Non lo so se quello che vedevo era definibile come ira. Forse si, forse no. Ma ho sempre pensato che lo fosse. Urla disperate, il tentativo impossibile di muoversi, di fare qualcosa, di ribellarsi oppure la richiesta compulsiva di morire scandita con l'alfabeto Morse. E la rabbia quando tutto questo era inutile. Le urla erano lancinanti eppure non potevano oltrepassare i confini della sua testa. Urla disperate, rabbiose ma silenziose. All'inizio forse mi attirava il contesto del film, magari speravo in immagini raccapriccianti ma nel film non ce ne sono. E'il film che è uno shock continuo per il dolore che lo permea. Ho visto e rivisto tante volte quelle immagini così luminose e colorate che contrastavano con il buio del bianco e nero del resto del film, quel padre che mi sembrava senza cuore mentre esibiva come un trofeo" l ' unico pezzo di carne che vive" come lo definiva lui. Suo figlio. All'inizio non avevo colto il messaggio insito in questa tetra rappresentazione. Rivedendo e riascoltando poi questa e altre sequenze del film il messaggio quasi ti schiaffeggia. E mi ha sempre colpito l'estremo contrasto tra la violenza evidente di tutti coloro sono vittime di accessi di ira, di tutti coloro sono percorsi da un moto di rabbia che arriva a farti fremere fino all'ultima delle giunzioni neuromuscolari, gesti comunque tangibili e la rabbia necessariamente silenziosa provata dal soldato Joe Bonham che non può essere associata a nulla. Al massimo al movimento compulsivo della testa. Una testa coperta da un pietoso panno che lascia intravedere solo i capelli. Del resto c'è poco altro da far vedere . Il soldato Johnny non ha braccia ( " Non potete andare in giro a tagliare braccia alla gente, non sono rami di alberi " ),non ha gambe, ha un buco al posto della faccia, non ha lingua nè denti. La sua rabbia deriva dall'impossibilità di comunicare con l'esterno all'inizio e poi dal mancato accoglimento delle sue richieste. Morte o esibizione macabra come monito contro tutte le guerre. E ' rinchiuso dentro un involucro, da nascondere nella stanza dove si mettono gli attrezzi. Pure in un ospedale. Potrei fare il figo e dire che io questo film lo conosco perchè ho studiato la carriera di Dalton Trumbo, i suoi problemi col maccartismo, perchè ho letto la sua biografia, i suoi libri o le sue sceneggiature. No, nulla di tutto questo. Io, E Johnny prese il fucile l'ho scoperto con un video musicale. Il video di One dei Metallica. Il primo videoclip mai realizzato da loro. E parliamo del 1989. Parliamo di quattro metallari all'epoca già milionari che comprarono parte dei diritti di autore per usare le immagini del film per il loro video. Parliamo di un video che ha permesso la riscoperta di un film altrimenti dimenticato e sconosciuto a molti, presente negli archivi delle televisioni ma passato solo ad orari impossibili per la sua ancora intatta capacità di sconvolgere. Una seconda giovinezza data a un film di un autore unico che magari da lassù ha salutato l'evento alzando il bicchiere in segno di brindisi.
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