E di tavole imbandite: prima affollate, e poi spoglie.
My father could use a little mercy now
The fruits of his labor fall and rot slowly on the ground
His work is almost over it won't be long, he won't be around
I love my father, he could use some mercy now
Ep. 8/9: the UnRavelling (pt. 1 e 2).
Il Destino Manifesto ereditato/guadagnato/man(u)tenuto (e ora da tramandare lasciandolo ai figli o a chi per loro) di John Dutton [un grande Kevin Costner (il cui ruolo da giovane è affidato a un impressionante Josh Lucas perfettamente mimetico) che in 15 anni ne ha azzeccate 4, ma di peso: “Open Range”, “Hatfields & McCoys”, “Molly's Game”] è un mash-up di “Mad Men” e “the Sopranos” (uomini soli, al comando), “BoardWalk Empire” e “DeadWood” [dopo la scoperta e la (ri)nascita di una Nazione, il suo mantenimento e conservazione attiva], “the Man from Laramie” (invertendo l'ordine dei fattori), "Giant" e... “Dallas” [se fosse stato sceneggiato dalla rapacità autistica del “JR” di William Gaddis (“Perché uno dovrebbe andare a rubare e violare la legge per arraffare tutto quello che può quando c’è sempre una scappatoia grazie alla quale puoi agire legalmente e arraffare tutto in ogni caso?”) o del “a Man in Full” di Tom Wolfe].
- “Papà, dovresti comprare un tavolo più piccolo.”
- “Ricordo un tempo in cui ogni posto di questo tavolo era occupato.”
- “No, papà, non è vero. Quello non è un ricordo. È solo un sogno.”
“Mercy Now” by Mary Gauthier (from “Mercy Now”, 2005)
“YellowStone” by Taylor Sheridan, stagione uno: * * * * ¼.
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