non-solo-Anthony-Wong, tra l'accattivante sbrilluccichio del Teatro Nuovo di Udine in gran festa; da sinistra alan, M Valdemar, supadany.
....tematica stizzicante per festeggiare i primi 100 anni del cinema sudcoreano... e l'occasione imperdibile per far nostri una manciata di meravigliosi titoli, chicche della settima arte, se non veri e propri tesori artistici altrimenti pressochè introvabili od inaccessibili.
Ma cominciamo dall'inizio.... anzi dalla fine:
E' ufficialmente dimostrabile: c'eravamo anche noi. Eccome se c'eravamo.... Alla premiazione del 21° FEFF di Udine - alla presenza della volitiva ed energica Presidentessa e Direttrice artistica Sabrina Baracetti, e di una delle massime e più carismatiche icone del cinema cinese come è Anthony Wong qui raggiante in entrambe le foto che ne documentano il doppio riconoscimento: Gelso d'oro alla carriera e - sorpresa... ma nemmeno troppo... della serie "già che c'ero mi ritiro pure il premio come miglior film", STILL HUMAN, effettivamente interpretato con la classe e la verve che da sempre gli riconosciamo - siamo visibili e, seppur un pò lontanamente, documentabili. In corrispondenza del braccio sinistro del celebre attore, poco a sinistra della mano con indice alzato in segno di vittoria, ecco in maglione azzurro l'Alan un pò provato dai ritmi festivalieri intensi (52 film in 10 giorni scarsi per un cinefilo che sta invecchiando, non è poi malissimo....) e, proprio accanto, l'ottimo Supadany (che sembra stia pregando il suo idolo, ma in realtà si sta più semplicemente complimentando con un doveroso e meritato applauso, rivolto a furor di popolo da tutto il pubblico in sala alla star cinese).
Diciamo subito che non si è trattato di un fantastico "palmares", questo della 21° edizione. Una rassegna nel suo complesso - a mio personalissimo avviso - qualitativamente migliore tra le ultime tre a cui ho avuto il privilegio di partecipare da spettatore.
E' andata che, sia il pubblico (col premio principale chiamato Audience Award), sia gli accreditati Black Dragon (sotto forma di una sorta di "premio della critica") hanno incoronato Hong Kong col film STILL HUMAN di Oliver Chan. Un prodotto decisamente meno interessante della potente performance offerta dal suo carismatico attore protagonista Wong, anzi, nel suo complesso, un film fastidiosamente zuccheroso e tendenziosamente melodrammatico, funzionalmente strappaconsensi, come confutato dal successo ampiamente espresso e documentato da una media di voti ricevuta decisamente elevatissima (sopra il 4,5 su 5).
Al secondo posto troviamo la black comedy cinese tutt'altro che straordinaria, ma baciata da un successo commerciale quasi senza precedenti, DYING TO SURVIVE, imperniata sullo scandalo della speculazione dei farmaci salvavita contro una malattia terribile e micidiale come la leucemia; e al terzo posto il super blockbuster coreano sul pollo fritto e una sconquassata squadra di poliziotti infiltrati, divertente certo, ma solo a piccole dosi, dal titolo EXTREME JOB.
Il Gelso Bianco per le opere prime, infine, è andato al variegato ed ardito mix di generi giapponese MELANCHOLIC dell’esordiente Tanaka Seiji, mentre i lettori di MYmovies.it hanno preferito gli ardori ultra pop giapponesi del folle FLY ME TO THE SAITAMA di Takeuchi Hideki (il pazzo sfrontato già responsabile nel 2012 dell'assai più godibile Thermae Romae, oltre che del suo seguito datato 2014).
Sarebbero stati ben altri i film da premiare, scriviamolo pure senza remore, ma anche senza inutili rancori!
Personalmente ho individuato almeno 5 film decisamente più meritevoli di menzioni ufficiali: pellicole molto valide, per cui è valsa completamente la pena essere stati spettatori incalliti alla 21° edizione del festival di Udine. Eccoli, in ordine misto, senza particolari preferenze uno dall'altro:
-Three husbands, di Fruit Chan H.K. voto °°°°;
-jam, di SABU, Japan - voto °°°°;
-Crossing the border, di Huo Ming, Cina - voto °°°°;
-The rib, di Wei Zhang, Cina - voto °°°°;
-The odd family: zombie on sale, di Lee Ming-yae - Corea Sud - voto °°°°.
Cliccando sui titoli potrete accedere alle singole recensioni. Non sarà facile vederli distribuiti nei circuiti occidentali; ma cercate di non scordarvi questi cinque validi titoli, alcuni dei quali in capo ad autori già ampiamente noti nel mondo cinefilo.
LA RETROSPETTIVA
"Non ho scelto il male... È il male che ha scelto me. La mia morte non merita pietà". da BLACK HAIR, capolavoro di Lee Man-hee - Kor. 1964.
La vera sorpresa, la chicca imperdibile e preziosa di questa interessante e vitale, affollata edizione festivaliera, è stata la rassegna dedicata ai 100 anni del cinema della Corea del Sud, a cui gli organizzatori hanno voluto attribuire un titolo assai stuzzicante come "I CHOOSE EVIL": il male come scelta deliberatamente intrapresa a scopi svariati, tuttavia quasi sempre riconducibili ad un tentativo di miglioramento della propria condizione - spesso critica - legata a fattispecie e contesti (sociali, politici, economici, caratteriali...) problematici che non ne hanno permesso soluzioni alternative, condannando i protagonisti ad una dannazione motivata, talvolta a fin di bene, altre volte per cause di forza maggiore.
La retrospettiva è stata soprattutto l'occasione di poter accedere alla visione di pellicole non solo bellissime, se non proprio straordinarie, ma anche rare, spesso introvabili, restaurate e riportate allo splendore dell'epoca in cui furono concepite, dagli anni '60 ai '90. Decenni assai travagliati per uno stato come la Corea del Sud, sia dal punto di vista della politica, della guerra civile, di uno sviluppo economico e di un progresso senza precedenti.
Otto sono i titoli che compongono la rassegna, di cui 7 da me visionati:
BLACK HAIR di Lee Man-hee - voto °°°°°
THE BODY CONFESSION di Jo Keung-ha - voto °°°1/2
A DAY OFF di Lee Man-hee - voto °°°°°
PROMISE OF THE FLESH di Kim Ki-young - voto °°°
JAGKO di Im Kwon-tael - non visionato
THE LAST WITNESS di Lee Doo-yang - voto °°°°
TICKET di Song Kil-han - voto °°°1/2
LOCE IN WOOMUKBAEMI di Jang Sun-woo - voto °°°°
CRONOLOGIA DI UN FESTIVAL:
Qui di seguito un resoconto succinto delle mie scelte festivaliere, cadenzate per giorno, che sarà possibile sviscerare nelle singole recensioni, cliccando sui relativi titoli (le recensioni sono in corso di ultimazione e saranno tutte disponibili quanto prima).
26/4:
THE BODY CONFESSION, di Jo Keung-ha - voto °°°1/2
BIRTHDAY di Lee Jong-un - voto °°°
BODIES AT REST di Renny Harlin - voto °°°1/2
27/4:
A DAY OFF di Lee Man-hee - voto °°°°°
JAM di SABU - voto °°°°
KONPAKU di Remi M Sali - voto °°1/2
MELANCHOLIC di Tanaka Seiji . voto °°°
INNOCENT WITNESS di Lee Han - voto °°°1/2
DOOR LOCK di Lee Kwon - voto °°°1/2
TWO SISTERS di James Lee - voto °1/2
28/4:
PROMISE OF THE FLESH di Kim-Ki-young - voto °°°
MOTIF, di Nadiah Hamzah - voto °°
THE GREAT BATTLE di Kim Kwang-sik - voto °°1/2
EVERY DAY A GOOD DAY di Omori Tatsushi - voto °°°1/2
MASTER Z: THE IP MAN LEGACY di Yuen Woo-ping - voto °°
29/4:
LOVERS IN WOOMUKBAEMI di JanSun-woo - voto °°°°
CROSSING THE BORDER di Huo Meng - voto °°°°
TEN YEARS JAPAN di registi vari - voto °°°1/2
CITY ON FIRE di Ringo Lam - voto °°°1/2
DYING TO SURVIVE di Wen Muye - voto °°1/2
30/4:
DEFAULT di Choi Kook-hee - voto °°
JK ROCK di Muguruma Shunji - voto °1/2
A SPECK IN THE WATER di Ishmael Bernal - voto °°°°
THE RIB di Zhang Wei - voto °°°°
RAMPANT di Kim Sung-hoon - voto °°1/2
THE ODD FAMILY: ZOMBIE ON SALE di Lee Min-jae - voto °°°°
FLY BY NIGHT di Zahir Omar - voto °°°
1/5:
ONLY THE CAT KNOWS di Kabayasi Syoutarou - voto ***
ROMANG di Lee Chang-geun - voto °°
A COOL FISH di Rao Xiaozhi - voto °°1/2
UNSTOPPABLE di Kim min-ho - voto °°1/2
HARD-CORE di Yamashita Nobuhiro - voto °°°
THREE HUSBANDS di fruit Chan - voto °°°°
2/5:
THE LAST WITNESSdi Lee Do-yong - voto °°°°
KRASUE: INHUMAN KISS di Sittisiri Mongkolsiri - voto °°1/2
COFFEE NOIR: BLACK BROWN di Chang Hyn-sang - voto °
LOST, FOUND di Lue Yue - voto °°°
EERIE di Mikhail Red - voto °
MISSBEHAVIOR di Pang Ho-cheung - voto °°
3/5:
A FIRST FAREWALL di Lina Wang - voto °°°°
TICKET di Im Kwon-taek - voto °°°1/2
PROJECT GUTENBERG di Felix Chong - voto °°°
DARE TO STOP US di Shiraishi Kazuya - voto °°°1/2
STILL HUMAN di Oliver Chan - voto °°
FLY ME TO SAITAMA di Tacheuki Hideki - voto °1/2
THE DEVIL FISH di David Chuang - voto °°°
4/5:
BLACK HAIR di Lee Man-hee - voto °°°°°
SIGNAL ROCK di Chito S. Rono - voto °°°1/2
BELIEVER di Lee Hae-young - voto °°°1/2
A HOME WITH A WIEU di Herman Yau - voto °°
EXTREME JOB di Lee Byoung-heon - voto °°1/2
FURIE di Le-Van Kiet - voto °°
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