28° minuto (Gianni Ragusa, n.c. e Paolo Frajoli, titolo di lavorazione Tramonti fiorentini, 1986/1991) - Non presente nel database
Mentre Fabrizio (Christian Borromeo) vive un intenso rapporto con Patrizia (Antonella Sperati), nei dintorni di Firenze un assassino ha preso di mira le coppie clandestine, quelle ciò composte da amanti che si appartano in macchina in isolate zone di campagna. Il commissario (Mimmo Palmara) incaricato dell'indagine -con il supporto di in criptico criminologo (Paul Muller)- tenta di identificare l'omicida, arrivando a mettere sotto controllo una centralina telefonica locale: infatti il killer, tenendo monitorate le telefonate, identifica i luoghi di destinazione degli amanti. Ma perché l'assassino uccide coppie irregolari? In giovane età vide la madre tradire il marito per concedersi -con piacere- ad amanti occasionali.
Un esempio terrificante di film che avrebbe dovuto seguire la via della distribuzione nelle sale cinematografiche nel 1986, quando Gianni Siragusa ne avvia la lavorazione con il titolo di Tramonti fiorentini. Battuto sul tempo da Firenze! L'assassino è ancora tra noi e Il mostro di Firenze, film osteggiati fortemente dai parenti delle vittime, questo ultimo lavoro rimane ibernato cinque anni, per essere poi rimanipolato da Paolo Frajoli e destinato ad una uscita tardiva direttamente in Home Video nel 1991, con il titolo (semplicemente insensato) di 28° minuto. Per l'occasione ogni riferimento ai fatti di cronaca sul "mostro" è stato fortunatamente evaso, mettendo al centro delle azioni dell'omicida, coppie improvvisate da relazioni extraconiugali. Nonostante il film si fermi a meno di 80 minuti, appare evidente l'opera di recupero e il tentativo, riuscito solo in parte, di dare un senso compiuto al girato che, per l'occasione, è composto da veloci scene dei delitti estrapolate da Firenze! L'assassino è ancora tra noi e -per allungare il metraggio- da un paio di minuti con presenza del mostro contaminato di Bakterion, altrettanto (se non peggiore) brutto film diretto da Tonino Ricci e forzatamente inserito mentre Fabrizio e Patrizia sono al cinema (quando la coppia esce dalla sala, all'ingresso si intravedono i manifesti di Inferno, Phenomena e Camping del terrore).
Che dire? Film noioso e patetico, tristemente allungato con scene girate ex novo (la relazione tra il commissario e Corinne Cléry, anch'essa di tipo extraconiugale). Un paio di grossolani errori (nelle scene dei delitti il mostro zoppica, mentre alla fine corre come Pietro Mennea), dichiarazioni infelici (secondo il criminologo le vittime vengono "punite" dal maniaco) e una citazione ai killers casco-muniti (La polizia chiede aiuto e Nude per l'assassino): così si chiude il cerchio su un prodotto, giustamente, dimenticato. Raro, per fortuna!
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Nonostante il risultato finale, il cast di 28° minuto è tutto sommato discreto: il doppiatore/attore Mimmo Palmara, lo ricordiamo come pericoloso "vicino di casa" nell'episodio diretto da Luigi Cozzi per la serie TV La porta sul buio; Paul Muller è invece caratterista presente in molto cinema bis italiano, anche in quello del periodo più decadente (fine Anni '80) e resterà probabilmente legato alla figura del Duca Conte Francesco Maria Barambani (Fantozzi); Christian Borromeo, dopo consistenti ruoli di nudo in pellicole (poco) comiche e (molto) erotiche (Pensione amore servizio completo, Il porno shop della settima strada) vive una esaltante esperienza con Dario Argento in Tenebre per poi finire su un altro set di Gianni Ragusa (Senza vergogna); la Cléry, invece, ha ricoperto svariati ruoli, alcuni interessanti (Autostop rosso sangue) altri dimenticabili (Occhio alla Perestroika) ma resta indubbiamente legata alla figura di donna sottomessa, masochista e totalmente passiva nell'indimenticabile Histoire d'O.
Valutazione: *
Riferimento a questo titolo, nel post: Il Mostro di Firenze / Mini serie TV
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