Premio del pubblico BNL 2018 alla 13° FESTA DEL CINEMA DI ROMA
Miglior film della sezione collaterale ALICE NELLA CITTA' 2018
Ci sono state, anche se inizialmente sembrava latitassero, almeno 10 valide ragioni necessarie a dare un senso ai 10 giorni trascorsi nella capitale, per partecipare anche quest'anno alla 13° FESTA DEL CINEMA. Una al giorno, in pratica, pur se non così distribuite lungo il concitato percorso.
54 i film visionati tra la "Selezione ufficiale", calderone che include, osiamo dire un po' alla rinfusa, titoli provenienti da ogni luogo e direzione, alcuni ripresi da qualche Festival importante già trascorso, alcuni addirittura in anteprima mondiale (Stanlio e Ollio), e la collaterale, sempre più corposa ALICE NELLA CITTA', sezione tradizionalmente dedicata al cinema che punta sui giovani, sia a livello di autori, sia a livello di protagonisti delle storie dei film che ne fanno parte, che richiama un flusso di pubblico senza precedenti, invitando a sé tutte le scuole del circondario capitolino. Oltre a ciò, Retrospettive, Omaggi, ed altro ancora in onore di quella bella invenzione e splendido modo di creare arte che è il cinema.
Da sinistra Alan, Pazuzu, Supadany, Port Cros
Da sinistra Alan, Supadany, Lampur
Alan con Gaiart, prima di tutto una dei nostri, ma pure l'opinionista più gettonata e brillante de "Il cinematografo" di mamma Rai.
La squadra di FilmTv è stata folta ed appassionata pure quest'anno, potendo contare sulla presenza dei consolidati Pazuzu e Lampur, che "giocano in casa", buon per loro e come direste voi calciofili; di Gaiart e Port Cros, presenze ormai imprescindibili, oltre che dirottati (soprattutto per quel che meritatamente accade per la briosa, brillante ed iscrtrionica Gaiart) verso un presenzialismo televisivo ormai ben lontano da casuali interviste a tradimento; e poi l'onore, quest'anno, di una new entry di lusso come Supadany, ormai un habitué festivaliero, come direbbero a Cannes, dove ormai lo attendiamo inevitabilmente ed improrogabilmente per il prossimo futuro.
Ci ha salutato, ed è stato un vero piacere, pure il caro Steno79, accorso saggiamente, da cinefilo che sa scegliere, ad uno dei più preziosi appuntamenti della rassegna, come la retrospettiva, curata da Mario Sesti, sul grande regista francese spesso trascurato o misconosciuto che è il sulfureo, caratteriale ma acutissimo Maurice Pialat.
Un saluto, inoltre, a tutti gli altri del sito che hanno partecipato, ma di cui non abbiamo avuto modo di accorgerci, probabilmente in quanto costantemente impegnati tra visioni e recensioni da predisporre per non perdere (troppo) il passo.
Quest'anno Roma, almeno secondo una valutazione personale, pareva viaggiare su toni qualitativi minori o sottotono, rispetto all'edizione dello scorso anno, salvo riprendersi poi la rassegna, in fase di chiusura, con un vero gioiello da quasi quattro ore di durata, proveniente dalla Cina, e con qualche sorpresa giunta dall'America, sia Latina, che Centrale, che dagli States.
Dopo le valide edizioni 2018 di Cannes e Venezia, pareva impossibile che la "giovinetta" e talvolta un po' snobbata Festa romana potesse contenere motivi di entusiasmo, come sono invece spuntati fuori negli ultimi giorni, col capolavoro cinese già accennato poco sopra, dal titolo AN ELEPHANT SITTING STILL, peraltro già passato a Berlino e pure a Locarno, ma con tutti i meriti recuperato in questa sede.
Chi ha vinto?
Chi se ne importa, a questo punto, mi verrebbe da dire.
La Festa del cinema dà una mesta, superficiale, distratta menzione del pubblico - tramite il "main" sponsor bancario noto - che ha possibilità di votare in base ad un sistema cavilloso, complicato e tortuoso fatto di schede e codici da abbinare ad un voto on line: una cosa che nessuno, o davvero pochissimi fanno realmente e spassionatamente: i voti vanno piuttosto presi a caldo, subito dopo la visione, anche con strumenti rudimentali come insegnano le sezioni minori a Venezia, il Far East Festival di Udine o il ToHorror con i suoi "denti" macabramente e simpaticamente assunti a metro di giudizio.
Non proprio a posteriori, quando la gente arriva a casa e ha mille altre cose più importanti di cui occuparsi, e magari si ritrova in tasca due schede per due film visionati, con codici differenti che non sa più a quale film attribuire o abbinare.
Ha vinto, per quel che può contare, IL VIZIO DELLA SPERANZA, di Edoardo De Angelis, l'autore dell'apprezzato Indivisibili. Condividiamo? Per nulla.
Almeno altri 5 titoli della selezione ufficiale hanno riscontrato ben più ampi consensi da parte della platea, sotto forma di vere e proprie manifestazioni di apprezzamento, se non vere e proprie ovazioni. E ancor di più sono i titoli che, personalmente, sono riuscito a preferire al prescelto. Pazienza, nulla di male e null'altro da aggiungere al riguardo.
In Alice invece, ove esiste una giuria, l'ha spuntata, con ben più coerente criterio, il drammatico ed ironico JELLYFISH, di un giovane autore inglese che sarà bene tener d'occhio con cura.
Ma Roma, tutt'altro che "stupida", né stasera, né in tutti i suoi giorni di festeggiamenti, si è mossa bene anche sul lato in qualche modo più folkloristico, ovvero quello dei tappeti rossi, del gossip, degli incontri illustri, anzi dei cosiddetti "incontri ravvicinati". Guardate che personalità hanno sfilato tra i tappeti rossi dell'Auditorium Parco della Musica:
Sigourney Weaver, magnifica ed immune al passare del tempo, corteggiata da una squadra di Ghostbuster "de noantri", giunta alla Festa per raccontarci la sua meravigliosa avventura di attrice
Tye Sheridan; essere divo a 22 anni, senza darlo a pesare. Qui a Roma per la prima volta nella vita, e per promuovere il "suo" piccolo ma orgoglioso Friday's Child, prodotto da Gus Van Sant
Maika Monroe, dolcezza sul palco, erotismo sfrenato sullo schermo in Hot Summer Night
Afterhours, al cinema e, a sorpresa in un sorprendente mini-concerto in sala Sinopoli.
Il regista di Moonlight Barry Jenkins, ahimé responsabile della più solenne delusione di questa festa, "If Beale Street could talk"
Cate Blanchett, classe da vendere anche quando accompagna un film imbarazzante e puerile come quello di Eli Roth, "The house with a clock in its walls"
Concita De Gregorio incontra Mario Martone che, insieme ad Anna Bonaiuto, protagonista, e ad Andrea Occhipinti, produttore, ci parlano del "nuovo", meraviglioso, "L'amore molesto" reloaded.
Qui di seguito, mi piace elencare la decina di titoli che più hanno esaltato, o almeno accontentato - chi più, chi meno - i miei gusti e le mie personali preferenze in materia; a seguire troverete tutti gli altri 44, secondo un inesorabile ordine decrescente che serve solo a giustificare e palesare un mio personale giudizio sulle pellicole (non poche, effettivamente, anche se ho già fatto di meglio e di più in occasioni precedenti) visionate in questa ultima, positiva avventura "festiva(liera)".
Di alcune troverete già la recensione cliccando sul titolo, di altre dovrete eventualmente attendere che finisca di completarle.
Buona lettura, ma soprattutto buona visione di tutti quei titoli che si renderanno disponibili alla fruizione.
Ecco i miei principali motivi di soddisfazione:
1) AN ELEPHANT SITTING STILL, di Hu Bo - Cina - selezione ufficiale voto *****
2) L'AMORE MOLESTO, di Mario Martone - Italia - (Omaggio e restauro) voto *****
3) LA GUEULE OUVERTE, di Maurice Pialat - Francia - (retrospettiva) voto ****1/2
4) NOUS NE VEILLERONS PAS ENSEMBLE (L'AMANTE GIOVANE), di Maurice Pialat - Francia - (retrospettiva) voto ****1/2
5) TITIXE, di Hernandez Velasco - Messico - selezione ufficiale voto ****
6) HALLOWEEN, di David Gordon Green - Usa, selezione ufficiale voto ****
7) GREEN BOOK, di Peter Farrelly - Usa - selezione ufficiale voto ***1/2
8) THEY SHALL NOT GROW OLD, di Peter Jackson - Usa - selezione ufficiale voto ***1/2
9) HERMANOS (BROTHERS), di Pablo Gonzales - Colombia - selezione ufficiale voto ***1/2
10) BLACK MEXICANS (LA NEGRADA) di Jorge Pérez Solano - Messico - selezione ufficiale voto ***1/2
Ecco, qui di seguito, tutto ciò di altro che mi è stato possibile visionare:
11) ETHER, di Krzystof Zanussi - Polonia - selezione ufficiale voto ***1/2
12) WHITE BLOOD (SANGRE BLANCA), di Barbara Sarasola-Day - Argentina voto ***1/2
13) WHO WILL WRITE OUR STORY, di Roberta Grossman - Usa - s.u. voto ***1/2
14) JELLYFISH, di James Garner - GB - Alice - voto ***1/2
15) BEFORE THE FROST, di Michael Noer - Dan. - s.u. voto ***1/2
16) BEAUTIFUL BOY, di Felix Van Groening - Usa - s,u, voto ***1/2
17) BAYONETA, di Kyzza Terrazas - Messico/Finlandia - s.u. voto ***1/2
18) BOY ERASED, di Joel Edgerton - Usa - s.u. voto ***1/2
19) HOT SUMMER NIGHTS, di Elijah Bynum - Usa - Alice - voto ***
20) STANLIO E OLLIO, di Jon S. Baird - GB - s.u. voto ***
21) DIARIO DI TONNARA, di Giovanni Zoppeddu - Italia - s.u. voto ***
22) NOTTI MAGICHE, di Paolo Virzì - Italia - s.u. voto ***
23) THE HATE U GIVE, di George Tillman Jr., Usa s.u. voto ***
24) LA DISEDUCAZIONE DI CAMERON POST, di Desiree Akhavan - Usa - s.u. voto ***
25) FAHRENHEIT 11/9, di Michael Moore, Usa - s.u. voto ***
26) NEVERMIND, di Eros Puglielli - Italia - Alice - voto ***
28) FRIDAY'S CHILD, di A.J. Edwards - Usa - Alice - voto ***
29) A PRIVATE WAR, di Matthew Heineman - Usa - s.u. voto ***
30) THREE IDENTICAL STRANGERS, di Tim Wardle - Usa - s.u. voto ***
31) MORTO TRA UNA SETTIMANA (O TI RIDIAMO I SOLDI), di Tom Edmunds - GB - s.u. voto ***
32) BACK HOME, di Magdalena Lazarkiewicz, Polonia - s.u. voto ***
33) AN IMPOSSIBLY SMALL OBJECT, di David Verbeek - Taiwan, Olanda, Croazia - s.u. voto ***
34) MEASURE OF A MAN, di Jim Loach - GB - Alice - voto ***
35) THE OLD MAN AND THE GUN, di David Lovery, Usa - s.u. voto ***
36) NOI SIAMO AFTERHOURS, di Giorgio Testi - Italia - s.u. voto ***
37) LIGHT AS FEATHERS, di Rosanne Pel - Paesi bassi - s.u. voto ***
38) LA NINA BIEN, di Alejandra Marquez Abella, Mex - s.u. voto ***
39) FUNAN, di Denis Do - Fr/Lux/Cambogia - s.u. voto ***
40) IL VIZIO DELLA SPERANZA, di Edoardo De Angelis - Italia - s.u. voto **1/2 - PREMIO DEL PUBBLICO
41) JACK PALACH, di Robert Sedlacek, Rep. Ceca/Slovacchia - s.u. voto **1/2
42) GO HOME - A CASA LORO, Di Luna Gualano - Italia - Alice - voto **1/2
43) RUNNING AFTER (CORRENDO ATRAS), di Jeferson De - Brasile - s.u. voto **1/2
44) MONSTERS AND MEN, di Reinaldo Marcus Green, Usa - s.u. voto **
45) MILLENNIUM: QUELLO CHE NON UCCIDE, di Fede Alvarez - Usa/GB/Ger/Svezia/Can - s.u. voto **
46) TUTTE LE MIE NOTTI, di Manfredi Lucibello - Italia - Alice - voto **
47) CAFARNAO, di Nadine Labaki - Libano - Alice - voto **
48) 7 SCONOSCIUTI A EL ROYALE, di Drew Goddard, Usa, s.u. voto **
49) KURSK, di Thomas Vinterberg, Belgio/Lux, s.u. voto **
50) LA MILIARDARIA, di Anthony Asquith - GB - Retrospettiva Peter Seller - voto **
51) MY DEAR PRIME MINISTER, di Rakeysh Omprakash Mehra, India - s.u. voto **
52) AMERICAN ANIMALS, di Bart Layton, Usa/GB - s.u. voto *1/2
53) IL MISTERO DELLA CASA DEL TEMPO, di Eli Roth - Usa, s.u. voto *1/2
54) SE LA STRADA POTESSE PARLARE, di Barry Jenkins - Usa - s.u. voto *
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