“Non sognatelo, siatelo”.
-Frank 'N' Furter
Salve a tutti utenti, oggi vi parlerò di un film che mi ha conquistato: “The Rocky Horror Picture Show”. Ma prima di parlare dell’opera in sé, partiamo dal preludio. Il film è la trasposizione cinematografica dell’opera teatrale del 1973 “The Rocky Horror Show”, dove Jim Sharman vi fa da regista mentre Richard O’Brien da attore, sceneggiatore e compositore. Divisa in due atti, l’opera detiene un discreto successo, successo che porterà il regista Sharman, lo sceneggiatore O’Brien e tutta la loro troupe a cimentarsi al cinema. Il film, costato soltanto 5 milioni di dollari ne arriva ad incassare 140 milioni, diventando uno dei musical con più incassi nella storia del cinema, se non il più apprezzato in certe classifiche. Ma come mai ha fatto così tanto successo? Perché definirlo cult? Ma soprattutto quali sono i motivi per definirlo bello? Scopriamolo insieme. (Ah, ci sarà qualche spoiler.)
Il film narra delle vicende di Brad e Janet, due amici che durante una cerimonia decidono di sposarsi. Una sera, durante un forte temporale i due, durante un viaggio in macchina per andare ad incontrare il loro amico dottor Everett Scott, si perdono in un bosco e sono costretti, a causa di una ruota bucata, a scendere dall’auto sotto la pioggia scrosciante, per avvicinarsi dinnanzi ad un sinistro castello. Vengono accolti da Riff Raff, un servitore gobbo che li conduce alla sala principale. Nel mentre conoscono Magenta, sorella di Riff. Nel salone incontrano tutti i transilvaniani che ballano il Time Warp, un ballo di gruppo che vede la musica stessa come parodia del contesto. Finito il brano, spunta da un ascensore quello che Riff Raff chiama il Padrone, ovvero il dottor Frank N. Furter, un bisessuale travestito, proveniente dal pianeta Bisesso, dai costumi molto accesi e provocatori che ha intenzione di condurre Brad e Janet al suo laboratorio. Egli è uno scienziato pazzo che ha l’intenzione di creare l’amante perfetto, Rocky e vuole che i suoi coetanei, servi e non assistano alla sua creazione.
Ho già detto abbastanza riguardo la trama e non vorrei andare oltre. Questo è “The Rocky Horror Picture Show”: una fusione di musical, commedia grottesca, dramma, fantascienza e una sfumatura horror. Probabilmente l’interprete principale, ovvero Frank qualcuno di voi lo conoscerà, Tim Curry ovvero Pennywise nella miniserie televisiva anni 90’ di “It”, Hector in “Mamma Ho Riperso L’Aereo” e il professor Oldman in “Scary Movie 2”, così per farvi tre esempi. Ovviamente non voglio confrontare quest’ultimi al ruolo migliore che abbia mai interpretato, appunto quello di Frank, non che in “It” non sia stato bravo assolutamente.
Suo primo ruolo cinematografico, qui Tim Curry interpreta uno dei migliori personaggi della storia del cinema, considerando soprattutto il fatto che è difficile immedesimarsi in un personaggio fuori dagli schemi. Così come il film stesso, la sua caratterizzazione è unica e incontrastabile. Riesce ad interpretare la parodia di sessi diversi e allo stesso tempo a ridicolizzarli, imponendosi come personaggio immorale e trasgressivo dall’inizio sino alla fine del film. Inoltre, l’estetica del personaggio e le sue azioni lasciarono a bocca aperta il pubblico che lo vide al cinema per la prima volta, pubblico che non avrebbe mai pensato che un giorno questo personaggio sarebbe stato emulato nuovamente, ed è un bene anzi. Tra l’altro un insieme di citazioni ci incuriosisce ancora: il suo nome prende spunto sia dal dottor Frankenstein di Mary Shelley che dal sinonimo tedesco di “wurstel”, ovvero “Furter” con una “N” in mezzo che rimanda alla parola “rock’n’roll”, genere musicale che insieme al glam rock è molto presente per tutta la durata del film.
E ora.. i due protagonisti, Brad e Janet. Timidi loro due. Davvero, secondo me questi sono tra i più timidi e allo stesso tempo i più scatenati personaggi della storia. Come molti altri personaggi del film compiono un evoluzione: se Brad prima era felicissimo ed eccitato (in tutti i sensi) di voler sposare Janet, alla fine del film (CENSURA), mentre se prima Janet era come Maria, vergine sin dalla nascita all’improvviso (CENSURA). Due personaggi che personalmente adoro. E come se non ce ne fossimo già accorti, il film è favorevole alla libertà di espressione, che sia basato sulle scelte di vita, che sia basato sul voler esprimersi esteticamente o intellettualmente. Master. Parlando di musica: vi sono molti elogi al rock’n’roll presenti all’interno del film, basti pensare a canzoni come “Hot Patootie” cantata dal personaggio Eddie, un malato di rock’n’roll probabile parodia di Elvis Presley. Nonostante sia il personaggio apparso di meno nel film, devo ammettere che Eddie mi è piaciuto. E’ l’enorme contrasto musicale e fisico di Frank.. peccato che poi lo uccid..coffcoff. Ho la tosse oggi. Ricollegandomi a Eddie: devo ammettere che la sua importanza nel film ce l’ha. Pensate al personaggio di Columbia, quale all’inizio del film è sempre devota a Frank. Alla comparsa di Eddie, invece si innamora della sua coinvolgente passione per il rock’n’roll, diversa dalla monotona sensualità provocatoria sia musicale che non di Frank, il quale perlopiù punta ad eccitare quella che è la sua creatura, tanto che la sposa. L’uccisione di Eddie comporta in Columbia un cambiamento rapido ma allo stesso tempo comprensibile: ella lo amava e anche lui, ma il desiderio irrefrenabile di Frank nello squartare il suo rivale hanno portato al termine di una vicinissima felicità di ambedue.
Parliamo ora di personaggi di rilevanza e minori: Riff Raff e Magenta, che bella accoppiata veramente. Uno schiavo e una serva (che poi sono la stessa cosa, ma ok..). La morte in faccia e una bellezza persuasiva. Sin da subito avevo capito che i due avrebbero fatto qualcosa di vendicativo, anche perché sono completamente folli, in particolare Magenta che, personalmente ritengo, assieme a Columbia il migliore personaggio femminile del film. Il Dottor. Everet Scott, ovvero un amico di Brad e Janet che va a fare visita a Frank. I due sono già in guerra per il fatto che quest’ultimo consideri Scott un esperto in ufologia: e in effetti lo è. Nota particolare: durante una cena, Frank lo chiama “Dottor Von Scott”, alludendo alla sua origine tedesca e quindi portando a considerare di una sua possibile collaborazione per la formazione del terzo Reich, di cui sarebbe potuto essere un simpatizzante nazista. E infine il criminologo, ovvero il narratore di tutta la storia che appare varie volte nel film e durante l’esibizione del Time Warp.
Parliamo infine, della colonna sonora: composta da 14 canzoni originali, considerando i due reprise (“Science Fiction – Double Feature”, “I Can Make You A Man”), esse sono memorabili, realizzate con cura, cantante e suonate bene e magnificamente perfette. Inoltre, alcune di queste canzoni così come i personaggi, rappresentano certe evoluzioni. Vi faccio due esempi: “Dammit Janet”, cantata dal personaggio di Brad è l’unione di quest’ultimo con Janet, mentre “Touch-a Touch-a Touch-a Touch-a Me”, cantata da quest’ultima è lo sfogo sessuale che ci fa capire la vera natura e i desideri più sporchi del personaggio; “. Inoltre, quello che prima bramava di cominciare ad avere dei momenti felici con i suoi ospiti, finisce nel dover confessare che al mondo oggi potrebbe far male anche ridere. Comunque voi avete una o più canzoni preferite? Io amo alla follia la canzone iniziale, “Science Fiction – Double Ficture”, ma anche “Over At The Frankenstein Place”, “Time Warp”, “Sweet Transventite” e “Hot Patootie”. Il resto ovviamente le adoro lo stesso.
Vorrei concludere dicendo che “The Rocky Horror Picture Show” è stata per me un’immensa gioia. Da una parte è stata una liberazione emotiva durante un periodo estivo di noia, e dall’altra ha compensato tante mie voglie, tra le quali quello di rivederlo più volte per studiarne i minimi particolari. Col tempo è stato rivalutato per le varie tematiche presenti: sesso, eccitazione, ma anche moralità, espressione e libertà di quest’ultima. Inoltre, l’accoglienza positiva del film ha portato lo show originale ad allagarsi tanto più di quanto già non lo fosse, creando nuove generazioni di fan che amano sia esso che il film. Esso è il simbolo di una generazione musicale che ancora tutt’oggi vi è, simbolo di cultura cinematografica immensa tanto che se vi dovessi citare proprio tutto finiremmo di parlare fra due ore, simbolo di piacere sessuale intenso e che non stanca mai. Ed è per questo che considero “The Rocky Horror Picture Show” uno dei miei film preferiti e probabilmente uno dei migliori musical mai realizzati. E con questo è tutto, ci rivediamo in un prossimo post!
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