Se ci pensiamo bene la Disney ha sempre puntato sulle stesse tre o quattro cose per soddisfare il suo pubblico.
Nella filmografia dei classici sono numerosi i film con le principesse, così come sono numerosi quelli con gli animali parlanti. Le storie parlano sempre di personaggi insoddisfatti della propria vita che vivono delle avventure che gli permetteranno di maturare e di conoscere il mondo. Ci sono sempre le spalle comiche (molto spesso animali o personaggi grassi e buffi), ci sono sempre cattivi pronti a tutto pur di raggiungere i loro obiettivi e che nella maggior parte dei casi moriranno per la loro supponenza e ci sono (quasi) sempre eroi senza macchia in cui lo spettatore si immedesima facilmente.
La Disney ha sempre puntato sulle stesse cose, perché le persone vogliono le stesse cose. Alla gente normale piace vedere qualcosa di conosciuto e di amichevole e i film Disney hanno sempre rappresentato proprio questo. Un amico che conosci bene e che ti fa sentire bene quando ci passi il tempo.
Questo la Disney l’ha capito. L’acquisto della Lucasfilms (e quindi dell’intera saga di Guerre Stellari) e della Marvel è dovuto proprio alla necessità della Disney di trovare qualcosa che le persone possano vedere come amichevole e riconoscibile e che possa portare ulteriori soldi nelle loro tasche.
Sono due le cose a cui la Disney ha sempre pensato di più: i soldi e raccontare delle storie. E per raccontare le storie servono tanti soldi. Infatti una delle frasi più celebri di Walt Disney era: “Facciamo tanti soldi per fare tanti film”.
Man mano che passava il tempo però la voglia di raccontare storie e la sete di soldi hanno cominciato ad essere sempre più distanti, fino a che anche quella minima originalità che c’era nei classici Disney è andata a scomparire. Intorno all’inizio degli anni 2000 sono cominciati a spuntare fuori seguiti in Home-Video dei più amati classici Disney, fatti in meno tempo e con budget infinitamente più bassi. E la gente li è andati a vedere, perché erano qualcosa che conosceva e di cui aveva nostalgia. E questa è la parola chiave.
Nostalgia
Alla gente piace provare nostalgia, piace andare a vedere sempre le stesse cose. Perché? Perché il mondo vero fa sempre più schifo e quindi le persone hanno bisogno di quelle poche certezze che ormai gli sono rimaste. E i classici Disney sono tra queste.
E questo ci porta a loro: i remake.
Dopo tutto quello che ho detto i remake dei classici Disney appaiono come qualcosa di inevitabile e che per forza di cose sarebbero dovuti arrivare prima o poi. Perché se per anni hai puntato sulle stesse identiche cose, quando verrà a mancare quel briciolo di originalità che avevi agli inizi, continuerai per forza a puntare sulle stesse cose, ma in modo diverso. Questo perché alla gente piace essere presa in giro, ma solo fin quando non glielo fai notare.
Tutto ciò però non rappresenta una scusa per la pigrizia e la mancanza di rispetto verso lo spettatore con cui la Disney ha pianificato tutta questa operazione commerciale. In questo caso la Disney si è dimostrata anche bugiarda nei suoi intenti. Se ascoltate le interviste dei produttori e dei registi di tutti questi film, alla domanda “coma mai avete deciso di rifare questi classici?” la risposta sarà: “per far conoscere questi film alle nuove generazioni”. Che razza di ragionamento è? Le generazioni attuali non sono in grado di andarsi a vedere i classici originali? Secondo questo ragionamento quindi ogni capolavoro o film con più di 20 anni alle sue spalle dovrebbe essere rifatto per farlo conoscere alle nuove generazioni? Non ha senso. Inoltre è un ragionamento senza alcuna lungimiranza, in quanto i film d’animazione (essendo appunto d’animazione) non invecchieranno chissà quanto e tra 50 anni continueranno ad essere visti e amati allo stesso identico modo. Mentre invece questi live-action invecchieranno a livello di messa in scena e soprattutto di effetti speciali. E quindi già tra 5 anni le generazioni attuali non potranno più goderseli come ora.
E non diciamo sciocchezze, questi film non sono fatti per le nuove generazioni. Sono fatti per i fan dei vecchi film, che andranno al cinema per via della nostalgia e del desiderio di rivedere ciò che già conoscono e amano. Se andate a controllare i commenti sotto i trailer dei suddetti remake, i commenti positivi saranno tutti di persone che non vedono l’ora di vedere le scene che già hanno visto 20 anni prima, però in live-action. Uno dei commenti che più mi ha inquietato è stato: “Non vedo l’ora di piangere di nuovo vedendo la morte di Mufasa”. Cara mia, se vai al cinema aspettando di emozionarti, non ti emozionerai mai per davvero. Questa tendenza del pubblico rivela anche uno dei problemi più grandi del cinema moderno. La totale mancanza di emozioni. Ormai tutti i sentimenti e tutte le emozioni sono pre-fabbricate e noi andiamo al cinema sapendo già quando rideremo, quando piangeremo e quando ci emozioneremo. Non c’è piu la bellezza della curiosità e di godersi una storia. Solo film fatti con lo stampino per un pubblico fatto con lo stampino.
È curioso vedere come più il film è diverso dall’originale, più il pubblico lo disprezza. Non a caso il remake più odiato è Dumbo di Tim Burton, ovvero il più differente dall'originale. Quando invece proprio per questo suo prendere una strada differente è forse il migliore. I due peggiori sono Aladdin e La Bella e La Bestia, che cambiano tutte le cose che non andavano cambiate e tengono tutte le cose che andavano tolte. Il Libro Della Giungla è forse quello che ha saputo gestire meglio la scelta di cosa tagliare e di cosa tenere, ma il risultato finale secondo me è stato parecchio modesto.
E infine è arrivato Il Re Leone, che è al 90% una copia inquadratura per inquadratura dell’originale. Ritiro quello che ho detto prima, questo è il peggiore. In quanto almeno i due film citati prima si possono definire film, mentre questo è solo una copia fatta male dell’originale. Probabilmente è questo il punto a cui volevano arrivare. Copie senza anima e senza calore di film che abbiamo già visto mille volte.
Ma tutte queste mie parole tanto sono inutili e a nulla serviranno.
Perchè questi film continueranno a fare soldi, quindi avranno sempre meno anima e saranno fatti sempre con meno fatica. Ciò non mi scandalizza sinceramente, in quanto secondo il mio parere, questi film andranno a finire nel dimenticatoio, esattamente come i seguiti in Home-Video a cui ho accennato prima.
Il mio consiglio da uomo che vorrebbe avere dei figli in futuro e che già tratta i propri nipoti come se fosse il loro padre, è di far vedere ai vostri figli i classici originali. Se li fate crescere con questi nuovi film, loro non conosceranno mai le emozioni che tutti noi abbiamo provato, in quanto guarderanno gli stessi film ma senza tutto ciò che li ha resi così speciali.
Quindi invece di andare a vedere il nuovo Re Leone (che purtroppo ho già visto e odiato) vi consiglio di comprare e rivedere il classico originale. Forse sarà meno realistico. Forse sarà più bambinesco. Ma di sicuro sarà più emozionante.
Concludo ricordando che il motto della Disney era “Facciamo tanti soldi per fare tanti film”.
Ora è l’esatto contrario.
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