Mancherà molto Fabrizio Frizzi.

Mancherà perché è da quarant'anni che entrava nelle nostre case attraverso la tv, a tutte le ore del giorno: la tv dei ragazzi, le trasmissioni pre-serali, quelle più ambite del sabato sera. Frizzi era un volto che abbiamo visto crescere con noi: da ragazzone occhialuto che si innamora della sua collega più grande fino a vederlo signore distinto e sempre sorridente, che snocciolava domande più o meno banali ma che ci facevano fermare davanti allo schermo con il cucchiaio in mano anticipando la risposta del concorrente televisivo.
Frizzi è l'esempio di una televisione che ci ha accompagnato giorno dopo giorno, rimanendoci accanto nei momenti complessi e difficili, regalandoci leggerezza alla fine di una giornata impegnativa di lavoro.

Il faccione sorridente di Frizzi mancherà, perché aveva il pregio di avere una risata spontanea e molto spesso contagiosa, e non c'è cosa più preziosa di un bel sorriso, qualità che non è scontata soprattutto al giorno d'oggi.
Frizzi mancherà alla tv e ai suoi telespettatori, ultimo figlio di una generazione televisiva che conosceva ancora cosa volesse dire “aver fatto gavetta”, che ha saputo farsi voler bene da tutte le fasce del suo pubblico, quello più giovane fino a quello più maturo, perché è cresciuto insieme a lui.
Per questo motivo proprio il pubblico che spesso decreta il successo o il fallimento anche per la gestione della vita privata oltre che di quella lavorativa, gli ha perdonato pure il divorzio con la compagna più grande per una molto più giovane e carina. Anche in questo caso Fabrizio ha saputo gestire tutto con signorilità e rispetto per una storia d'amore che volente o dolente era diventata pubblica. Senza scandali, senza volgarità, insegnando alle starlette improvvisate che popolano i talk show gridando e insultando per pochi minuti di popolarità, che si rimane sulla breccia dell'onda proprio rimanendo educati e pacati... ma sempre con un sorriso. Il sorriso di Frizzi che mi mancherà molto, anche solo per quei pochi minuti prima o dopo il tg.
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