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Remake dei Classici Disney: quando la pigrizia e l’assenza di idee vengono premiate.
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Il Re Leone (2019): scena

Se ci pensiamo bene la Disney ha sempre puntato sulle stesse tre o quattro cose per soddisfare il suo pubblico.

Nella filmografia dei classici sono numerosi i film con le principesse, così come sono numerosi quelli con gli animali parlanti. Le storie parlano sempre di personaggi insoddisfatti della propria vita che vivono delle avventure che gli permetteranno di maturare e di conoscere il mondo. Ci sono sempre le spalle comiche (molto spesso animali o personaggi grassi e buffi), ci sono sempre cattivi pronti a tutto pur di raggiungere i loro obiettivi e che nella maggior parte dei casi moriranno per la loro supponenza e ci sono (quasi) sempre eroi senza macchia in cui lo spettatore si immedesima facilmente.

La Disney ha sempre puntato sulle stesse cose, perché le persone vogliono le stesse cose. Alla gente normale piace vedere qualcosa di conosciuto e di amichevole e i film Disney hanno sempre rappresentato proprio questo. Un amico che conosci bene e che ti fa sentire bene quando ci passi il tempo.

Questo la Disney l’ha capito. L’acquisto della Lucasfilms (e quindi dell’intera saga di Guerre Stellari) e della Marvel è dovuto proprio alla necessità della Disney di trovare qualcosa che le persone possano vedere come amichevole e riconoscibile e che possa portare ulteriori soldi nelle loro tasche.

Sono due le cose a cui la Disney ha sempre pensato di più: i soldi e raccontare delle storie. E per raccontare le storie servono tanti soldi. Infatti una delle frasi più celebri di Walt Disney era: “Facciamo tanti soldi per fare tanti film”.

Man mano che passava il tempo però la voglia di raccontare storie e la sete di soldi hanno cominciato ad essere sempre più distanti, fino a che anche quella minima originalità che c’era nei classici Disney è andata a scomparire. Intorno all’inizio degli anni 2000 sono cominciati a spuntare fuori seguiti in Home-Video dei più amati classici Disney, fatti in meno tempo e con budget infinitamente più bassi. E la gente li è andati a vedere, perché erano qualcosa che conosceva e di cui aveva nostalgia. E questa è la parola chiave. 

Nostalgia

Alla gente piace provare nostalgia, piace andare a vedere sempre le stesse cose. Perché? Perché il mondo vero fa sempre più schifo e quindi le persone hanno bisogno di quelle poche certezze che ormai gli sono rimaste. E i classici Disney sono tra queste. 

E questo ci porta a loro: i remake. 

Dopo tutto quello che ho detto i remake dei classici Disney appaiono come qualcosa di inevitabile e che per forza di cose sarebbero dovuti arrivare prima o poi. Perché se per anni hai puntato sulle stesse identiche cose, quando verrà a mancare quel briciolo di originalità che avevi agli inizi, continuerai per forza a puntare sulle stesse cose, ma in modo diverso. Questo perché alla gente piace essere presa in giro, ma solo fin quando non glielo fai notare.

Tutto ciò però non rappresenta una scusa per la pigrizia e la mancanza di rispetto verso lo spettatore con cui la Disney ha pianificato tutta questa operazione commerciale. In questo caso la Disney si è dimostrata anche bugiarda nei suoi intenti. Se ascoltate le interviste dei produttori e dei registi di tutti questi film, alla domanda “coma mai avete deciso di rifare questi classici?” la risposta sarà: “per far conoscere questi film alle nuove generazioni”. Che razza di ragionamento è? Le generazioni attuali non sono in grado di andarsi a vedere i classici originali? Secondo questo ragionamento quindi ogni capolavoro o film con più di 20 anni alle sue spalle dovrebbe essere rifatto per farlo conoscere alle nuove generazioni? Non ha senso. Inoltre è un ragionamento senza alcuna lungimiranza, in quanto i film d’animazione (essendo appunto d’animazione) non invecchieranno chissà quanto e tra 50 anni continueranno ad essere visti e amati allo stesso identico modo. Mentre invece questi live-action invecchieranno a livello di messa in scena e soprattutto di effetti speciali. E quindi già tra 5 anni le generazioni attuali non potranno più goderseli come ora.

E non diciamo sciocchezze, questi film non sono fatti per le nuove generazioni. Sono fatti per i fan dei vecchi film, che andranno al cinema per via della nostalgia e del desiderio di rivedere ciò che già conoscono e amano. Se andate a controllare i commenti sotto i trailer dei suddetti remake, i commenti positivi saranno tutti di persone che non vedono l’ora di vedere le scene che già hanno visto 20 anni prima, però in live-action. Uno dei commenti che più mi ha inquietato è stato: “Non vedo l’ora di piangere di nuovo vedendo la morte di Mufasa”. Cara mia, se vai al cinema aspettando di emozionarti, non ti emozionerai mai per davvero. Questa tendenza del pubblico rivela anche uno dei problemi più grandi del cinema moderno. La totale mancanza di emozioni. Ormai tutti i sentimenti e tutte le emozioni sono pre-fabbricate e noi andiamo al cinema sapendo già quando rideremo, quando piangeremo e quando ci emozioneremo. Non c’è piu la bellezza della curiosità e di godersi una storia. Solo film fatti con lo stampino per un pubblico fatto con lo stampino.

È curioso vedere come più il film è diverso dall’originale, più il pubblico lo disprezza. Non a caso il remake più odiato è Dumbo di Tim Burton, ovvero il più differente dall'originale. Quando invece proprio per questo suo prendere una strada differente è forse il migliore. I due peggiori sono Aladdin e La Bella e La Bestia, che cambiano tutte le cose che non andavano cambiate e tengono tutte le cose che andavano tolte. Il Libro Della Giungla è forse quello che ha saputo gestire meglio la scelta di cosa tagliare e di cosa tenere, ma il risultato finale secondo me è stato parecchio modesto.

E infine è arrivato Il Re Leone, che è al 90% una copia inquadratura per inquadratura dell’originale. Ritiro quello che ho detto prima, questo è il peggiore. In quanto almeno i due film citati prima si possono definire film, mentre questo è solo una copia fatta male dell’originale. Probabilmente è questo il punto a cui volevano arrivare. Copie senza anima e senza calore di film che abbiamo già visto mille volte.

Ma tutte queste mie parole tanto sono inutili e a nulla serviranno.

Perchè questi film continueranno a fare soldi, quindi avranno sempre meno anima e saranno fatti sempre con meno fatica. Ciò non mi scandalizza sinceramente, in quanto secondo il mio parere, questi film andranno a finire nel dimenticatoio, esattamente come i seguiti in Home-Video a cui ho accennato prima.

Il mio consiglio da uomo che vorrebbe avere dei figli in futuro e che già tratta i propri nipoti come se fosse il loro padre, è di far vedere ai vostri figli i classici originali. Se li fate crescere con questi nuovi film, loro non conosceranno mai le emozioni che tutti noi abbiamo provato, in quanto guarderanno gli stessi film ma senza tutto ciò che li ha resi così speciali. 

Quindi invece di andare a vedere il nuovo Re Leone (che purtroppo ho già visto e odiato) vi consiglio di comprare e rivedere il classico originale. Forse sarà meno realistico. Forse sarà più bambinesco. Ma di sicuro sarà più emozionante.

Concludo ricordando che il motto della Disney era “Facciamo tanti soldi per fare tanti film”. 

Ora è l’esatto contrario.

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Ultimi commenti

  1. JoeHallenbeck28
    di JoeHallenbeck28

    Ottimo intervento. Credo che tu abbia messo più impegno nello scrivere questo articolo che la Disney di questo millennio nei propri lavori.
    Purtroppo ciò che una volta, nel secolo scorso almeno, era un simbolo di sicura qualità e originalità (lo stile Disney rimane inconfondibile), oggi è l'emblema dello sfacelo dell'arte: fagocitosi di ogni possibile fonte di guadagno, massimizzazione del risparmio, e manipolazione e sfruttamento delle mode e della cultura popolare.

    Voglio dire: qui parliamo della casa di produzione di Walt Disney, l'uomo che con la sua visione pionieristica ha dato vita vera ad un'arte senza tempo, e lo ha fatto sperimentando senza paura (Biancaneve e i Sette Nani, Fantasia) e rischiando la bancarotta pur di raggiungere un certo standard di qualità (Pinocchio). E parliamo della casa di produzione che, successivamente alla scomparsa di Walt per un paio di decenni almeno ha comunque mantenuto i voleri del suo fondatore: "qualità innanzi tutto"; infatti la Disney negli anni '80 ha salvato l'animazione, sia quando ha messo tutti i propri soldi e speranza in DuckTales, un cartone animato televisivo con qualità d'animazione senza precedenti per il piccolo schermo, e sia con La Sirenetta al cinema. E sempre la Disney, per i successivi anni, quando creava show per la tv lo faceva seguendo la regola dei 62 episodi: nessun programma\cartone\telefilm deve superare i 62 episodi; in questo modo si è sempre spronati a lavorare e creare cose nuove!

    COSE NUOVE! SPERIMENTARE! CREATIVITA'! ARTE! Parole d'altri tempi...

    Solo un appunto, sul tuo "Forse sarà meno realistico. Forse sarà più bambinesco." Perdonami, ma semmai è il contrario. Non so se possa esistere qualcosa di meno realistico di un ammasso di pixel in computer grafica, e qualcosa di più bambinesco nello sforzarsi di sembrare più intelligenti di quello che si è (ormai una costante in tutto il nuovo modo di fare cinema)

    1. Leman
      di Leman

      Grazie mille per il tuo intervento, hai colto nel segno quello che volevo dire.
      In verità il mio post deriva da molte riflessioni che ho fatto negli ultimi tempi riguardo la produzione dei film Disney e il suo drastico cambiamento nel corso degli anni. Qualche giorno fa, dopo aver visto Il Re Leone ad un’anteprima speciale qui a Verona, tutti quei pensieri mi sono ritornati in mente e ho deciso di mettere da parte la mia volontà di scrivere una recensione del film (che poi comunque ho scritto lo stesso) per scrivere un intero post sulla Disney e questi remake.
      Lasciami spiegare però quella frase su cui tu non sei d’accordo. Come ho spiegato nella mia recensione reputo il film originale molto più maturo e credibile rispetto al remake. La mia era solo una frecciatina a tutti quelli che avevano scritto commenti su Facebook come: “Questo nuovo film è migliore perché è più realistico e quindi meno bambinesco rispetto all’altro cartone”.
      Quando in verità è l’esatto opposto. L’originale aveva riferimenti alle opere di Shakespeare, molta più drammaticità nella costruzione della storia e una rappresentazione realistica dei totalitarismi attraverso il personaggio di Scar. Quello nuovo non ha nulla di tutto questo e ha molti più siparietti comici ignobili. Per il resto è una copia carbone dell’originale. E lo copia pure male se posso dirlo.

    2. JoeHallenbeck28
      di JoeHallenbeck28

      Hai ragione, pardon!
      Sebbene avessi colto l'ironia della tua frase, e la tua preparazione nell'articolo, ho sentito l'istintivo il bisogno di sottolinaerlo, proprio perché, come hai aggiunto tu, ci sono persone che potrebbero pensarle veramente quelle cose.

      In ogni caso, non lasciarti fuorviare dai social(anzi, buttali!!!), perché la realtà è peggiore di un commento "Il nuovo Re Leone è meglio": quelle sono solo chiacchiere da fb. La ben più triste verità è che la maggioranza delle persone oramai è stata anestetizzata ad ogni tipo di buona arte, e in realtà non sono in grado di cogliere alcuna differenza tra un bel film ed uno pessimo. Non fa proprio più parte del bagaglio culturale base del pubblico. Come ho scritto anche altre volte, per le persone oramai non c'è alcuna differenza tra un becero video di YouTube con un prete che balla che ti guardi quando non hai niente da fare, e un'opera cinematografica. Ed è questo il pubblico moderno, il pubblico intorno a cui girano i soldi e per cui vengono fatti i film.

    3. Leman
      di Leman

      Concordo su tutto e vorrei aggiungere che un video su YouTube di un prete che balla ha ormai più profondità e qualità della maggior parte dei film che escono dalle grandi major.

  2. ANDTV
    di ANDTV

    Mentre son d'accordo sul concetto del Remake descritto al centro dell'articolo, non sono d'accordo sulla premessa. Dici:
    " Le storie parlano sempre di personaggi insoddisfatti della propria vita che vivono delle avventure che gli permetteranno di maturare e di conoscere il mondo. Ci sono sempre le spalle comiche (molto spesso animali o personaggi grassi e buffi), ci sono sempre cattivi pronti a tutto pur raggiungere i loro obiettivi e che nella maggior parte dei casi moriranno per la loro supponenza e ci sono (quasi) sempre eroi senza macchia in cui lo spettatore si immedesima facilmente." e fin qui ok, ma poi te ne esci fuori con "La Disney ha sempre puntato sulle stesse cose, perché le persone vogliono le stesse cose." Peccato che non sia così. Quello che hai descritto prima è il canone della fiaba. La Disney ha sempre fatto bei lavori quando ha lavorato sulle fiabe, mentre quando ha cercato di far qualcosa di diverso, ha sempre ottenuto flop pazzeschi. È evidente che alla Disney vengano meglio le fiabe. Continuino quindi a fare fiabe! E no, pur avendo lo stesso approccio su descritto, Biancaneve è totalmente diversa da cenerentola che è' diversa dalla Bella Addormentata nel Bosco che è diversa da La Bella e la Bestia e via di seguito (sì, il Re Leone è una fiaba, misconosciuta da noi, ma è una fiaba). Ovviamanete se vai a leggere la fiaba nei libri è diversa da ciò che si vede sullo schermo... e per fortuna!
    In conclusione: benché dici giustamente che i remake si basino sull'effetto nostalgia, la premessa è totalmente errata!

    Ciao :)

    1. Leman
      di Leman

      Non preoccuparti, accetto volentieri le critiche e tento di spiegarmi meglio.
      Ovviamente se analizziamo con profondità le storie delle varie principesse notiamo come in verità siano tutte quante molto diversificate tra loro. Ma per il pubblico generalista che a vedere solo film della Disney (perché è un dato certo che la maggioranza del pubblico va a vedere solo i film Marvel e i film d’animazione Disney e Pixar) non interessa. Per loro non c’è differenza tra le varie principesse e tra i vari film.
      Questi film sono simili solo superficialmente e infatti alle persone interessa solo la superficie.
      Col tempo la gente ha cominciato ad amare la Disney per le canzoni, per i lieti fine, per le spalle comiche e tutte quelle cose che sono presenti nella maggior parte dei classici Disney.
      E quindi nel momento in cui sono venute a mancare le idee nuove, la Disney ha cominciato a puntare solo su quelle cose.
      E quindi prima sono arrivati i seguiti e poi i remake, che infatti dei film originali avevano solo gli aspetti più superficiali, perché sono quelli che interessano alle persone.

    2. JoeHallenbeck28
      di JoeHallenbeck28

      Descrizione del pubblico generalista perfetta, Leman. E' veramente rassicurante leggere di non essere l'unico disgraziato che nota certe cose (ma che, soprattutto, ci tiene).

      Credo che oramai si possa estendere a un po' tutto il panorama d'animazione -ma non solo, purtroppo- il processo di Simpsonizzazione: ovvero, prendere un marchio riconoscibile e marketizzabile, risparmiare su qualsiasi inutile complessità, profondità, e sostanza, fino a lasciarne uno scheletro stilizzato che non necessita di alcuno sforzo per essere prodotto. Finché quello scheletro sarà colorato di giallo la gente indicherà felice: "Guarda, I Simpson!"

      Perdonami se sono intervenuto ancora, ma è così raro trovare un sincero amante dell'animazione, e con la fisionomia del Porco Rosso oltretutto.

    3. Leman
      di Leman

      Guarda, il tuo commento mi ha spezzato il cuore per due motivi.
      Il primo è il fatto che hai menzionato i Simpson, che io ho seguito insieme alla mia Famiglia per anni. Il modo in cui la Fox ha trasformato una delle serie animate più belle di tutti i tempi in una sitcom mediocre è imperdonabile. I simpson sono nati come risposta all’America di Reagan che imponeva che tutte le serie tv rappresentassero un’America patinata e senza difetti. Col tempo invece è diventata una di quelle serie.
      L’altro motivo è per il fatto che hai notato il mio amore verso l’animazione. Io considero l’animazione un’arte da preservare. È impossibile non inserire film come Una tomba per le lucciole, Nightmare Before Christmas o La Città Incantata tra i migliori film della storia del cinema.
      Chi nega la bellezza di questa tipologia di cinema si perde perle di rara bellezza.
      Questo remake del Re Leone è la rappresentazione di che cos’è diventata l’animazione per il pubblico.
      Anche il mosaico più dettagliato al mondo se non ha una profondità resta vuoto.
      Grazie mille per i complimenti

    4. Leman
      di Leman

      Aggiungo inoltre che il personaggio di Porco Rosso è uno dei più importanti per me.
      Per tutta la vita ho sognato di vivere libero e senza alcun padrone anche grazie a lui.
      Quello è un film che dovrebbe essere mostrato nelle scuole, anche per le cose che insegna.

  3. undying
    di undying

    Per questioni di preferenze, non sono mai stato attratto dalla Disney. Fin da piccolo, preferivo vedere un film di Spielberg o di Joe Dante ad un lungometraggio Disney. Anche se poi, per paradosso, da adulto, dovendo far vedere alcuni cartoni animati ai nipoti, ho apprezzato i classici della casa. Non avevo però mai fatto attenzione alla recente tendenza (post 2000) dei remake Disney, dato che il fenomeno comprende ogni altro genere, e nemmeno mi sfioravano le tue lucide considerazioni.
    Trovo davvero interessante questa tua riflessione:

    "I film d’animazione (essendo appunto d’animazione) non invecchieranno chissà quanto e tra 50 anni continueranno ad essere visti e amati allo stesso identico modo. Mentre invece questi live-action invecchieranno a livello di messa in scena e soprattutto di effetti speciali. E quindi già tra 5 anni le generazioni attuali non potranno più goderseli come ora."

    Grazie per aver scritto questo illuminante pezzo sulla Disney e sul suo recente orientamento, che purtroppo arrivo a leggere con assurdo ritardo...

    1. Leman
      di Leman

      Niente di cui preoccuparsi, anch’io ti ho scritto sotto una recensione vecchia di 2 anni.
      Rimango convinto del mio pensiero. Questi live-action sono film confezionati per il momento in cui sono usciti e che entro pochi anni invecchieranno, in quanto si basano esclusivamente su degli effetti in CGI che entro poco tempo verranno superati, mentre invece i film d’animazione originali non invecchieranno mai.
      Grazie per il commento.

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