Italia: la dolce ossessione degli ultimi suoi giorni tristi (può darsi che un giorno saremo [saranno] contenti di esserne solo lontani parenti).
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“Comunque non potete venire con du' colori diversi di pelle. Uno è nero e una è mulatta. Al sole. Vestiti di nero. Raga', oh?! L'esposizione della Nikon c'ha dei limiti!”
https://www.raiplay.it/video/2018/08/Blob-2e98537c-0154-43c5-9867-cf715eade8db.html (30/08/'18)
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“Il turbocapitalismo globocratico genera lo sradicato come profilo antropologico: versione glamour, il globetrotter startupper (come lo appella la neolingua). Versione tragica, il migrante apolide deterritorializzato.”
https://twitter.com/DiegoFusaro/status/1035633266181722113 (31/08/'18)
[Explanation. Se i suoi sogni son quelli di farsi esplodere in un rigurgito di Erasmus a Settimo Torinese e di arruolarsi nella Legione Straniera, spero li realizzi entrambi, nell'ordine che preferisce.]
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“Mi occupo di storia locale, ho scritto quattro libri e non mi ha cagato nessuno. Ho detto 'na stronzata e so' diventato l'uomo più famoso d'Italia. Di questo io dovrei essere felice... Non lo so. Secondo me dovremmo ricominciare dal pensare [considerare; NdR] 'ste cose: perché uno dice 'na stronzata e diventa famoso?”
https://www.raiplay.it/video/2018/08/Blob-4f7310e7-1658-4d79-b050-988dc34056c2.html (31/08/'18)
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Una è una frase di un grande filosofo italiano, Ivano Ciccarelli, durante un assalto frontale; un'altra è una frase di un paparazzo mezzo scojonato e mezzo a piacere; e un'altr'ancora è una turbo-frase empiescente declinata in un italiano incerto da Diego Fusaro. Collegate voi frasi e nomi (dis)unendo i puntini e apparendone il dis(d)egno.
PS.
http://www.eschaton.it/fusarobot/
Dedicato al memorabile già protagonista di “Percolato”.
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