma anche scuola hanno in questo dannato paese
Caro Bruno, peccato non essere lì per scambiare due chiacchiere seduti fianco a fianco nell'attesa del film. Peccato, perché quando avevo lanciato l'allarme, sapevo benissimo che sarebbe successo tutto questo: e non si può accusare che il pubblico non sia andato in massa al cinema, sapendo che gli esercizi sono chiusi di fatto e quei pochi hanno posti disponibili in misura contingentata e ridotta. Ora, al di là dell'ironia sui titoli in sala, dobbiamo fare il punto della situazione: checché se ne dica, lo spettacolo in sala era morente, anche se fioriva in certi momenti dell'anno e per alcuni contesti, specie metropolitani. L'occasione è stata persa: un rilancio in una prospettiva condivisa (e non la creazione di due, tre finte piattaforme a supporto dei vari circuiti....non aggiungiamo altro) e regole più chiare per tutti gli esercenti, al di là del Covid. Detto questo, va rilevato come la stagione, da sempre, si fermi al 30 giugno per proseguire, laddove ci sono, nelle arene estive, quindi la ripresa in data lunedì 15 giugno era in partenza una presa per fondelli. Di lunedì, poi, daiiiii!
Benché io detesti i luoghi comuni che sono circolati negli ultimi tempi, primo fra tutti il famigerato "Nulla sarà più come prima", un fatto è certo: durante questi mesi siamo stati costretti a sperimentare nuovi modi di vivere, di lavorare, di trascorrere il tempo libero e di usufruire della cultura. Ne abbiamo colto gli aspetti fastidiosi e quelli vantaggiosi, e, comunque sia, abbiamo compiuto un notevole sforzo di adattamento. Mi sembra illusorio aspettarsi che adesso, da un momento all'altro, ognuno riprenda le sue vecchie abitudini, come se niente fosse. Tanto più che per molti sono sopraggiunte difficoltà economiche e permane, un po' per tutti, e per vari motivi, una comprensibile preoccupazione per il futuro.
"Siamo tutti uguali ma qualcuno e' piu uguale degli altri". Avresti dovuto intitolarlo cosi' il Post, caro Database :-)
Che cinema e cultura in generale vengano sempre trattati come cittadini di serie B e'purtroppo innegabile. E' pero' pur vero quello che sostengono sia Maurri63 (che al cinema in estate in Italia comunque non va/andava nessuno) sia OGM (che la situazione per molti non e' esattamente uguale a come era a febbraio (e aggiungo io che molti gia prima del Covid-19 non e' che navigassero nell'oro...)). E fatte tali premesse, che i governi si mostrino tanto scrupolosi nell'evitare ogni minimo rischio di contagi nelle sale cinematografiche e contemporaneamente tanto "distratti" quando si tratta di altri settori non deve sorprendere piu di tanto (non che sia giusto, intendiamoci!)
Sinceramente straordinaria ritengo invece la difesa ad oltranza dei campionati di calcio: a porte chiuse, senza poter stringere la mano agli avversari o men che meno abbracciare i compagni, con sagome di cartone sugli spalti, divieto di sputare (e non solo in faccia all'arbitro, cosa che credo gia' fosse mal visto dal regolamento pre-coronavirus...). Non so come si saranno organizzati per le marcature sui calci da fermo col famoso "metro di distanza"...
Commenta