Si è conclusa la terza edizione del RIFF. Dal 7 al 12 maggio per le vie di Sestri Levante più che lo scirocco e il maestrale soffiava forte una brezza che, spazzando le nubi, portava alla luce un cinema giovane e indipendente.
Dieci film in concorso, privi di distribuzione italiana, realizzati da registi under 35.
Curtiz di Tamas Yvan Topolanszky e Claudia Sumeghy – Ungheria 2018
Domestique di Adam Sedlak – Repubblica Ceca 2018
Firecrackers di Jasmine Mozaffari – Canada 2018
Gwen di William Mc Gregor – Inghilterra 2018
Hopelessly devout (Mi querida confradia) di Marta Diaz de Lope Diaz – Spagna 2018
Paper flags di Nathan Ambrosioni – Francia 2018
Sons of Denmark di Ulaa Salim – Danimarca 2019
Summer Survivirs di Marija Kavtaradze – Lituania 2018
The heart di Fanni Matelius – Svezia 2018
Why don’t you just die! di Kirill Sokolov – Russia 2018
Da questa edizione una sezione dedicata ai documentari riguardanti tematiche ambientali e sociali. Sei documentari in concorso.
Chasing the thunder di Mark Benjamin e Marc Levin – USA 2018
Ground war di Andrew Nisker – Canada 2018
Sharkwater extinction di Rob Stewart – Canada 2018
Stroop di Susan Scott – Sud Africa 2018
The human element di Matthew Testa – USA 2018
Youth unstoppable di Slater Jewell-Kemker – USA Canda 2018
Il vincitore della sezione documentari è risultato Chasing the tunder.
Migliore attore Guillaume Gouix interprete di Paper Flags
Migliore attorice Noémie Merlant interprete di Paper Flags
Premio del pubblico a Hopelessly devout
Miglior regia di Tamas Yvan Topolanszky per il film Curtiz
Miglior film Sons of Denmark
L’edizione di quest’anno è stata di un livello molto alto, decisamente superiore alle precedenti.
Hopelessly devout è un commedia spagnola molto divertente, Curtiz un film ungherese ambientato durante la lavorazione di Casablanca e Sons of Denmark un film estremamente attuale sull’intolleranza.
Il presidente della giuria, Miles Dale, si è detto rattristato del fatto che gli sia stato riferito che Sons of Denmark in Italia molto probabilmente non sarebbe stato prodotto.
Personalmente auspico che venga distribuito perché si tratta di un film privo di retorica ed equilibrato.
Concludo segnalando Why don’t you just die! commedia pulp con elementi da western italiano.
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