
Brama di vivere (1956): Kirk Douglas
Lo confesso: in matematica non sono mai stata una cima, se non copiavo non portavo a casa uno straccio di sufficienza. Nelle materie umanistiche e letterarie me la cavavo meglio. Con la storia e la letteratura mi veniva in aiuto la mia consueta parlantina, che mi ha salvato in parecchie situazioni. Ma la mia vera salvezza, quella che oggi si chiamerebbe “insegnante di sostegno” è stata una e una solamente: il cinema. Fin da piccola ho sempre visto tantissimi film, di tutti i generi. Anche se ero una bambina, non disdegnavo i film storici o di ispirazione letteraria, e avevo una adorazione per i grandi divi americani, così grazie a Kirk Douglas (ad esempio) sapevo alla perfezione la storia di Van Gogh e Ulisse per aver visto i film “Brama di vivere” di Vincente Minnelli e “Ulisse”-1953 di Mario Camerini.

La voce nella tempesta (1939): Laurence Olivier, Merle Oberon
Le vicende della prima e seconda guerra mondiale erano ben impresse nella memoria perché mio padre aveva una predilezione per il genere, mentre con mia madre mi guardavo film come “Orgoglio e pregiudizio”-1940 di Robert Z. Leonard, “La voce nella tempesta”-1939 di Willliam Wyler, o “Madame Bovary”-1949 di Vincente Minnelli, che mi hanno aiutato non poco nelle interrogazioni di italiano.

Il cammino della speranza (1950): Raf Vallone, Elena Varzi
Ma oggi, che sono alla soglia dei 50 anni, comprendo che la mia insegnante di sostegno mi ha formato anche e soprattutto la coscienza sociale e umana guardando film come “Il cammino della speranza”-1950 di Pietro Germi, “Pane e cioccolata”-1973 di Franco Brusati
o anche “ I magliari”-1959 di Francesco Rosi e “Emigrantes”-1948 di Aldo Fabrizi.
Questi sono solo alcuni titoli del nostro vasto panorama cinematografico, che dalla fine degli anni '40 fino alla metà degli anni '70, hanno raccontato la storia dei numerosi emigranti italiani che dopo la seconda guerra mondiale, hanno cercato miglior vita nei paesi stranieri. Italiani che armati di tanta speranza, lasciavano con dolore gli affetti e le povere cose del proprio paese, per cercar fortuna altrove, affrontando viaggi che spesso si rivelavano delle truffe non portandoli nemmeno a destinazione.

I magliari (1959): Renato Salvatori, Alberto Sordi
L'italiano all'estero era visto con diffidenza, denigrato, utilizzato per i lavori più umili, spesso diventava membro di cosche malavitose che lo teneva a servizio in cambio di vitto e alloggio che altrimenti non avrebbe trovato. Chi arrivava armato di buona volontà e voglia di lavorare, riusciva a trovarsi un impiego, a metter su qualche soldo, ma difficilmente riusciva ad integrarsi con la gente del posto. Gli italiani con gli italiani, o se andava bene con altre persone straniere in terra straniera, si formavano così strane congreghe dove il linguaggio imbastardito dava vita a nuove lingue che presto diventavano dei dialetti.
Il cinema impegnato riusciva a sottolineare tutti questi aspetti, anche con un sorriso che sul finale si trasformava in una singhiozzo soffocato per la commozione.

Il padrino - parte II (1974): scena
Con certi film si ha avuto la volontà di creare una memoria collettiva, una sorta di racconto popolare che non era scritto nei libri di scuola, ma che riguardava la vita di molti italiani che dovevano le proprie fortune ai parenti lontani. Quando oggi sento frasi come “tornassero a casa loro”, “che ci fanno tutti questi ragazzi se nei loro paesi c'è la guerra? Perché non stanno lì a combattere?”, “sono qui da mesi e non sanno una parola di italiano”...ecco mi chiedo: chissà se queste persone hanno visto mai un film come “Pane e cioccolata”, o se si ricordano la parte del “Padrino II”-1974 di Francis Ford Coppola in cui il piccolo Vito Corleone arriva negli Stati Uniti da solo e malato, messo in quarantena perché contagioso. Chissà quanti milanesi sono figli di “Rocco e i suoi fratelli”-1960 di Luchino Visconti, che si sono dimenticati del lungo viaggio fatto dai loro nonni per trovare fortuna in una Milano che all'epoca era lontana come l'America.

Oggi si chiudono i porti e le frontiere, ma solo perché da qualche anno si sono chiusi i cervelli. Chissà se una maestra di sostegno come ho avuto io con il cinema può aiutare a ricostruire una memoria collettiva perduta. So già che il mio post mi porterà amare critiche, non mancheranno i commentatori dei social, abituati a trovare soluzioni in 3 righe a problematiche complesse, ma il mio sfogo è solo per ricordare di non dimenticare (perdonate il gioco di parole) che quello che stanno vivendo migliaia di persone oggi, lo hanno vissuto i nostri parenti (forse) o comunque molti nostri compaesani, che quindi non si parla di numeri ma di persone che meritano rispetto e considerazione. Sarebbe bene riguardarsi alcuni dei film che ho menzionato, se qualcuno ne ha altri da proporre ben venga: creiamo noi, su questo sito, una classe di formazione, di memoria, di coscienza di ciò che abbiamo vissuto meno di settanta anni fa. Comincio l'appello, Maghella: presente.
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Purtroppo come sempre la "storia insegna ma non ha scolari" (cit.), in particolare in questo nostro grigio tempo in cui la materia, dico la storia, un po' come la geografia (ma tanto, come disse una volta un grand'uomo, "tanto dove caaazzo vai?!"), finiscono sempre più bistrattate mentre ci si crogiola nella propria ignoranza ed, anzi, la si eleva a suprema virtù dell'uomo.
Mi viene in mente, anche se non è un film, il libro di Stella (Gian Antonio): L'orda. Quando gli "albanesi" eravamo noi, forse una della tante letture imprescindibili per la nostra epoca e di certo un'ottima introduzione al tema del (talvolta feroce) razzismo a cui sono stati sottoposti tanti dei nostri avi e connazionali
Adesso che ci rifletto (moderatamente) a fondo un film molto interessante e pertinente, non in tema di razzismo verso gli italiani ma in tema di trattamento disumano nei confronti di coloro visti come umani ma non troppo umani, è il recente germanico Styx (2018).
Comunque vorrei aggiungere come oltre all'ignoranza vi sia anche una certa tendenza alla totale insensibilità e/o insofferenza e/o indifferenza
qualsiasi commento è superfluo……...il regno dell'autorefenzialità
Non so se ho ben inteso il tuo commento ma se l'ho fatto ti dico solo: cos'è per non essere tacciati di autoreferenzialità cosa si dovrebbe citare ogni volta? Il diario di Anna Frank e allo stesso tempo il Mein Kampf? Così, per par condicio?
E comunque il senso di dire che bisognerebbe guardare alla storia e possibilmente anche alla logica (per evitare di commettere gli stessi errori) è precisamente quello di sottolineare altresì come le possibili soluzioni non siano affatto così semplici e il mondo sia in realtà un tantinello più complesso (lo dico, questo, in relazione al tuo altro commento di cui sopra)
In definitiva, non so proprio cosa tu abbia capito, riguardo al senso del post e dei miei commenti sotto di esso
Credo che l'utente Ripley 2001 abbia fatto confusione con i commenti. I suoi continuano a risultarmi alquanto approssimativi e confusi. Vabbè fa lo stesso:D
Sì, non so, a me invece sono parsi fin troppo lucidi nel loro tentativo di provocare senza proporre alcuna visione in alternativa o alcuna opinione anche solo vagamente argomentata.
Ma in ogni caso è vero fa stesso, contento lui...
Sì Styx calza a pennello. Fotografa (e denuncia ) il presente. Un film che fa davvero scuotere le coscienze . Peccato che sia sia stato distribuito (e visto) poco e male
La citazione di Styx l'apprezzo anch'io. E indicai quel film come mio preferito del 2018. 4 stelle e mezza, per me. Sì, non sarebbe male discuterne a scuola.
Magari non coi docenti di Ripley2001 ma con quelli del poco più che coetaneo il caustico cinefilo.
Grazie, mi fa piacere che sia piaciuto, il film, che indubbiamente ha avuto una distribuzione molto carente, e che sì probabilmente sarebbe da proiettare in tutte le scuole dell'italica penisola, insieme magari a Welcome (2009) o ai due film di Kaurismaki: Miracolo a Le Havre e L'altro volto della speranza, oltreché naturalmente agli altri suggeriti nel post
Concordo!!! Welcome e Miracolo a Le Havre sono due grandi opere realizzate in tempi in cui si era ancora in maggioranza a credere alla necessità della solidarietà e anche la morte di un solo "esule" in mare ci indignava profondamente
Solo una nota nel merito, @Valerio.
Non penso che l'attuale "maggioranza" -- che include tanto la parte silenziosa, astensionista e quindi connivente, volente o nolente, col potere di turno, quanto quella più rumorosa degli Scemi del Paese ch una volta entravano in un bar e venivano applauditi da 4 avvinazzati sulla via del cimitero e 2 sniffatori di colla bimbiminkia sfigati, mentre oggi hanno la platea dei Zocìal Netuork e delle versioni online della quasi totalità dei quotidiani* -- sia, mai, stata una minoranza: semplicemente, senza dare a Salvini e alla stampella per grandi obesi del Mo'ViMento meriti che non hanno, quel 17% + 33% dei votanti 2018 tra gli aventi diritto al voto, Felpa Pig & soci hanno dato ai topi di fogna (che si nutrono della banalità veicolate dagli slogan e collassano - https://www.repstatic.it/content/localirep/img/rep-firenze/2019/07/10/153542973-26b6c42c-508e-470c-8367-e9f3f924ef00.jpg - davanti alla sillabazione) un via libera per uscire allo scoperto: quando governava __Craxi/Andreotti (DC, PSI, PRI, PSDI, PLI)__ e si accoglievano gli albanesi in Puglia (lo sbarco dei 27.000, etc...) e quando governava __Letta__ e si avviò "Mare Nostrum" DOPO i Grandi Naufragi del periodo (operazione poi trasformata, ammorbidita, svilita e depauperata, anche se "allargata" ad altri membri dell'UE, in Triton, 30 miglia dalle coste italiane, oggi divenuta Themis, e ristretta alle 24 miglia, ché con Mare Nostrum si arrivava sino a sverniciare la Grande Flotta libica di Fortezze del Mare) la maggioranza - compresa una parte della crassa e inane parte silenziosa di cui sopra - non era a favore: semplicemente allora vi erano Governi che salvavano le vite in mare (e non perché glielo chiedesse il Pòppolo), dopo la traversata sahariana, e la Coscienza di un intero Stato, Nazione, Paese, Pòppolo, quello degli "Italiani, Quale Gente?" http://www.noisiamobuckler.org/2015/05/italiani-quale-gente_21.html
Questo solo per dare una nota di speranza: la merda non è aumentata, è solo uscita dalle fogne.
Ma oggi (Lampedusa - ebbene sì, nonostante tutto - etc...), come allora (Brindisi etc...), di “Brava Gente”, senza prefissi (inter)nazionali, ce n'è.
[Ovviamente, italiani a parte, la situazione cambia invece enormemente per i migranti: fame, sete, epidemie, clima, guerra, aiut(iamol)i (a casa loro) internazionali paracadutati dal cielo, ENI & C. (dalla Cina in giù), coltan, il Dibba - l'anello di congiunzione tra la scimmia e la pro-scimmia (cit.) - che sventola il franco CFA, sono i fattori che spingono l'attraversamento del deserto di sabbia e di acqua, e l'ultimo tratto, che fino a 3 o 4 anni fa era una passeggiata __in confronto al Sahara__, oggi sta inutilmente, deliberatamente, crudelmente, scientemente, criminalmente ridiventando pericoloso in maniera esponenziale.]
* A proposito di merda, in questo caso complottista e non fascista, ma sempre merda è, un esempio a caso, Peter Gomez del Fatto Quotidiano (ma avrei potuto citare il Messaggero, il Corsera, la Stampa, e la Sacra Triade Belpietro-Feltri-Sallusti): https://attivissimo.blogspot.com/2019/07/il-fatto-quotidiano-e-le-fandonie-di.html
Sicuramente hai ragione tu la feccia c'era già in abbondanza molto di più di quella che appariva ma stava silenziosa e rintana, Adesso Salvini, la Meloni, la stampa e le televisioni ossequienti ma anche - laasciamelo dire - almeno 4 delle 5 stelle hanno cambiato gli equilibri. Forse io vedevo una realtà diversa almeno qui a Firenze (ma potrei dire in Toscana in generale) per questo prevale in me quel sentimento di rimpianto e - e bada bene - non per il 40% di Renzi ma per tempi lontani quando c'era una religione laica proprio a sinistra e nagari vinceva la DC perchè soprattutto le donne non osavano votare falece e martello per la paura dell'inferno (sic). Una maggioranza possibile comunque c'era un sentimento di solidarietà per chi arrivava per sfuggire non solo alle guerre e alle torture ma anche alla miseria. Eravamo insomma molti di più ad essere dalla loro parte, adesso invece anche da chji continua a votare in queasta sinistra (o presuntra tale) sento fare dei discorsi da far accapponare la pelle. Comunque al di là delle parole che ho usato, spero che si sia capito il senso del mio discorso che poi alla fine p questo che è importante.
Si è capito, stiamo dicendo la medesima cosa, a parte solo che, a naso (trattandosi di fetore), per me la situazione generale, oggi, non è peggiore del "Non si affitta ai terroni", ma è più mediaticamente palpabile (rispetto a una scritta sul muro sotto casa o a un cartello appeso in corte lombardo-savoiarda): i ratti sono messi in evidenza dal bar-perpetuo che sono i social (Salvini non è andato al potere col suo 17%, ma col 33% delle banderuole - rappresentanti (brrr...) ed elettori - scie(mo)chimiste: e qui rientra in gioco il PD, e le rivoltanti uscite di questi giorni, e di sempre, tipo: "Ma Salvini non aveva promesso 600.000 rimpatri?". Merde, pure loro, se questa è l'opposizione).
4 su 5? Ti senti generoso oggi...
E aggiungiamoci pure "Così Ridevano" di Gianni Amelio, allora, via.
Sì...su questo non ci piove so che diciamo la stessa cosa e che l'odore nauseabondo che ammorba l'aria è solo più invadente e forte ma è lo stesso. Il problema di fondo è semmai la constatazione che è un'immoralità di pensiero codì dilagante e radicata ormai dilagante difficilmente arginabile che non ci lascia scampo... perchè davvero... hai ragione tu (dici sempre cose sagge e giuste) la m***a è generale e non esiste più alcun santo nemmeno in paradiso....e questa è la cosa più avvilente poichè ci fa capire che questo è il mondo e che questo resterà per molto tempo (potrà solo peggiorare ulteriormente poichè per cambiarlo sarebbe necessaria una rivoluzione... ma anche in questo caso ormai sappiamo bene come poi andrebbe a finire).. Si baciano i crocifissi, si fanno i baciapile in chiesa ma si rinnegano poi i principi non solo dei vangeli, ma anche del vivere civile. Ci sentiamo insomma rispetto ai neri, una razza superiore e ritorniamo così alle barbarie del passato comportandoci nei loro confronti come ha fatto il nazismo e il fascismo con gli ebrei (o le elite del nord (la cosiddetta padania) con i terroni del dopoguerra (tutti hanno evidentemente la mente molto corta non si ricordano mai di ricordare e il problema è più grave di quanto può apparire in superficie visto che anche i vessati - le vittime -di una volta sono passati adesso nelle file cospicue dei vessatori. Sì.. giustissimo.. anche "Così ridevano" di Amelio rientra a pieno titolo nel novero dei titoli citanti in questo bel post e nel dibattito che è seguito. Per quanto riguarda la quinta stella.. sì ho cercato di essere magnanimo (anche se con molto mal di pancia). Un poco generoso lo sono stato... sai già come la penso (e da tempo immemorabile) su questo movimento) ma solo per rispetto di quella piccola fetta che ha creduto davvero e in buonafede (e forse continua a farlo ancora adesso perchè è difficile ammettere che si è sbagliato tutto.
Con "terroni leghisti" si sono raggiunte vette ineguagliate. Dal federalismo al sovranismo, è bastata solo un'ombra di manganello. Oh ragazzi, che l'Italia è da sempre un paese fascista è un dato assodato, per voi, vero?
In attesa dell'ennesimo voltagabbana alla volemose bbene (momento ioneschiano: Salvini come al Capone, non verrà fermato dalle tasse o da 4 spicci russi ma perché Carola gli leverà Twitter per una settimana, luogo comunque dove fa meno danni che nel misterioso luogo che chiamano Viminale. Oppure ci penseranno i trigliceridi, i grassi saturi e il colesterolo cattivo).
"Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti."
Non so se ho "ragione", però nel mio piccolo ho cercato un poco di accelerare distruzione per vedere l'effetto che fa, votando Gori, PD, in Lombardia (minima possibilità di farcela), Potere al Popolo al Senato (nessuna possibilità di farcela) e sciikimiki alla Camera: niente, la guerra civile (altro nome di rivoluzione, eh) mi sembra ancora lontana, purtroppo..
La lotta di resistenza alle urne l'ho fatta anche io.... successo pieno (e inaspettato per il comune), missione impossibile per le europee. Ma non basta. Non bastano nemmeno i trigliceridi o il colesterolo cattivo purtroppo.Se ci fosse un Dioi.... se ci credessi potrei solo sperare nell'aldilà ma purtroppo non ho nemmeno questa speranza
Mi astengo, Alessandra. Probabilmente, ho più strumenti di tutti voi per valutare ciò che sta accadendo; molto più che probabilmente posso essere dalla tua parte; probabilmente, anzi quasi certamente, chi sta dall'altra parte è in maggioranza. Allora, ecco: il problema è molto complesso, come già hai sottolineato. I film che ne parlavano - su tutti, il dimenticato "Lamerica" di Gianni Amelio, che dovrebbe essere proiettato obbligatoriamente a scuola - semplicemente raccontavano. Se è quello che sostieni, cioè "raccontare", va benissimo, almeno finché ci sarà il cinema (oggi, con le serie, comincio a dubitarne); ma poi ciascuno deve farsi la sua idea, perché è quella che ti fa prendere posizione. Di fronte alle anime cadute nel Mediterraneo, apriamo i porti. Sempre. Ma questo non basta per l'integrazione. Siamo lontani, molto lontani. Forse, cerchiamo ancora una volta Lamerica.
Credo che il buon cinema, se visto in età scolastica, aiuti quanto un buon libro; per questo penso che "proiettare obbligatoriamente" in classe alcuni dei titoli qui citati possa aiutare le giovani menti a visualizzare meglio ciò che è stato e che ancora accade. Vedere dei film non è ovviamente una soluzione, ma fa parte di una posizione culturale importante che vedo purtroppo sparire.
Quando (in questo caso e in questo contesto si intende) si dice "obbligherei la visione nelle scuole di Il cammino della speranza", si dice per auspicarsi che nei programmi scolastici ci possa essere l'inserimenti di titoli cinematografici adatti a creare una certa sensibilità su un certo tipo di storia italiana che troppo spesso viene tramandata oralmente e che certo non si trova nei libri scolastici. Quando andavo a scuola io (ho quasi 50 anni, quindi le cose sono cambiate molto, e non sono informata sui nuovi programmi scolastici, se non in maniera superficiale), ci facevano vedere dei film sulla prima e seconda guerra mondiale e alle superiori stava alla sensibilità degli insegnante inserire qualche titolo di film come integrazione al programma. Credo che oggi il cinema sia uno strumento valido di comunicazione e utile a visualizzare meglio certi momenti storici. Se tu mi dici che oggi è così ne sono contenta. Per quanto riguarda gli schieramenti politici penso che sia pacifico che esistano e alimentarli non è fomentare odio o polemiche ma piuttosto arricchire le argomentazioni. Mi piacerebbe molto che una sinistra affrontasse l'argomento dell'integrazione e dell'emigrazione in maniera diversa da una destra. Il problema vero è che non ci siano più differenze a riguardo e che l'odio e le polemiche sono incrementate più da un malcontento comune che da una vera ideologia di parte. Sono convinta sempre di più che la sana discussione possa sempre portare a delle crescite (anche sofferte). L'atteggiamento all'accettare in modo civile chi è qui da un altro paese non ha niente a che vedere con le grandi manovre organizzative per accogliere gli emigrati, quello sta ad una crescita culturale che la scuola deve alimentare, proprio perché ci si trova in un momento tanto delicato.
Noto con piacere che qualcuno ha colto il "senso"....mi riferisco a maurri63.....ovviamente il salvataggio delle vite è una cosa più che responsabile….l'integrazione è un concetto completamente diverso e molto più complesso non è corretto mescolare le due cose.
Quanto a proiettare i film nelle scuole ben venga, ma considerato lo stato della scuola italiana e di buona parte del corpo docente mi preoccuperei prima di insegnare a leggere e comprendere e scrivere in un italiano decente.
Finalmente si riesce a capire cosa intendevi dire con i tuoi interventi diciamo "spartani", tuttavia non sono del tutto convinto che l'argomento del post fosse quello della dicotomia accoglienza prima e integrazione poi, quanto quello ancora precedente del vedere innanzitutto coloro che arrivano non come meri numeri ma come persone, primo passo fondamentale per poi poter iniziare a parlare di qualsiasi altro argomento.
Perché è proprio inziando a vedere le persone proprio per quello che sono, ovvero persone, che si comincia a rendersi conto dell'effettiva complessità delle situazioni, e non viceversa trattandole come freddi numeri, masse amorfe e indistinte, nonché generale problema da risolvere, perché questo è invece il modo per dare sbocco a derive disumanizzanti, violente e riprovevoli, oltreché semplificatrici e in definitiva per nulla risolutive.
Chiaramente, non è probabilmente questa la sede per affrontare l'argomento nella sua integrità, ma un primo spunto potrebbe essere offerto dal fatto che la logica dell'"aiutiamoli a casa loro", una volta spurgata da tutta la vuota retorica e la sotteranea xenofobia, possa risultare in una seria ed effettiva attuazione del principio enunciato, ovvero di aiutarli per davvero e non depredarli invece facendo poi finta di niente.
Perché la catena è quasi sempre quella, e in futuro sarà sempre peggio: devastazione ambientale e/o depredazione (che poi vanno a braccetto) -- conseguente carestia, inondazione o altro cataclisma -- inizio di guerre e conflitti -- masse di profughi stremati e disperati, che poi bussano alle porte della ricca Europa.
E, volendo finire su un calcolo puramente e freddamente economico, se anche non si volessero (per infimo egoismo) considerare le vite umane, quale pensate sarebbe la strategia che porterebbe i maggiori costi e i minori benefici anche per noi, nel lungo periodo, quella dell'aiuto, dell'assistenza disinteressata (ovvero senza clausole draconiane tipo quelle del FMI) e della conservazione conseguente dell'ambiente e della stabilità sociale, o quella dei muri, del trattamento emergenziale e mai pianificato e dunque della chiusura e delle conseguente sicura catastrofe ambientale, umana e sociale?
Forse mi sono dilungato troppo e me ne scuso, e forse non ho beninteso io il senso del post, ma nel caso ci penserà, a redargiurmi, l'esimia autrice maghella :)
ora che l'utente Ripley2001 si è degnato di ampliare un poco il suo pensiero mi sento di rinnovare ancora la mia domanda: che onda avrei cavalcato con questo post? e inoltre: chi ha mescolato il salvataggio delle persone con l'integrazione? penso che sia cosa chiara per tutti la complessità della situazione. Visto che pare che tu abbia le idee molto chiare a riguardo (anche se non ho ben capito quali siano), ti chiederei di non essere tu troppo semplicistico e riduttivo nel giudicare i commenti e il post in questione. Maurri63 ha spiegato molto bene quello che è il suo pensiero, quando avrai piacere che anche il senso delle cose dette da te (Riplei2001) venga inteso subito, cerca di argomentare meglio ciò che vuoi intendere. Sempre se hai piacere di esporre le tue idee ad un confronto aperto...altrimenti puoi tranquillamente lasciare perdere.
@ilcausticocinefilo...non ci sono limitazioni per le lungaggini dei commenti, ci mancherebbe altro :D il senso del post? mi pare chiarissimo: abbiamo tutti qui dentro la passione per il cinema, che oltre ad essere strumento di divertimento ed evasione è un ottimo strumento culturale e di arricchimento. Utilizzarlo per prendere coscienza di ciò che siamo stati, per comprendere meglio la parte più emotiva di certe vicende. Quello che accade a migliaia di persone straniere oggi, è quello che i nostri padri hanno vissuto solo qualche anno fa...prendere coscienza di questo mi sembra già un passo enorme, soprattutto quando intorno a me noto con dispiacere quanta rabbia e ignoranza ci sia nei confronti degli emigranti di oggi. Se questo mio modo di parlarne significa "cavalcare" l'onda...beh...allora la cavalco :)
Per quanto mi riguarda sono totalmente d'accordo, il cinema è uno strumento di arricchimento culturale e umano al pari di altre arti (quando di qualità, s'intende), e con i film che sono stati citati nel corso di questo post non si può che compiere un primo passo in quella direzione, di arricchimento, nonché in quell'altra di vedere per l'appunto le persone come persone, magari perfino, ma non è fondamentale, come un riflesso di quello che noi stessi siamo stati, non troppo indietro nel passato (che non è che l'Italia sia sempre stata un paese "benestante").
Poi è ovvio che il tutto non si deve esaurire in questo, nella consapevolezza, ma è sicuramente un primo importante passo per contrastare l'indifferenza
per quanto mi riguarda un Paese non può definirsi "benestante" quando vengono eliminati i servizi. I tagli su sanità, scuola e trasporti sono un segno di degrado. Ma qui mi cheto, perché non voglio cavalcare altre onde :D :D :D
Beh, naturalmente, il benessere è un concetto relativo. In confronto ai disperati che arrivano sulle nostre coste quasi sempre non possiamo che apparire quasi ricchi, pur tra tutti i nostri problemi, o no?
Tremo, però, al pensiero di cosa potrebbe rispondere ripley2001 a seguito di questa mia uscita, che mi sa tanto che cavalco anch'io una certa "onda"...
Cara "maghella" …. non mi sembra di aver utilizzato un messaggio troppo "criptico",,,,,mi sono solo permesso solo una considerazione abbastanza ovvia. Ognuno ha una sua etica ed un suo vissuto che rispetto e non mi permetto di criticare. Ma se tu scrivi " oggi si chiudono i porti e le frontiere ma solo perché da qualche anno si sono chiusi i cervelli" allora non usi il cinema come ….insegnante di sostegno ma fai POLITICA, ed allora su questo versante non ti seguo più o magari non vi seguo più.
E' un bellissimo sito di cinema ed lo adoro perché giustamente può far riflettere e smuovere le coscienze ma ognuno ha la sua di coscienza e risponde per se stesso, le considerazioni politiche le lascio ad altri...non mi interessano specialmente in questo contesto.
Buona notte a tutti.
Allora è la chiusura dei cervelli ad averti innervosito. Anche i film che ho citato fanno politica (nonostante alcuni di questi titoli abbiano superato i 50 anni), i libri che si scelgono di leggere fanno politica e pure la musica è politica. Forse anche questo piccolo post può essere politico? Sicuramente avere visto certi film hanno contribuito a formare una coscienza politica, è riduttivo pensare che non sia così. Vedere un film di Pietro Germi e pensare che scivoli via senza lasciare niente dentro è riduttivo. Ti consiglio vivamente di continuare a seguire questo sito, ma di non sottovalutare che dietro ogni film di spessore (E non) c'è sempre un messaggio politico, che ti piaccia o meno. Buona notte a te.
Sostengo da decenni che "Pane e cioccolata" dovrebbe essere inserito nei programmi scolastici. Mi piace scoprire di non essere solo!
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