Oggi metto l'ombrello in borsa prima di uscire di casa, il tempo non promette bene e non voglio rischiare come l'anno passato di ritrovarmi zuppa a fine giornata. Giornata che parte subito sotto i buoni auspici per me, com un film molto romantico: "A star is born" fuori concorso, di Bradley Cooper.
Il film prevede la presenza di due grandi nomi: Bradley Cooper ovviamente, ma soprattutto Lady Gaga. I fan della cantante statunitense sono già in postazione per l'avvistamento dei loro beniamini fin dal giorno precedente, lungo il Red carpet o al molo per l'arrivo con il motoscafo. È sempre bello vedere come il festival possa dare la possibilità ai fan di incrociare anche solo per pochi secondi lo sguardo del proprio mito. Io sono stata una fan sfegatata di cantanti e attori in passato e pure ora non sono da meno, li comprendo perfettamente e hanno tutto il mio supporto.
Sono sincera, delle 3 versioni (pardon, ora 4) di "È nata una stella" la mia preferita è e rimane quella del1976 con Barbara Streisan e Kris Kristofferson, Cooper si è ispirato proprio a questo film per fare il suo. I paragoni mi venivano quindi in automatico, conoscendo molto bene il film in questione, ma non hanno suscitato in me quel fastidio che solitamente mi assale in questi casi. Questo perché ormai il titolo è diventato un classico e quindi non annoia mai, neppure rivedendo per più volte il solito film, figuriamoci se si hanno più versioni a disposizione.
Usciti dalla sala Darsena bisogna fare subito la fila in sala Grande per il film dei fratelli Cohen: "The Ballard of Buster Sgruggs", in concorso. Un western a episodi, nato per essere una serie televisiva, diventato solo in seguito un film di 132 minuti. Delle 6 storie (troppe) salvo solo quello con Tom Waits e quella con James Franco, le altre mi hanno alquanto annoiato. Molto maleducate in sala le persone (spesso critici pagati che scrivono su giornali o altro) che non rimangono mai fino alla fine del film perché devono correre alle conferenze stampa o perché gli si sovrappongono i titoli da vedere. Questi sono quelli che poi mettono i propri giudizi per iscritto su qualcosa che nemmeno hanno visto fino in fondo.
All'uscita dal cinema piove, e pioverà per tutto il pomeriggio. Il pranzo diventa così solo lo sgranocchiare un pacchetto di crackers sui gradini del palazzo del Casinò. Dopo una sosta in sala stampa raggiungo il Grand Hotel, so che in giro ci deve essere già David Cronenberg, ma non vi è traccia di una sua presenza. Riesco a vedere però il regista francese Olivier Assayas che si prepara per la sua passerella sul Red carpet insieme al suo cast.
Olivier Assayas
Nora Hamzawi
Purtroppo non riesco a scorgere Juliette Binoche, ma riesco a fotografare un'attrice che ammiro moltissimo, soprattutto per il film che l'ha vista a Venezia proprio l'anno scorso con "Nico-1988" di Susanna Nicchiarelli: Tride Dryholm.
Il tempo peggiora in maniera preoccupante, il film della sera è "Peterloo" di Mike Leigh, in concorso. Un film molto impegnativo sia per il contenuto, sia per la durata: 154 minuti. Tuoni e pioggia riescono a farsi sentire pure all'interno della Sala Darsena. Corro velocemente a casa prima che il temporale che si prepara per la notte mi raggiunga qui al festival.
Una giornata particolare.
Vidi "È nata una stella" con Barbra Streisan che ero davvero una ragazzina, ero nell'età in cui si sogna ad occhi aperti, su un film visto al cinema o in tv ci facevo decine di film nella mia testa. Non mi ci volle molto ad innamorarmi di Kris Kristofferson: bello, dannato, talentuoso, il prototipo di tante pop star che da lì a poco avrei imparato ad ammirare. Barbra Streisan d'altronde era perfetta come personaggio col quale immedisimarsi: non bellissima, sarcastica e pungente, certo non ho la sua voce, ma avevo circa 10 anni, potevo ancora sognare ad occhi aperti, no? (Mi capita raramente anche ora). Per questo vedere stamattina un film che si ispirava così spudoratamente a quello con la Sterisan e Kristofferson che tanto mi piace e che se posso rivedo sempre con piacere, mi ha messo di buon umore e regalato una forte emozione legata a ricordi personali.
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