Questo post è completamente futile.
Tolte le premesse e fattovi capire la natura del suddetto, il quale non è altro che una sequela di lamentele da parte del sottoscritto andiamo per ordine:
tutto incominciò nel lontano 2008, causa la mia tecnofobia fu con piuttosto ritardo che comprai un computer, lo stesso con cui mi sollazzo tutt'oggi; infinite possibilità, infinite piattaforme, un'infinita rete, c'era così tanto da fare che non nascondo di essere andato temporaneamente in estasi.
Quello che mi saltò principalmente all'occhio non fu tanto lo streaming, quanto lo scaricare da eMule film introvabili, fu così che mi detti ad una ricerca folle e finii con un numero attestabile al centinaio di file video (senza contare i file musicali), con alcune opere che magari avevo già visto ma ero contento di possederli, quasi avessi la copia digitale in fase di pre-scrittura di un DVD, tra i tanti ricordo c'erano i film di Tati, "Fuori Orario" e qualcos'altro di Scorsese, un sacco di cinema russo, i film di Yuzna, porno non voluti ecc...
Veniamo al punto del post: una sera accadde la disgrazia, il mio computer si "ammalò" per la prima volta e quel virus mi fece perdere tutto. Non vi fu via di scampo, ore e ore di download andati in fumo, inizialmente riprovai a riprendermi un po' di roba, poi anche complice il fatto che ho sempre detestato il computer come mezzo di fruizione audio-visiva e sono nato e morirò vecchio stampo lasciai perdere.
Anni più tardi ormai dimentico del vecchio accadimento, mi ritrovavo con una serie di scritti, progetti e liste tutte fatte su computer, la maledizione non mi aveva abbandonato e un brutto temporale fece saltare i circuiti del PC, stavolta il danno fu grosso: non era certo un vero e proprio lavoro, ma avendoci perso un tempo non trascurabile la rabbia che scaturì si attestò a livello Rambo appena sotto Hulk e sopra Vincent Cassell de "L'Odio".
Un'esperienza che mi allontanò ancor di più dalla tecnologia e a non riporvi più una completa fiducia; tutt'ora per le liste e i progetti più importanti uso il cartaceo e per i file e gli scritti più importanti del computer ho un hard disk esterno che mi salva da un altro possibile evento iracondo che mi avvicinerebbe alla cultura amish.
A fine agosto del 2014 dopo aver consultato e navigato a lungo su "FilmTv" mi iscrissi.
Iniziò come un passatempo per poi diventare non un impegno con me stesso, quanto una specie di diario: scrivendovi (e scrivendoci) per ogni film le mie sensazioni e i dubbi che ho provato più per ricordare una pagina della mia vita che per esternare un mio lato critico.
Non essere previdente è sempre stato un mio difetto e più volte è successo che scrivendo un commento per un determinato film a causa di blackout, errori del computer e quant'altro perdessi tutto quanto, nessuna colpa del sito, l'unico rimprovero era, ed è, nei miei confronti.
Eppure ancora oggi non ho imparato la lezione, purtroppo sono un tipo emotivo e quando ho tempo e sento di aver qualcosa da dire mi metto sulla scheda del film e scrivo, scrivo distogliendo l'attenzione da tutto il resto che mi circonda con i rischi precedentemente esposti più l'aggravante della veneranda età del computer.
Per "Il falò delle vanità" mi ci vollero 4 giorni, per altri come "Brazil" dopo aver fallito miseramente 3 volte e aver scritto tutto da capo vi rinunciai e poco prima di scrivere qui è successo di nuovo, non sono certo i discorsi di Socrate, ma credo mi concediate il fastidio di dover rifarmi da principio.
Ho perso "I lunedì al sole" ma stavolta l'amaro in bocca mi è rimasto più a lungo e quindi eccomi qui, deciso a sfogarmi, con la riflessione che per come sono dovrei essere più sintetico, meno verboso e meno egocentrico (guarda qui, non riesco neanche a trattenermi per un post tutt'altro che culturale) o comunque più attento.
In realtà mi interesserebbe sentire le opinioni altrui, se altri hanno vissuto simili esperienze, ma soprattutto più che uno sfogo questa era l'occasione per parlare della "caducità del digitale", quello che avrei voluto fosse il reale titolo del post.
Non nascondo che ho sempre provato diffidenza nei confronti di questo nuovo modo di guardare e "possedere" musica, film e libri; non faccio uso di Netflix per aver sempre a portata di mano ciò che ho visto, anche fosse un brutto film da riguardare e rivalutare e per provare ancora l'essenza ed estetica della sala cinematografica; per i libri sono anche peggio ma non è questo l'ambito.
Forse sono un accumulatore compulsivo, un attempato retrogrado, un feticista del cartaceo ma non riesco a togliermi dalla mente che l'ubiquità di internet vada di pari passo con la sua labilità, chissà forse sono stato influenzato da "Blade Runne 2049" nel cui inizio viene discusso il grande blackout in cui tutti i database e archivi internet sono andati perduti, però il fatto che con un tocco del mouse una recensione, un sito, un articolo vengano cancellati per sempre dalla faccia della terra, ecco questo non mi va a genio.
Kubrick avrebbe cancellato dal suo computer e dai siti internet il suo "Paura e Desiderio" se fosse vissuto ai giorni nostri? Ed in questo caso l'avremmo poi ritrovato e riesumato come è successo pochi anni orsono?
Datemi del conservatore, del reazionario ma troppi sono i miei interrogativi (che non sto a elencarvi), termino con un'affermazione infantile, una presa di posizione sbagliata, non posso però celare che ad un catalogo intangibile e sconfinato preferisco una collezione finita ma concreta che possa vedere, toccare o leggere, sempre.
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