La prima telefonata della giornata è per mio padre.
"Hai visto babbo? È morto Kirk Douglas ".
"Mi è dispiaciuto. Mi piaceva pensare che ce ne fosse rimasto ancora uno".
Io e mio padre abbiamo l'abitudine di passare molto tempo a parlare dei film, degli attori e dei registi, come se fossero parenti, amici o luoghi che abbiamo visitato insieme. Possediamo tutto un nostro archivio di ricordi dai quali estrappoliamo aneddoti, è un nostro personalissimo legame, che spesso comprendiamo solo noi e dal quale gli altri sono esclusi.
"Ti ricordi quando ti portai all'Odeon di Milano a vedere Spartacus , continua mio padre, "eri così piccina che i piedini non toccavano terra e mi chiedevi come mai l'omino con i gelati non veniva a portartene".
"Certo che me lo ricordo, era il cinema comodo con le poltrone foderate. Mi ricordo come mi colpì Kirk Douglas quando affoga nel minestrone il cattivo guardiano degli schiavi".
"Mi facesti una testa così con quel minestrone di Kirk Douglas".
Ecco "minestrone di Kirk Douglas" è il classico esempio del gergo cinematografico che appartiene solo a me e al mio babbo.
"Il mio preferito però tu lo sai qual'è!"
"Certo", rispondo io, "L'asso nella manica! Un classico!"
Io non lo vedo il mio babbo, ma conosco perfettamente l'espressione che assume quando parla del film di Billy Wilder: gli occhi gli si illuminano e la voce si spezza sempre di commozione quando descrive il finale.
"Sarebbe bastata solo l'ultima scena, quando cade in avanti davanti alla macchina da presa, a valergli un Oscar", dice con una una punta di stizza mio padre
"Invece ha dovuto aspettare di compiere 90 anni per ricevere un contentino prima di morire, con l'Oscar alla carriera ...che comunque sono passati altri 13 anni prima che morisse" continuo io.
"Ma lui era uno che si era litigato con tutti, che voleva fare i film come gli pareva, altrimenti mandava via tutti e se li produceva da solo...e chi s'è visto s'è visto. Sarebbe stato un perfetto toscano maremmano", essendolo lui stesso, dare del maremmano a qualcuno è per mio padre il massimo dei complimenti, sia ben inteso.
"Invece il mio Douglas preferito? Babbo?" Sorrido perché so che sa esattamente a che film mi riferisco.
" 'Se qualcuno ti chiede il mio nome ,tu rispondi Nessuno '....Dio bono: Ulisse, ci hai giocato degli anni con quel film, la mamma non poteva comprare l'uva, che tu la volevi pestare per accecare le bambole cattive".
Ridiamo qualche istante, poi ci sovrapponiamo con l'elenco dei titoli che ci vengono in mente: "Brama di vivere", "Uomini e cobra", "20.000 leghe sotto i mari", "2 settimane in un'altra città", "Orizzonti di gloria" che per mio padre è una pietra miliare , un film che ama
profondamente e che lo commuove immensamente.
A me piace tantissimo nei vecchi film in bianco e nero, dove veniva doppiato da un grande Paolo Stoppa.
"Oh babbo, però non è l'ultimo del grande cinema, del 1916 c'è ancora viva Olivia De Haviland";
"Melania? (Il riferimento è al suo famoso personaggio di Via col Vento) quella sembrava la più fragilina , poi è quella che ha fatto fuori tutti ...come in 'Piano piano dolce Carlotta'".
Ridiamo. Io e mio padre possiamo trascorrere ore a passare di film in film e da attore ad attore.
"Per il resto? Tutto a posto babbo?"
"Tutto a posto!"
Sappiamo entrambi che proprio tutto a posto non è mai, ma lui ha il pregio di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno e di non lamentarsi se è mezzo vuoto, e io non me la sentivo di fare la solita figlia apprensiva. Per stamattina mi sono voluta cullare nei ricordi di famiglia, proprio come si fa alla veglia di un vecchio zio morto al quale si è voluto molto bene.
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