Nel 2016 Greg McLean, già regista dei primi due film dedicati a Wolf Creek, si ritrova coinvolto nella realizzazione di una serie, voluta da una società televisiva di streaming australiana, composta da sei episodi della durata di 45 minuti circa ciascuno. Per l'occasione viene scritturato lo stesso John Jarratt nel ruolo del cattivissimo Mick Taylor che qui prosegue, in una logica di pura continuità, le malvagie imprese ai danni dei turisti che una volta raggiunto l'outback australiano sono destinati a non abbandonarlo, in vita, mai più. La regia degli episodi -riservata in maggior parte a Tony Tilse (su testi di Peter Gawler e Felicity Packard)- appare molto cinematografica, almeno quanto il contenuto, e lo stesso Greg McLean si ritrova a dirigere il sesto capitolo, con curiosa location che porta i protagonisti di nuovo nei paraggi del celebre cratere che dà titolo alla serie.

Ogni segmento prende il titolo dalla località in cui si svolgono gli eventi che vedono in azione, e in grado di contrastare con coraggio e determinazione Taylor, la giovane Eve (Lucy Fry) unica sopravvissuta al massacro -perpetrato nel primo ferocissimo capitolo- della sua famiglia e ben intenzionata a cercare vendetta. Ottimamente sviluppata, con la medesima attenzione rivolta alla spettacolare scenografia -a base di tramonti mozzafiato- naturale data dalle sperdute, estese e affascinanti location, la serie prosegue cronologicamente dove si erano fermati i due film, con un interessante recupero del protagonista sopravvissuto al primo capitolo, Ben (qui interpretato da Fletcher Humphrys) soprannominato Jesus perché sottoposto in precedenza dal killer al supplizio della crocifissione.

Pure non manca un curioso intermezzo sulla formazione "mentale" di Taylor, educato, in giovane età, alla violenza ed al Male da un padre altrettanto perverso. Complessivamente si tratta di una bella sorpresa, per una serie che rispetta tutte le caratteristiche dei film, portando sullo schermo televisivo una riuscita e imperdibile esperienza di genere thriller, senza rinunciare alle situazioni più estreme pur essendo sul piano grafico della violenza, ovviamente, più contenuta rispetto a Wolk Creek 2. Rimasta inedita nel nostro paese, vanta una seconda stagione realizzata l'anno seguente e strutturata alla stessa maniera, con sei episodi autoconclusivi.

Titoli degli episodi

1 Billabong diretto da Tony Tilse

2 Kutyukutyu diretto da Tony Tilse

3 Salt Lake diretto da Tony Tilse

4 Opalville diretto da Tony Tilse

5 Rome diretto da Tony Tilse

6 Wolf Creek diretto da Greg McLean