Espandi menu
cerca
Io c'è
di pietroped
post
creato il

L'autore

pietroped

pietroped

Iscritto dal 20 gennaio 2004 Vai al suo profilo
  • Seguaci -
  • Post 1
  • Recensioni -
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

(Premessa: non so se questa è la sede adatta per un commento su di un articolo pubblicato sulla rivista cartacea;
se non lo fosse, scusatemi)

L'articolo di Pezzotta, Marienbad, numero 14, "Dio chi?",  mi ha parecchio disturbato.
Non per la stroncatura in sè; anzi, se c'è una cosa che mi diverte in Film TV sono certe stroncature creative.
Non per il film, che non ho visto, e non dubito che possa essere mediocre.
Qui c'è qualcosa di più, vedo un sordo livore che mi sorprende.

Il protagonista non conosce il Mistero della S.S. Trinità?
Difficile da credere, se fosse un cinquantenne; per un giovane, può benissimo essere.
Nella classe di mia figlia, al liceo, nessuno ha fatto religione semplicemente per evitare un rientro pomeridiano.
Forse questo indigna Pezzotta, ma è la realtà, non un film.
Non capisco che cosa c'entrino le altre due religioni monoteiste (ripeto, non ho visto il film),
ma Pezzotta sembra dire che, se Aronadio avesse usato la stessa 'irriverenza' con esse,
sarebbe stato giustamente lapidato, altro che apprezzamento della Conferenza Episcopale!
Di più, l'autore sembra addirittura criticare la Commissione perché non censura abbastanza...
Ancora di più, sembra accusare la "secolarizzazione cialtrona" di alimentare l'integralismo!
Folle! In quale modo, con quale meccanismo la cialtroneria alimenterebbe l'integralismo?
Secondo me, è vero il contrario, è il muro-contro-muro che alimenta l'integralismo.
Pezzotta, invece, sembra volere una presenza forte di cattolici duri e puri che possano costituire
una barriera contro l'integralismo, ovviamente quello islamico, anche se non lo dice.
Complimenti, ecco un altro bel muro! E, ovviamente, viva la censura, il cemento di questi muri!

Pezzotta mi ha ricordato il 'mitico' don Lino, che fu il gestore del nostro circolo parrocchiale e dell'annesso cinemino.
Non potendone vietare l'ingresso a ragazzi e ragazze contemporaneamente, illuminò quasi "a giorno" la sala,
per scongiurare eventuali usi impropri dell'oscurità. Essendo poi la macchina e lo schermo di modesta qualità,
la visione delle pellicole ne soffriva non poco. Era un uomo più realista del re, un integralista.


-----------------

Altra faccenda che mi disturba in quell'articolo: l'uso di "gag" al maschile. Io l'ho sempre visto al femminile,
al maschile mi suona davvero male. Ho fatto una mini-ricerca:

https://it.wiktionary.org/wiki/gag
gag f inv

http://www.treccani.it/vocabolario/tag/gag/
gag ‹***› s. ingl. ... usato in ital. al femm. (raram. al masch.).

http://dizionari.corriere.it/dizionario_sinonimi_contrari/G/gag.shtml
gag s.f. inv.

Devoto-Oli, versione cartacea, anno 1990:
gag (***) s. ingl., in it. s. f.

Dunque, perché questo cambio di genere? Revisionismo linguistico?
Ricordi del bel tempo che fu ("Metti un Tigre nel motore")?
Cripto-citazione cinefila ("Fàmolo strano...!")?
Perché?

-----------------

A proposito: noto che da un po' di tempo Film TV sta spesso usando un linguaggio 'alto', molto 'alto', a volte incomprensibile.

Non mi piace.
Sono d'accordo con Menarini, Visioni dal fondo, numero 15.
Vorrei ricordare che è facile scrivere difficile; difficile è scrivere facile.

Tanti cari saluti.


Ti è stato utile questo post? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati

Errore:

chiudi