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Videodrome nel XXI Secolo: ovvero Pomeriggio Cinque e Il Grande Fratello
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Nel 1983 David Cronenberg provò a descrivere il mondo in cui ogni giorno viviamo e tentò di prevedere un possibile futuro per la razza umana. Il fatto che grazie a questo tentativo Cronenberg abbia creato uno dei più grandi film della storia del cinema è indiscutibile. Ciò che è discutibile è se sia riuscito a prevedere il futuro dell'umanità con quel film di 37 anni fa. 
Ciò che mi provoca questa riflessione è la visione di programmi quali Pomeriggio Cinque, Il Grande Fratello VIPla Pupa e il Secchione e Live-Non È La D'Urso. Questi programmi ritenuti spazzatura all'unanimità sono in verità i programmi su cui la Mediaset punta di più per quanto riguarda gli ascolti. Ciò che la gente guarda con costanza e regolarità, come se si trovasse di fronte a un prodotto dalla qualità genuina. Queste aberrazioni audiovisive comunemente definite "programmi televisivi" stanno alla base del discorso che Cronenberg tentava di fare quando creò il suo più grande capolavoro. 

 


Il Grande Fratello nasce ispirandosi alla figura del Grande Fratello di 1984, capolavoro distopico e fanta-politico scritto da Orwell nel 1949, e alla trama di The Truman Show, celebre film degli anni '90. Cos'hanno in comune queste due opere a cui si è ispirato il Grande Fratello? Il fatto che denunciano esattamente
 quello che il programma televisivo vuole propagandare. The Truman Show racconta un mondo dove l'umanità è sempre più ossessionata da ciò che vede in uno schermo e condanna tutti gli uomini che invece di vivere la propria vita dedicano costanza ad osservare la quotidianità altrui. Invece Il Grande Fratello incita l'uomo ad osservare la routine di un gruppo di persone, rafforzando in questo modo l'idea già presente che la vita dello spettatore sia inutile e che quella sia l'unica forma d'intrattenimento che possa distrarlo. C'è una scena di Videodrome dove il protagonista, interpretato da James Woods, guarda un Film pornografico orientale molto più elegante rispetto a quelli a cui è abituato e decide di non trasmetterlo sulla sua rete televisiva perchè non abbastanza forte per piacere alla massa. Durante un'altra scena prende una cassetta di Videodrome e guarda un filmato dalla durata di un'ora di un uomo bianco che picchia un nero appeso ad una corda metallica. Nessuna trama, nessun montaggio, nessuna finzione. Sta lì a guardare un uomo che viene torturato e prova un certo piacere nel farlo. 
Questa è la rappresentazione di programmi quali Il Grande Fratello. Il nulla cosmico. Il mezzo televisivo al servizio dello squallore. Ciò che stupisce più di tutto è proprio il pubblico stesso, che esattamente come James Woods guarda quello spettacolo di squallore e miseria, ma invece di interromperlo continua a osservare, perché in quel programma televisivo squallido c'è qualcosa che li attrae. Quel programma riempie in qualche modo le loro vite monotone e miserevoli. In un periodo come questo dove la noia deve essere messa da parte per non far subentrare la depressione, riempire le proprie vite con il vuoto siderale rappresentato dal Grande Fratello è per molta gente un'esperienza appagante quanto vedersi una VHS di un uomo che viene torturato per un'ora. 
Il Grande Fratello VIP invece è l'ulteriore conferma della potenza pericolosa del mezzo televisivo, che convince la massa a vedersi un programma che mostra la quotidiana inutilità di gente che è considerata famosa per aver fatto il tronista per 10 puntate a Uomini & Donne. 
Il nulla assoluto che attraverso la televisione diviene alla portata di tutti. 
Il superfluo che a causa della noia del quotidiano diventa essenziale. 

 

Nel film di Cronenberg vediamo lo scontro tra la Nuova Carne e Videodrome. Quest'ultimo è la rappresentazione del programma televisivo e del Talk Show medio, che ha come unico scopo il far evadere la persona dallo squallore della vita quotidiana per gettarli in un altro squallore che però non gli appartiene in quanto lontano da essi. Programmi come La Pupa e il Secchione sono proprio il culmine di una televisione che nasce per appagare l'eccitazione dell'uomo, che diventa talmente dipendente dalla tecnologia da rimanere pian piano più attaccato all'immagine nello schermo, che nella mente dello spettatore diviene più importante della vita stessa. Ciò che divide lo spettatore dalla realtà mostrata da Videodrome è uno schermo, che fa sentire l'uomo meno colpevole di quello che sta guardando. Conosciamo il detto: lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Cronenberg nel film attraverso le allucinazioni del protagonista fa diventare tangibile quello schermo, eliminando il muro che divide lo spettatore dalla realtà televisiva e in questo modo assistiamo alla mutazione dell'uomo in un'essere che ormai appartiene agli schermi che guarda ogni giorno. Sublime metafora dell'uomo medio, che diventa tutt'uno con i programmi che la televisione gli propone e ben presto ne diventa talmente ossessionato da non riuscire a vedere altra realtà al di fuori di quella.

 

E qui entra in gioco la Nuova Carne. Ovvero la componente più pericolosa del mezzo televisivo. Il filo sottile che divide la realtà che noi percepiamo dalla realtà televisiva viene in questo caso tagliata da figure che apprendono il vero potere di un programma televisivo, ovvero la manipolazione della mente dello spettatore, che ormai non riesce più a dividere il mondo reale da ciò che gli viene imposto di credere. E quindi l'uomo che taglia il filo apprende la possibilità di guidare lo spettatore, non facendolo più agire secondi i suoi interessi, ma secondo la volontà del manipolatore. In questa situazione di unione tra l'uomo e il suo televisore, l'uomo che sta dietro allo schermo può piegare il disgraziato al suo volere. 
Può fargli vedere altri determinati programmi televisivi.

Fargli comprare determinati prodotti.

Fargli condividere una determinata Fake News.

Fargli votare un determinato politico.

Fargli pensare qualcosa che non avrebbe mai pensato se non avesse guardato quel programma e imporgli un'opinione che non avrebbe mai avuto. 
È considerabile tutto ciò una forma di dittatura? C'è differenza tra l'imposizione forzata di un'ideologia attraverso la violenza e l'imposizione subliminale di tale pensiero? La violenza manipolatoria attuata ogni giorno in televisione non dovrebbe essere grave quanto quella fisica a cui assistiamo in continuazione? Probabilmente non è semplice dare una risposta a questa domanda in quanto come insegna Videodrome, ormai la nostra stessa vita è basata su ciò che vediamo oltre lo schermo del televisore e su ciò che scegliamo di vedere. Molti dei pensieri che facciamo ogni giorno sono frutto della mutazione descritta da Cronenberg, che ci ha trasformati in ibridi uomo-macchina incapaci di riflettere se prima quel pensiero non è stato approvato da una delle nostre tante fonti di informazione. 


Ci sono tanti altri quesiti che mi pongo ogni volta che riguardo Videodrome o su cui rifletto quando facendo zapping vedo programmi come Pomeriggio Cinque. Come ad esempio se effettivamente Cronenberg avesse avuto ragione nel descrivere quel mondo a metà tra lo schermo di un televisore e la realtà che noi percepiamo.

In seguito alla scrittura di questa mia serie di riflessioni sono però giunto alla conclusione che Cronenberg non sia riuscito a descrivere la realtà in cui viviamo. 
Il film è un capolavoro assoluto, ma non è una rappresentazione veritiera di ciò che vediamo ogni giorno in televisione. 
Ebbene sì, Cronenberg non riuscì nella sua impresa. Non ci riuscì per un semplice motivo...

Era stato troppo ottimista. 

 

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