Partire è un po' morire? Per me sicuramente. Lasciare il gatto alle cure del babbo (grazie babbo) e chiudere la porta dietro le spalle per me è sempre un gran sacrificio.
Quest' anno vivrò la settancinquesima mostra del cinema solo per i primi 5 giorni, lascerò il Lido lunedì. Ho un programma molto confuso su quello che voglio vedere (veramente) e su ciò che farò. L'unica certezza è che sarò in compagnia dei "soliti noti" con i quali da ormai qualche anno divido questa bella esperienza: Spaggy, Supadany, Alan Smithee e Eight And Half.
Certi riti non vanno interrotti, sono una scaramantica, per questo tutto deve essere fatto come sempre: appuntamento con Supadany alla stazione, prendere possesso della casa, andare ad accreditarci al Festival. Con noi c'è già Alan, mentre Spaggy ed Eight (i due siciliani) ci raggiungeranno in serata.
Quello che mi stupisce tutte le volte che raggiungo la Mostra il giorno prima dell'apertura ufficiale, è l'aria da cantiere che ancora si respira: imbianchini e carpentieri sono ovunque, tutto sembra così precario e pare impossibile che solo tra qualche ora inizierà il gran carosello che per 10 giorni (a me solo per 5) cirinchiuderà in una bolla sospesa.
Devo tornare al Lido ogni volta per capire perché ci voglio tornare. Partire è un po' morire, è vero, ma tornare nei luoghi che cominciano ad appartenerci è sempre una gran gioia.
Una giornata particolare: Venezia 0.
Tutte le incombenze del giorno 0 sono state fatte: viaggio, casa, tessere e spese varie, ora ci possiamo rilassare tra di noi e scambiare qualche chiacchiera in attesa degli altri due amici. Ecco ora, in questo preciso momento, so perché sono tornata ancora al Lido per la Mostra del Cinema, e so perché sarò dispiaciuta l'anno che non ci potrò tornare.
Spaggy, Eight, arrivate subito...che cominciala festa.
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