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Vorrei gli spoiler di tutti i film e di tutte le serie
di Michele Pezza da Itri
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Michele Pezza da Itri

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Vorrei tanto che ci fosse l'anticipazione totale di un film e di una serie, purché non sia imposta; basterebbe un bel link (magari con un grosso pulsante rosso): se voglio vedo e se non voglio non vedo. Allora potrei essere disponibile a considerare nocivi gli spoiler nelle recensioni.

Per fortuna, ogni tanto ci si imbatte in qualcuno che rivaluta gli spoiler. Qui due link:

Tobin, "Gli spoiler in realtà non rovinano nulla. Come funziona la scienza del colpo di scena"
https://it.businessinsider.com/gli-spoiler-in-realta-non-rovinano-nulla-come-funziona-la-scienza-del-colpo-di-scena/

(su Wired), "Perché siamo tutti figli dello spoiler"
https://www.wired.it/play/cultura/2015/03/05/perche-ci-meritiamo-spoiler/#

Perché voglio le anticipazioni su trama e finali?

1) Qualcuno pensa che non si dovrebbe leggere la Divina Commedia solo perché già sappiamo che l'azione si svolge nel 1300, che il viaggio di Dante dura sette giorni, che nelle prime due cantiche viene guidato da Virgilio (e Stazio) e nella terza da Beatrice (e poi da San Bernardo e dalla Vergine) e finisce anche "bene"? Oppure non vado a teatro a vedere Pensaci Giacomino perché già so che la storia è imperniata su di un matrimonio di facciata solo per "passare" la propria pensione di reversibilità a Maddalena (tema attuale grazie alla Cirinnà)? Ma in fondo è proprio questo a creare lo stimolo e la curiosità per andare e vedere cosa succederà, ben sapendo che in qualche modo il vecchio professore la spunterà!

2) Le anticipazioni sono "intrinsecamente" indispensabili. Nessuno legge un libro del tutto anonimo. Immaginiamolo: copertina di un solo colore (grigio è il più adatto), niente autore, niente titolo, niente di niente… magari si potrebbe concedere un codice a barre… chi lo comprerebbe? Ma noi scegliamo cosa leggere o vedere se e solo se abbiamo un'idea, magari approssimativa, di cosa troveremo al suo interno, o magari perché conosciamo l'autore e sappiamo cosa attenderci, o perché un amico ce ne ha parlato, ecc. In fondo FilmTV ci dà l'anticipazione di ogni film e su quella spesso ci basiamo per decidere se valga la pena dedicare un paio d'ore alla visione. Conclusione: non si sa nemmeno definire in modo convincente i confini dello spoiler rispetto ad una corretta comunicazione sull'opera da vedere o leggere.

3) È mia abitudine rivedere quasi sempre due o tre volte i film a meno che non mi siano risultati del tutto indigesti (un caso a parte è costituito da Febbre da Cavallo che rivedrò ogni volta che l'incontrerò…) Le volte successive sono le migliori perché posso gustare veramente il film. Il sapere quel che succederà negli istanti immediatamente successivi, spesso rende più godibile l'azione. Riporto una delle frasi più significative di Tobin (primo link che riporta i risultati di alcune ricerche nel campo delle neuroscienze cognitive):
«Il meglio di un colpo di scena non ha inoltre a che fare con il brivido della sorpresa in sé, quanto nel ripercorrere gli sviluppi precedenti alla luce del colpo di scena stesso.»

4) Spesso, dopo la visione di un film, a me serve trovare una buona spiegazione (non posso più chiamarla anticipazione) per riuscire a capire cosa diavolo è successo! Datemi del minus habens, ma spesso, alla fine, rimango con un sacco di dubbi e non sono certo di aver compreso tutto quel che mi è passato davanti agli occhi. Spesso chiedendo lumi in giro, ho visto che non sono il solo in quella situazione. Il limite massimo si raggiunge nei polizieschi e nei film d'azione con un trame un po' ingarbugliate (ma non solo in essi). Gli autori vanno anche capiti: ormai, nella lunga storia del cinema, hanno inventato tutto quel che si poteva inventare e in qualche modo bisogna pure tener viva la suspense, per cui ti faccio vedere e non vedere, gli attori sono spesso fisicamente molto simili e vestiti in modo simile anche se sono antagonisti e finisci per confonderli, le frasi illuminanti sono sparate a volte in modo incomprensibile o a bassa voce o mentre scoppia una centrale nucleare, a volte il passaggio di mano di un oggetto essenziale per capire lo svolgimento dell'azione avviene in un decimo di secondo o non ce lo fanno vedere bene, magari mezzo coperto dalla mano, ecc. Ripeto che il deficiente sono io, ma, parlando di suspense, ho uno sponsor di tutto rispetto che mi rende giustizia: I FILM DI HITCHCOCK LI HO CAPITI TUTTI E SUBITO!!! Forse c'è chi sa raccontare e chi non lo sa fare molto bene.

Datemi un pulsante rosso con l'anticipazione completa! Si potrebbe fare una apposita sezione del sito? Chi vuole la usa e chi non vuole fa finta che non ci sia. Ovviamente, avrebbe una funzione diversa dall'avviso "spoiler' nelle recensioni.

 

 

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Ultimi commenti

  1. Carica precedenti
  2. ladick
    di ladick

    Concordo con Michele Pezza, non aggiungo altro. Datemi la libertà di scegliere.
    Io apprezzo di più un'opera che posso guardare senza l'ansia di sapere come va a finire.

  3. ladick
    di ladick

    La vera abilità del regista dello sceneggiatore è il modo di raccontare. Lo stile della narrazione e lo svolgimento dell' azione.
    Per es non ho mai apprezzato quei racconti di Agatha Christie, in cui il plot si risolve con il colpo di scena che vede la chiave risolutiva in un personaggio di cui non si quasi mai parlato e di cui l'autrice, solo dopo a mo' di giustificazione ci racconta come fosse (occultamente) legato agli altri personaggi che hanno agito per tutto il racconto, a titolo esemplificativo cito 3 topolini... e 10 piccoli Indiani.

  4. Ascasubi
    di Ascasubi

    Vi rivelerò un segreto: alla fine Otello uccide Desdemona.
    Vi rivelerò un altro segreto: quel ragazzo che si atteggia disabile ed impacciato è in realtà il leggendario e terribile Kaiser Sose.
    Esempi grossolani e resistibili perché, come si può facilmente obiettare, entrambe le opere sono sedimentate nel nostro bagaglio dei ricordi: non cessiamo di rivederle pur anche conoscendo il finale.
    Ma cosa avremmo detto al nostro amico vicino di posto se al momento della nostra prima visione ci avesse rivelato la vera natura di Verbal?
    Lo spoiler nasce e agisce sul momento, conserva sempre un sano sospetto di mendacità, ma lo amiamo in maniera quasi perversa, come la nutella. Non rovina l'opera, ma può rovinare il nostro catartico sgomento. Lo seguo per vizio, lo evito per egoismo.
    C'è pure chi ne è ossessionato. Ne Il trono di spade sono stati girati diversi finali, ognuno scredita l'altro, così per sviare gli hacker delle emozioni.
    Ma c'è anche chi ha idee più integraliste. Per alcuni i film stessi si auto cannibalizzano con spoiler di loro stessi; peraltro talvolta il climax non si realizza con l'epilogo, ma anche durante il film: ci si può lasciare soggiogare due, tre, n volte, l'importante è entrare prima dell'inizio in sala, come ci raccontano le nevrosi di Woody Allen.
    Possiamo pure sbertucciare la nostra conoscenza troppo soverchia. "Desdemona, conviene che tu muoia più volte!". E così ciclicamente l'Otello di Carmelo Bene compie il sacrificio teatrale della moglie in un'operazione che è parodia solo della nostra incapacità di stupirci.

    1. Michele Pezza da Itri
      di Michele Pezza da Itri

      Ci sono situazioni e situazioni, così come ci sono spettatori e spettatori. Ho fatto una proposta per fare in modo che tutti trovino quanto a loro è necessario: voglio potermi leggermi un commento sul film con la certezza di non imbattermi in uno spoiler, oppure leggere solo lo spoiler (a me serve), oppure ambedue le cose (il "!" non funziona bene). Per questo vedo due possibilità: o due canali distinti, commenti di qua e spoiler di là; oppure commenti con spoiler separati dal giudizio e relegati in fondo in modo inequivocabile (linee guida?).
      Son d'accordo con Ascasubi sull'esistenza di alcuni colpi di scena che sarebbe delitto svelare in anticipo, ma penso sia corretto quanto detto da Tobin e che ripeto:

      «Il meglio di un colpo di scena non ha […] a che fare con il brivido della sorpresa in sé, quanto nel ripercorrere gli sviluppi precedenti alla luce del colpo di scena stesso.»

      Se questo è vero, come io penso che sia, allora diventa indispensabile rivedere il film ormai spoilerato. Indispensabile lo è almeno per me: ho vissuto il film nell'inganno creato (legittimamente) dall'autore. Ho vissuto mille cose dando loro un significato fuorviante. Io non sono quasi mai in grado ricostruire negli ultimi minuti tutto quanto quel che è successo. E anche, quando il grande Alfred non mi ha lasciato alcun dubbio, io debbo assolutamente rivedere Norman Bates che salta fuori travestito da donna con un coltellaccio in mano, perché rivedrò la scena con occhi diversi (e credo che siano quelli a cui Alfred pensava).

    2. mck
      di mck

      Grazie tante, chiunque sano di mente rivede Psycho con piacere, consapevole di come finisce e di come si è giunti a quella fine: il punto è che quella prima volta all'oscuro di tutto ha un suo valore irripetibile.

    3. Michele Pezza da Itri
      di Michele Pezza da Itri

      Mi pare di aver detto esattamente la stessa cosa.

    4. mck
      di mck

      Hai scritto una playlist per dire che per te è esattamente il contrario.

    5. Michele Pezza da Itri
      di Michele Pezza da Itri

      Non mi risulta di aver scritto playlist

    6. mck
      di mck

      C'è chi s'aggrapp'ai lapsus e chi s'attacc'al cazzo...

  5. karugnin
    di karugnin

    Rivedere anche per la sesta volta sapendo che Tyler Durden non esiste, Malcolm Crowe è un morto, Betty/Diane sta sognando e la bionda in ascensore è Michael Caine, è ovvio che sia ancor più godurioso.
    Ma se durante la prima visione qualcuno me lo anticipa, il punto poi diventa spoilerare se si frattura prima il suo zigomo o il mio capitello radiale.

  6. Michele Pezza da Itri
    di Michele Pezza da Itri

    Caro mck, è inutile alzare il tono della discussione ed in modo volgare. Anche se immagino che tu pensi che "quanno ce vò, ce vò" (romanesco puro) e che «attaccarsi al cazzo» (rigorosamente virgolettato) sia un'espressione ormai sdoganata, è e rimane volgare e non dà forza al tuo argomentare. Soprattutto perché non dai l'idea di aver letto con attenzione. Nel rispondere ad Ascasubi, ho riconosciuto con lui «l'esistenza di alcuni colpi di scena che sarebbe delitto svelare in anticipo». Seguendo le orme di qualcuno, potrei dire che «Provare ad esser più chiaro di così rischi[erei] l'embolo».
    Se fosse vero che ciò non corrisponda al post (playlist?) iniziale, questo andrebbe solo a mio merito perché dimostro di saper cambiare idea. Ma è invece coerente con l'idea iniziale, cioè rispettare la libertà di tutti. Questo significa trovare il modo che chi vuole essere spoilerato possa farsi spoilerare e chi non lo voglia sappia con certezza dove non mettere le mani. Il grosso pulsante rosso o delle linee guida ben fatte per i commenti, a differenza del "!" rosso, possono forse risolvere il problema. Continuo a non capire cosa ti possa disturbare in questa impostazione.
    Forse karugnin si è basato sulla lettura affrettata del tuo commento… comprensibile.

    1. mck
      di mck

      Ma chi minchia (volgare variegato) se ne frega del Grosso Pulsante Rosso, che va benissimo, anzi te ne regalo uno io se vuoi.
      Hai un grosso problema di comprensione del testo, ma ampi margini di miglioramento: non ho mosso alcuna obiezione al fatto che tu possa o meno aver cambiato idea e integrato il post iniziale, dico solo che hai scritto un post per dire che "le anticipazioni sono "intrinsecamente" indispensabili" (volendo intendere gli spoiler, e non la sinossi: questo è evidente) e portando ad esempio il fatto che nessuno pensa che "non si dovrebbe leggere la Divina Commedia solo perché già sappiamo" come si svolge e termina, e poi, rispondendo ad Ascasubi, porti a sostegno (questo è) della tua tesi il fatto (lapalissiano) che a molti "diventa indispensabile rivedere il film ormai spoilerato".
      Da qui il mio "Eh grazie al ciufolo!" (volgare muliebre).
      Mi scuso se t'è parso che volessi alzare il tono, ma questo è quanto.

    2. Michele Pezza da Itri
      di Michele Pezza da Itri

      Egregio Dott. mck, mi inchino alla sua sapienza critica e, cosciente della mia modesta intelligenza, non vorrò certo affrontare il quasi sovrumano sforzo che mi sarebbe necessario per addentrarmi nelle indispensabili sottigliezze semantiche per cogliere le distinzioni tra sinossi, sinossi con spoiler, sinossi senza spoiler e spoiler tout court. Ci rinuncio.

      Ho apprezzato il suo «volgare variegato» e il «volgare muliebre» (sic!?) come tentativi di risollevare il suo stile. Penso di farle un servizio di modo che possa ampliare le sue conoscenze sull'argomento, segnalandole il sonetto n. 561 del Belli dal titolo, che chi vuole lo capisce facilmente, "Er padre de li Santi" (inutile dire che il n. 560 s'intitola "La madre de le Sante"). Sa… è noto che anche noi romani abbiamo un certo talento per le parole volgari, ma sappiamo quando usarle.
      P.S. Mi sembra corretto segnalarle che probabilmente il Porta aveva già scritto qualcosa di analogo.

    3. mck
      di mck

      "Sic!?". Salute.
      Mo' m'o segno.
      Bìgol/bìgul, biscòt (ciàpal sot ca l'è un -), manech/manübri, picio(/est. pirla), osèl/usèl, e - spoiler alert - il più volgare di tutti: canal dal sucar.

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