Poco più di un mese fa avevamo rilanciato su queste pagine la prima edizione di Artekino, un festival online di natura europea, che consentiva di recuperare, in un ristretto arco temporale - proprio come se si trattasse di un festival a tutti gli effetti -, importanti opere d’autore di estrazione continentale, un lungimirante strumento di condivisione in grado di annullare le distanze logistiche, spesso incolmabili, e che siamo sicuri avrà in futuro l’occasione di promuovere in modo sempre più capillare il cinema più impegnato. Per giunta, ciò è avvenuto gratuitamente e per tutti, con la disponibilità di sottotitoli italiani.
A breve, sarà invece la volta del My French Film Festival, arrivato alla sua ottava edizione, una rassegna che, come da titolo, mette a disposizione una corposa selezione di cinema francese, spaziando tra lungometraggi e cortometraggi. Inoltre, ha una giuria vera e propria. Nell’edizione del 2016, per ricoprire il ruolo di Presidente di giuria è stato scelto niente di meno che Nicolas Winding Refn, nel 2017, che ha raccolto quasi sette milioni di singole visioni, l’incarico è stato affidato a Pablo Trapero (con in giuria, autori del calibro di Bertrand Bonello, Rebecca Zlotowski e Fabrice Du Welz), mentre quest’anno tale onere spetta al nostro Paolo Sorrentino, accompagnato dal regista marocchino Nabil Ayouch (Much loved), Kim Chapiron, la cineasta francese Julia Ducournau (su queste pagine si è discusso parecchio del suo Raw - Una crudele verità) e il pluripremiato regista filippino Brillante Mendoza, che a Cannes ha conquistato il premio alla regia con Kinatay. Massacro e ha permesso a Jaclyn Jose - protagonista di Ma’ Rosa - di conquistare nel 2016 l’alloro come miglior interprete femminile. La piattaforma è decisamente ambiziosa, uno strumento che il nostro cinema potrebbe riprendere/copiare di sana pianta (non c’è nulla di male nel farlo, peccato che il nostro narcisismo e il vigore caput mundi ci limiti) per ricercare quella visibilità internazionale che, salvo rare eccezioni, ha perso da decenni per strada. Digressioni nostrane a parte, l’intenzione è chiara: farsi rilevare dai radar, creando anche una competizione che richiede espressamente il voto degli internauti, arrivando anche alla diffusione in sala e sui voli aerei (per ulteriori informazioni a riguardo, seguite le indicazioni fornite direttamente dal sito). Al contrario di Artekino, è richiesto un pagamento per usufruire dell’offerta, almeno in Italia (mentre è gratuito in nazioni periferiche). Se vedere un singolo film costa 1,99€, il pacchetto completo è disponibile per 7,99€, un prezzo inferiore a quanto costa un biglietto per la sala. Infine, i cortometraggi sono gratuiti ovunque. Per chiudere questa presentazione, segue una veloce disamina delle portate principali. La selezione di opere di questa edizione è suddivisa seguendo precise tematiche, che riportiamo di seguito per agevolare la visione dell’insieme.
What the F… rench!?
Questa sezione propone un nutrito prontuario di situazioni assurde, che vedono coinvolti i singoli protagonisti, alla ricerca di un proprio spazio di affermazione, una libertà che sovente è loro negata o quell’amore identificato come pietra angolare della soddisfazione più profonda.
Belle à coque (cortometraggio)
Lazare (cortometraggio)
Lo scenaggiator (cortometraggio)
Hit the road
I film on the road sono un ottimo strumento per partire da una condizione ordinaria e fare proprie scoperte interiori, il più delle volte inattese, agguantando un’identità mai evidenziata prima, un intimo presente nel dna, ma non ancora acquisito. Acquisizione che può arrivare durante un viaggio in autostrada, fermi in un luogo ubicato al di fuori della routine o anche nelle contingenze più inaspettate. Le sorprese possono sopraggiungere improvvisamente, quando meno le si aspetta.
Prima che l’estate finisca - Avant la fine de l'été
Le film de l’eté (cortometraggio)
Teen stories
«L'adolescenza lascia un bel ricordo solamente negli adulti che hanno una cattiva memoria» François Truffaut. Lasciate da parte quelle vicissitudini che il cinema più popolare utilizza quando si parla degli adolescenti: questa categoria propone titoli orientati alla realizzazione personale, in un periodo che offre tante opportunità, anche se per conquistarle bisogna spingersi oltre i limiti imposti, creare una rottura con l’ecosistema, costituito dagli amici più vicini e dalla stessa famiglia di appartenenza.
Caccia reale (cortometraggio)
La nascita di un leader (cortometraggio)
French and Furious
Niente a che vedere con i bolidi che sfrecciano nelle situazioni più assurde, che il cinema americano ha proposto, con gran successo negli anni più recenti. Qui trovate titoli abitati da personaggi borderline che, con tutte le loro caratteristiche, talvolta estreme, cercano una via verso la redenzione o, più semplicemente, quelle attenzioni più banali, che però la società ha scelto silenziosamente di relegare in secondo piano.
Gli ultimi parigini - Les derniers parisien
Amami per sempre per piacere (cortometraggio)
Death, dad & son (cortometraggio)
La carezza (cortometraggio)
Love “À la française”
Transitando dal passato – L’ultimo metrò – approdando al presente, questa selezione offre una raccolta di storie d’amore, caratterizzate dal tipico tocco d’Oltralpe, una caratteristica peculiare di un modo particolare di fare cinema.
Lunga vita all’imperatore (cortometraggio)
Vietato annegare (cortometraggio)
A taste of Vietnam (cortometraggio)
Un vestito estivo (cortometraggio) di Francois Ozon
New horizons
Chi si ferma è perduto. Questa sezione è volta a sottolineare l’attitudine del nuovo cinema francese a guardare oltre, ricercando forme visive e descrittive al di fuori dei canonici formati. Per emozionare o per scuotere dal torpore. I mezzi per allargare i confini della comprensione sono tra i più disparati.
Phallaina (cortometraggio)
Wei or die (cortometraggio)
Planet (cortometraggio)
Per ulteriori informazioni, potete visitare il sito ufficiale: My French Film Festival
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