Another Day Older and Deeper in Dept… I Owe My Soul to the Company Store…
Integrità Morale (sembra Cannabis, ma è Tegridy!) contro Jeff Bezos.
Psss! T'o ricordi Al Gore?

"South Park", stag. 22 - Grande, Grosso e Tutto Intero. Come da 6 anni a questa parte, 10 episodi da 20 minuti l'uno, per un totale di 3 ore e 20 minuti: Bigger, Longer e UnCut.
Dopo la totale orizzontalità spinta al massimo delle ultime tre stagioni, “South Park”, ovvero Trey Parker (ché Matt Stone è da mo' che prende il Reddito di Cittadinanza, o, meglio: il Reddido di Giddadinanza, essendo immigrato), ritorna al modus operandi delle stagioni 17/18: una verticalità semi-autoconclusiva che porta avanti un costrutto coerente sulla lunga distanza ma non prevaricante sulla struttura episodica.

Ma incominciamo dall'inizio (di tutto), cioè dall'Africa.

“1,3 miliardi di dollari al botteghino. Una pietra miliare per gli afroamericani. E dovrei credere che Token e la sua gattina sexy non ne abbiano mai parlato?”  ---  @Zarco, pardon, @Cartman, su “Black Panther”.

- “Token, il tempo sta per scadere. Se non mi fai copiare dirò ai tuoi genitori che hai visto Black Panther al cinema [film V.M. 14 anni in U.S.A.; NdR].”
- “Non ho mai visto Black Panther, è chiaro?”
- “Si che l'hai visto, Token! È per questo motivo che se insisto t'incazzi.”
- “Io giuro sulla vita di mia madre che non m'importa niente di ciò che pensi sul film. Addio.”
- “Se è vero non riesco a capire. Se non l'hai visto e non ti importa che ne abbia parlato male perché non mi fai copiar... Oh, cavoli... Non te la sei presa con me perché...perché tu l'hai visto ma...ma non...non ti è piaciuto... Huahuuh?!”
- “ -_- ”
- “Si, dev'essere andata così. Ti odi perché come me hai capito la realtà, non mi lasciavi copiare per questo motivo. Non ho scritto io Black Panther, non è colpa mia se fa schifo, non prendertela con me. Ma ora...è finita, puoi fidarti, non lo saprà nessuno che non t'è piaciuto, a patto che...tu non mi faccia sbagliare un altro test...” 
@Zarco, pardon, @Cartman e @Token.

- “Che cosa le è successo? È morto o cosa?”
- “No, non morto. Semplicemente uso una torcia elettrica puntata sul vetro applicando così la tecnica del fantasma di Pepper.”
- “Un attimo, cosa? Oh, dannazione!”
- “Capisci cosa intendo, la morale? Le cose non sono sempre come appaiono.” 
Kyle e Al Gore

- “E perché dovrei aiutare gli umani?”
- “Satana, dai. Vuoi davvero stare lì a dirci che non apprezzi tutte le cosucce che gli umani hanno fatto per te di recente? Voglio dire, non so se lo hai notato, ma facciamo le cose alla vostra maniera, quassù.”
- “Devo...ammettere...che qua sulla Terra avete portato avanti un bel po' del mio lavoro, ultimamente...” 
Satana e Cartman

“Vede come il lavoratore inizia a dubitare della sua determinazione? Senza il suo status Amazon Prime esso fluttua tra l'essere e il non-essere. Ora, incastrato tra gli status, il lavoratore-consumatore concluderà che lo sciopero è inutile.” 
Henry Ford, no, pardon, Jeff Bezos

- “Io vorrei licenziarrmi da Amazon, vorrei unirmi ai miei amici in sciopero, ma so che tu hai bisogno della tua roba per essere felice.”
- “No, papà...”
- “Ti serve il tuo Amazon Prime Video e la tua musica e i tuoi libri e le tua roba consegnata sulla porta, piccoli regali a te stesso che ti fanno sentire soddisfatto. Io posso vivere senza quelle cose, ma tu...no. Per questo continuerò a lavorare per Amazon: per te!”    
Il padre di Butters a Butters

[Ho sempre amato Butters (è impossibile fare altrimenti), e ho sempre odiato suo padre (com'è possibile fare altrimenti?), ma adesso metà, anzi un quarto, delle mie certezze crollano. Cioè, quell'idiota anaffettivo lo è a tal punto talmente tanto da fare il giro e...]

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Recensione di CartMan su “Black Panther”.

Retorica, buonismo, incongruenze a iosa in questo film fatto tutto da negri ma intriso delle tipiche consuete pose stupide americane di sempre. Film di "supereroi" appunto, quindi per ragazzini, di età o di mente, ma inconsistente anche per loro, anzi rincretinente, come moltissime espressioni della discultura della nostra decadente civiltà.
Nella "tecnologicamente avanzata nazione africana di Wakanda" la popolazione continua a comportarsi e pensare come nelle tribù primitive dei Wakaputanga: usanze tribali con sfide mortali per il dominio, ridicoli quanto ripugnanti allungalabbra, grotte, lance, pastrocchi sul viso, etc. etc. Però poi dispone di avveniristici e mirabolanti strumenti supertecnologici, grazie a una inverosimile evoluzione degli africani dalla loro congenita incapacità e arretratezza. Tutto assurdo. Condimento della solita stronzaggine diffusa, violenza, noiosissime risse e inseguimenti senza capo né coda, da vedere con l'avanti veloce, e gli ormai noti stereotipi subculturali. Questo su una trama impiastricciata e confusa, e con un sottofondo musicale da baby-gang o cessi sociali. 
Qualche minimo interesse su chi vincerà tra il buono e il cattivo, e nient'altro.
Faticoso andare avanti per due ore e passa con questa roba.
Una scemata dannosa per la salute mentale e a sua volta prodotto di una alterazione  mentale. Stiamo andando verso la progressiva, generalizzata riduzione a livello embrionale delle qualità morali e psicologiche. E vedrete che mo' ci faranno anche una bella serie. Cosi politicorrettamente anche gli afro-intuttilmondo avranno i loro supereroi. E altra operazione di propaganda conclusa.

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