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Indiana Jones e i nazisti
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Nella saga di Indiana Jones il primo e il terzo episodio vedono il nostro eroe alle prese con i nazisti che vorrebbero impadronirsi, con grande dispiego di uomini e di mezzi, di cimeli religiosi muniti che si crede siano dotati di poteri soprannaturali. Sebbene possa apparire paradossale, data l’ideologia nazista del tutto opposta all’etica religiosa, ciò ha un fondamento storico, perché i nazisti erano attratti da teorie peseudoreligiose ed esoteriche.

Hitler, infatti, che teneva in grande considerazione indovini e astrologi (come anche ai suoi tempi l’imperatore Rodolfo II d’Asburgo che si fece fare l’oroscopo da Nostradamus e praticava l’alchimia), quando entrò in Vienne nel 1938 a seguito dell’Anschluss fra le prime cose che fece fu di appropriarsi della «lancia sacra» che fece portare a Norimberga come simbolo dell’invincibile missione germanica di dominazione. Questa era la lancia con cui, secondo una un’antica tradizione, il centurione Longino trafisse Gesù sulla croce, ma in realtà è identificata con la lancia di San Maurizio, contenente un chiodo della croce, simbolo dell’invincibilità dell’imperatore del Sacro Romano Impero, quale rappresentante di Cristo sulla Terra. La lancia è ora custodita nell’Hofburg di Vienna.

 

La lancia sacra

 

Ne “I predatori dell’arca perduta” l’antagonismo fra Indiana Jones e i nazisti riguarda la ricerca dell’«arca dell’alleanza» contenente le Tavole della legge di Mosè e dotata di poteri soprannaturali in grado di annientare i nemici, ma in realtà i nazisti non risulta abbiano cercato, quantomeno con convinzione, tale reperto, mentre invece hanno davvero impiegato uomini e mezzi alla ricerca del Santo Graal, come raccontato nel terzo film della saga “indiana Jones e l’ultima crociata”.

 

Scena da I predatori dell’Arca perduta

 

Ovviamente le avventure di Indiana Jones sono alquanto fantasiose, per non dire inverosimili, ma, trattandosi di film d’avventura, e quindi soprattutto d’intrattenimento, l’aderenza alla realtà è ininfluente perché in questo genere di film sono importanti il ritmo incalzante, l’ambientazione suggestiva e la netta caratterizzazione dei personaggi, tutte caratteristiche ben presenti nella saga: la loro fantasiosità, tuttavia, ha una certa attinenza con la realtà, anche se piuttosto alla lontana.

Il personaggio di Indiana Jones si è supposto fosse ispirato (fra altri) all’archeologo e scrittore tedesco Otto Rahn (1904-1939), ipotesi che sembra sia stata smentita da Spielberg e Lucas, ma  penso abbia una sua validità, soprattutto considerando anche la figura del padre di Indiana (impersonato da Sean Connery), nel film profondo conoscitore delle leggende sul Graal, così come Rahn.

 

 Otto Rahn

 

Otto Rahn, studioso della poesia trobadorica, fu affascinato dalle leggende sul Santo Graal e sulla sua ricerca contenute nell’opera di Wolfram von Eschenbach “Parzival”, che ispirò anche Wagner. Rahn era sicuro che vi fossero forti legami tra “Parzival” e gli eretici Catari e tra il 1929 e il 1933 compì studi sul campo nei pressi della fortezza di Montségur, ultimo rifugio dei Catari, che riteneva essere il castello di Munsalväsche il quale secondo Eschenbach custodiva il Graal, e quindi nelle grotte e nei pressi di Ussat-les-Bains nei Pirenei francesi, specialmente nelle caverne del Lombrives in cui trovò prove dei legami fra Catari e Templari.

 

 

Montségur

Caverna dei Lombrives

 

Nel 1933 Rahn pubblicò “Kreuzzug gegen den Graal” (tradotto come “Crociata contro il Graal”) che interessò a tal punto Heinrich Himmler da insere Rahn nella società Ahnenerbe, emanazione delle SS, dedita alla ricerca dei progenitori della c.d. «razza ariana». Tre anni dopo Himmler lo cooptò nelle SS come sottufficale, promuovendolo tenente nel 1937. Rahn, che aveva aderito al nazismo non per convinzione ma per necessità economiche, compì viaggi e ricerche finanziati dalle SS e fu indotto a pubblicare un secondo libro nel 1937 “Luzifer Hofgesind. Eine Reise zu den guten Geistern Europas” (tradotto come “Alla corte di Lucifero. I Catari guardiani del Graal”). Caduto in disgrazia presso i nazisti, Rahn si dimise dalle SS nel 1939 e dopo due mesi fu trovato morto assiderato sulle Alpi austriache, ufficialmente per suicidio.

È da notare che il finale di “Indiana Jones e l’ultima crociata” presenta forti analogie con un racconto riportato da Rahn nel suo primo libro: quando i Catari erano assediati a Montségur una colomba bianca discese dal cielo e spaccò con il becco la montagna dove il Graal (qui non una coppa, ma uno smeraldo della corona di Lucifero) vi fu gettato, quindi la montagna si richiuse salvandolo dai nemici.

 

Scena da Indiana Jones e l'ultima crociata

 

I nazisti dopo la morte di Rahn cercarono il favoloso tesoro dei Catari, contenente il Graal, inviando nel 1943 in Linguadoca e a Montségur archeologi e studiosi che non riuscirono nell’impresa, quindi nel 1944 ne fu incaricato il famoso colonnello delle SS Otto Skorzeny, che aveva liberato Mussolini dalla prigionia del Gran Sasso, il quale, secondo alcuni potrebbe aver avuto successo, ma ovviamente non si ha alcuna prova di ciò.

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