Nonhosonno. Nonostante la peculiare intitolazione, malgrado le schegge di tensione seminate lungo il plot, il film altro non è che una biografia per nulla romanzata di Enrico Mentana.
Olmi Ermanno. Grande regista italiano, noto per le opere impegnate e coerenti. La sua carriera ha spaziato in ampi territori di senso: dall’impegno sociale de Il posto alla drammaturgia letteraria de La leggenda del santo bevitore, dall’espressività del dialetto bergamasco alla inespressività statunitense di Raz Degan.
Paolo il caldo. Perché, talvolta, anche Gentiloni non sta sereno e si incazza.
Quel che resta di mio marito. Una sceneggiatura largamente debitrice al testo della lettera che una giovane moglie scrisse ad un gruppo di amici e conoscenti. Toni accorati, accenni alle speranze del passato rimaste lettera morta, accenti di timor panico su un futuro pieno di incertezze. Con una firma in calce, vergata con mano tremolante: Agnese Landini in Renzi.
Rame Franca. Moglie del grande Dario Fo ed attrice politicamente impegnata, fu vittima di spregevoli atti di violenza, quali lo stupro subito ad opera di neofascisti e gli innumerevoli furti lungo le più varie tratte ferroviarie.
Signore e signori, buonanotte. Vedi alla lettera N (titolo alternativo della biografia, infine scartato per palese incongruenza ed inutile formulazione antifrastica)
Taxisti di notte. Film che si inscrive al florido filone delle pellicole sulla doppia personalità, nel solco dei capolavori di Bunuel, De Palma, Argento. Il sottotitolo di Taxisti di notte è, infatti, Uberisti di giorno.
Una separazione. Vincitore del prestigioso Premio Tafazzi al Festival Internazional-Popolare-Politico di San Giovanni in Persiceto, è un mockumentary dai toni fortemente drammatici sulla storia recente del PD.
Volo Fabio. Attore di successo, conduttore di successo, scrittore di successo. Negli ultimi anni ha citato Robert De Niro, David Letterman e Gabriel Garcia Marquez per usurpazione di titolo nonché Re Mida per plagio.
Zero in condotta. Per tutta la durata di questo noto film sperimentale si vede il Renato di Triangolo circondato da tubi, gasdotti e condutture di petrolio. Pare peraltro che il titolo di lavorazione fosse I migliori ENI della nostra vita.
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