Per il terzo anno consecutivo, ARTE e Festival Scope uniscono le forze per diffondere - gratuitamente e fino al 31 dicembre - sotto il marchio ArteKino alcune opere d’autore europee altrimenti irreperibili, al di fuori delle nazioni d’origine. Le pellicole, messe contemporaneamente a disposizione in 45 paesi europei, sono dieci (con alcune eccezioni territoriali, leggi sotto), tutte in lingua originale e con abbondanza di opzioni per i sottotitoli, con l’italiano sempre compreso. Auspicando per il futuro una copertura sempre maggiore, è già adesso un’iniziativa lodevole, supportata dall’Unione Europea, che quest’anno amplia il tempo a disposizione per accedere ai singoli titoli - passato da quindici giorni all’intero mese di dicembre - offrendo in questo modo l’opportunità di aumentare le visioni senza costringere a compiere eccessivi salti mortali.
In tutti i casi, si tratta di pellicole transitate per numerosi festival internazionali, dieci opere accuratamente selezionate per dar voce ad altrettante cinematografie nazionali. In Italia, l’offerta si limita a otto titoli, escludendo Il cratere che, dopo essere stato presentato alla Settimana internazionale della critica a Venezia nel 2017, proprio da questo mese è disponibile in dvd, e Mug di Malgorzata Szumowska, vincitore al Festival di Berlino del 2018 del Gran Premio della Giuria, che prossimamente uscirà in sala.
Tra i titoli disponibili, due sono stati proposti - con successo - dal Torino Film Festival. Nel caso del greco Pity, sceneggiato da Efthymis Filippou (fidato collaboratore di Yorgos Lanthimos), si tratta di una visione fresca di poche settimane, mentre per l’ungherese For some inexplicable reason di un’opera che nel 2014 ha ottenuto al festival piemontese un doppio riconoscimento (Premio speciale della giuria e del pubblico), mentre dello stesso regista (Gabor Reisz) è stata appena proposta - sempre in concorso - l’opera successiva (Bad poems).
Tra gli altri film messi a disposizione, il tedesco 24 weeks affronta, senza accontentare i moralismi di rito, l’irruzione di una gravidanza problematica nella vita perfetta di una coppia di successo, il belga Flemish heaven incentra lo svolgimento su un trauma inenarrabile che manda all’aria un equilibrio familiare precario e in evoluzione, mentre l’austriaco L’animale – titolo esplicitamente riferito all’omonima canzone di Franco Battiato - entra nel vivo di una gang di adolescenti alle prese con i turbamenti e i cambiamenti che l’età comporta (ma anche gli adulti non se la passano meglio). Infine, dalla Francia arriva il documentario Flesh memory, dalla Gran Bretagna l’indipendente Pin Cushion già accolto con brillanti recensioni raccolte su Metacritic, mentre Those who are fine scandaglia il modello sociale svizzero, mettendo in luce divari generazionali e sociali sempre più macroscopici.
Per poter usufruire delle pellicole, occorre accedere e registrarsi al seguente link. Dopo aver completato ogni singola visione, è possibile attribuire un voto da uno a cinque al film in oggetto (l'apposito tasto compare solo in seguito all'avvenuta visione), concorrendo attivamente a selezionare il vincitore della rassegna.
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