Home video (dvd e blu ray) – Principali uscite Agosto 2019

Nell’interezza della proposta, le uscite home video di agosto vanno in direzione opposta rispetto a quanto accaduto nel mese precedente. Non hanno a disposizione un titolo che possa scatenare un hype su larga scala ma questa mancanza è ampiamente compensata dal segmento autoriale, che sfodera un cospicuo numero di pellicole meritorie, e dalle prime visioni, che tornano a prosperare, affondando la lama nel cinema di genere.

Dunque, all’orizzonte non vi è alcun film reduce da un grande successo in sala, ma due produzioni americane hanno comunque sia ottenuto un discreto consenso. Per dirla tutta, nel caso di Shazam! (recensione positiva di Tobanis, quasi sufficiente di Alan smithee, insufficiente di Champagne1) si tratta più che altro di un buon risultato globale (365 milioni di dollari, a fronte di un budget di 100), tanto che la Warner sembra seriamente intenzionata a produrre un sequel in tempi più rapidi di quanto originariamente previsto. Al contrario, per John Wick 3 – Parabellum, nuovamente diretto da Chad Stahelski e con Keanu Reeves protagonista (nell’unico ruolo in cui funziona), il riscontro nelle nostre sale è stato di gran lunga il migliore della serie, anche se i giudizi, pur rimanendo dignitosi, sono segnalati in discesa (recensione positiva di Eric Draven, quasi sufficiente di Alan Smithee).

Questo mese, per il cinema d’autore c’è l’imbarazzo della scelta, tra grandi cineasti e opere indipendenti, produzioni europee e sguardi provenienti da terre lontane, tutti presentati nei festival più importanti. Direttamente dal concorso della Mostra del cinema di Venezia del 2018, giungono I fratelli Sisters (recensione positiva di Spopola), rivisitazione del western secondo Jaques Audiard, insignito con il Leone d’argento per la miglior regia, e lo snobbato Peterloo (recensione positiva di Laulilla, quasi sufficiente di Bardolfo, insufficiente di Mafara), pellicola fluviale con cui Mike Leigh volge l’attenzione su uno dei più sanguinosi eventi della storia britannica, con la repressione da parte dell’esercito di una pacifica manifestazione dei lavoratori. Da Cannes 2018 approdano tre opere di venatura diversa ma accomunate da una prosperosa ricchezza di stimoli. Con Oro verde – C’era una volta in Colombia (recensione positiva di Yume), uno spaccato tra tradizioni ancestrali e l’avidità contemporanea, Ciro Guerra conferma le ottime sensazioni suscitate con El abrazo de la serpiente, in attesa di approdare in concorso a Venezia con Waiting for the barbarians. Anche nel caso de I figli del fiume giallo (recensione positiva di Supadany) si parla di una conferma, benché di più lungo corso, quella del talento di Jia Zhang-ke e la dote di raccontare i traumi di una nazione in vorticosa e prolungata mutazione, mentre lo svedese Border – Creature di confine (recensione positiva di Maurizio73, sufficiente di SillyWalter) esplora il tema della diversità innestando nel realismo elementi di fantasia per illustrare l’umanità e le strade che il singolo può intraprendere.

Come anticipato in apertura, le prime visioni offrono un ampio ventaglio di alternative. Per quanto la valutazione attuale su queste pagine sia modesta, il pezzo forte è rappresentato da Dredd – Il giudice dell’apocalisse (recensione positiva di Deiv90, sufficiente di CyberLuke), sequel del film del 1995 con Sylvester Stallone, qui sostituito da Karl Urban, un prodotto che i fan richiedevano da tempo immemore di recuperare. Sempre rimanendo nel filone action, ecco Final score, in cui il muscolare Dave Bautista è affiancato dall’ex 007 Pierce Brosnan. Per gli amanti della fantascienza, è invece in arrivo Prospect, un titolo di cui potete già trovare sul sito diversi contributi, fondamentalmente invitanti (recensione positiva di Mck, sufficiente di Maurizio73). Infine, non può mancare l’horror, questa volta rappresentato da Escape from Marwin e Vampyres, due edizioni curate dalla Midnight Factory, mentre Sharon Tate – Tra incubo e realtà (recensione sufficiente di Undying) riprende in mano gli ultimi giorni di vita di Sharon Tate.

Questo mese, la sezione extra è davvero speciale, perché ha il privilegio di richiamare un autore visionario e di rara integrità, un esponente del cinema d’animazione che meriterebbe di essere celebrato al pari delle massime eminenze in materia (vedi lo Studio Ghibli e la Pixar). Stiamo parlando di Michel Ocelot (Kirikù e la strega Karabà, Azur e Asmar), che con Dilili a Parigi conferma di essere amatissimo, considerato e purtroppo anche poco visto. Al momento, abbiamo solo una recensione da nove in pagella (di Scattincerti) e confidiamo che questa preziosa uscita consenta di ritrovarne altre a breve. Vi aspettiamo!