Tra queste pagine si è parlato molto negli ultimi due giorni di Mondo sexy, il documentario che Mario Sesti, regista e critico cinematografico ben noto ai lettori di FilmTv rivista, ha portato al Festival di Venezia alle Giornate degli Autori come evento speciale. La proiezione è stata accompagnata dalla sfilata di una modella in bodypainting (qui le foto) e da uno spettacolo di burlesque che, tenuto da Albadoro Gala, ha infiammato le notti veneziane.
Ma cos'è Mondo sexy? La recensione già presente ci parla di un excursus su un genere all'apparenza dimenticato ma fondamentale sia per il cinema italiano sia per la televisione: il documentario erotico. Oltre alle clip di 12 lungometraggi, capitanati da Europa di notte di Blasetti, Sesti «si fa aiutare dagli interventi di validi critici e saggisti come Domenico Monetti e Antonio Tentori, sposa le tesi della giornalista Sabina Ambrogi (esperta nei rapporti tra media e rappresentazione delle donne) e abbraccia le spiegazioni della terapeuta Luana De Vita, che è riuscita a coniugare il burlesque con i gruppi di psico-teatro. Nel suo excursus, non dimentica di citare la visione che del nudo ha la religione, ovviamente cattolica, e di mostrarci come lo spogliarello abbia trovato, dopo gli anni in cui ha fatto la fortuna di certe trasmissioni della tv commerciale, nuova linfa nel burlesque, dove le donne mostrano tutta la consapevolezza che nel tempo hanno raggiunto del potere che il loro corpo ha, come ricorda con lucida analisi Albadoro Gala, apprezzata performer. Dulcis in fundo, Sesti lascia che il produttore e regista Mino Loy fornisca il suo prezioso contributo: con alle spalle oltre 105 di diversa natura e caratura, Loy ha realizzato tre documentari erotici, li ha girati ma non li ha mai visti una volta finiti. Ciò restituisce la dimensione di come venivano considerati dalla critica del periodo: un mero strumento per fare cassa» (Spaggy).
Grazie alla pazienza di Federika Ponnetti, che ha effettuato le riprese, abbiamo videointervistato Sesti, che si è sottoposto alla nostra sequela di domande esclusive (sì, le domande sono le nostre, mandate per e-mail, e non frutto di qualcosa di preconfezionato). Ciò che ne è venuto fuori, va gustato lentamente e soprattutto tenuto in considerazione per ulteriori spunti di riflessione.
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