Era solo il secondo giorno del festival, quando mi sono trovato seduto a fianco di due noti giornalisti prima della proiezione riservata agli accreditati di The disaster artist, uno dei titoli più attesi di questa edizione del Torino Film Festival e - fortunatamente - anche tra i più apprezzati. La loro conversazione verteva sul confronto dei relativi programmi, sui film da vedere e da evitare, rimpallandosi gli esclusi e quei titoli da non perdere per nulla al mondo.
È solo un esempio, ma pienamente esplicativo all'illustrazione di una manifestazione formato contenitore, un evento metropolitano che regala uno spazio a qualunque gusto e quindi a tutte le tipologie di spettatori. Dal concorso riservato esclusivamente alle opere prime, seconde e terze, che nel 2008 - con Tony Manero - scovò il talento di Pablo Larrain, il presidente di giuria di questa edizione, ai titoli che concorreranno alla conquista dei principali premi di stagione (L'ora più buia, The disaster artist), con un'ampia selezione di prodotti di genere (Wind river), soprattutto horror (The cured), opere d'autore provenienti da Cannes e Berlino (Tesnota/Closeness, Colo, Un beau soleil interieur), la retrospettiva completa su un autore passato inopinatamente di moda come Brian De Palma (vedere Passion in sala ci ha procurato una paurosa vertigine collettiva), recuperi di pellicole introvabili (Out of the blue, nell'unica copia sopravvissuta, con presentazione di una grandiosa Asia Argento, basta sentirla parlare per capire che ne ha da raccontare... ) e uno spazio anche per ricerca e sperimentazione.
Preso atto di questo assortimento, il ritmo quotidiano è normale sia più che mai caotico, le sorprese sbucano fuori dalle contingenze più inattese, così come può capitare di pescare male. Un'edizione probabilmente di livello inferiore a quanto visto l'anno scorso, con ogni probabilità anche per colpa di un budget ridimensionato (non so, ogni tanto mi pare recepire la sensazione che i film possano essre proiettati per beneficenza), con un concorso segnato da luci e ombre, sarà che il 2017 non è fin qui stato prodigo di liete novelle cinefile (per validare ciò, basta ricordare l'edizione di Cannes più debole del decennio). In ogni caso, rimarranno nella memoria parecchi film, oltre ai tanti incroci - tutt'altro che pericolosi - con gli amici di Filmtv.it, tra i compagni della sala riservata agli accrediti (Alan smithee e gaiart), e gli altri usuali compari - Kurtisonic, m Valdemar, giannisv66, maghella, Ethan, dom cobb, isin89 e pippus - con visioni organizzate a tavolino, amici extra sito e conversazioni al volo (Degoffro), dovendo forzatamente rinunciare a qualcosa (nonostante il reciproco impegno, non è stato possibile salutare champagne1). Infine, Roger Tornhill, il nostro master of ceremony, talmente impegnato a orientare gli altri, da perdersi qualche pezzo per strada (mannaggia!). Troppi amici, troppi film, così che anche quest'anno i giorni sono letteralmente volati via, come accade sempre quando ci si trova a proprio agio e il programma giornaliero prevede sempre qualcosa da fare dalle 7 di mattina alle 2 di notte. Arrivati a questo punto, non mi rimane che archiviare quest'avventura, riepilogando i film visti (46) e le valutazioni personali.
01 - Out of the blue 9
02 - The disaster artist 8,5
03 - Tesnota/Closeness 8
04 - Colo 8
05 - Wind river 8
06 - L'ora più buia/The darkest hour 7,5
07 - Passion 7,5
08 - Speak up/A voix haute 7,5
09 - The death of Stalin 7,5
10 - Beast 7
11 - A taxi driver 7
12 - Tito e gli alieni 7
13 - Les affames 7
14 - Daphne 7
15 - Bamy 7
16 - 9 doigts 7
17 - Un beau soleil interieur 6,5
18 - The Florida project 6,5
19 - Don't forget me 6,5
20 - Dark river 6,5
21 - Lorello e Brunello 6,5
22 - Balon 6,5
23 - Mary Shelley 6
24 - Favola 6
25 - Casting 6
26 - Kings 5,5
27 - The crescent 5,5
28 - The white girl 5,5
29 - Barrage 5,5
30 - La cordillera 5,5
31 - Riccardo va all'inferno 5,5
32 - Tokyo vampire hotel 5,5
33 - They 5,5
34 - Amori che non sanno stare al mondo 5,5
35 - Smetto quando voglio: ad honorem 5
36 - Ricomincio da me 5
37 - Final portrait 4,5
38 - Dickens - L'uomo che inventò il Natale 4,5
39 - Professor Marston & the wonder woman 4
40 - Flames 4
41 - The Reagan show 4
42 - Revenge 3,5
43 - Seven sisters 3
44 - 2557 3
45 - The scope of separation 2
46 - Blue kids 0
Per chiudere, un doveroso saluto a tutti coloro che hanno reso possibile l'evento e che, come ogni anno, ci accolgono con il massimo supporto. Ci rivediamo - si spera - tra dodici mesi, auspicando un'inversione di tendenza per il budget operativo, quest'anno ridimensionato, e una direzione che rispetti quanto di buono costruito nel corso degli anni: si parla di un'evoluzione, tutta da scoprire, che un (bel) po' di preventivo timore lo procura, con voci di corridoio affatto rassicuranti. Ascoltate Nanni Moretti e non fatevi del male. Che questo possa essere solo un arrivederci e che il futuro sia luminoso, come merita chiunque semini la passione che a noi piace so much.
P.S.
Visto che per la prima volta dopo tanti, la redazione di Filmtv.it non ha preparato un post sommario sui premiati, aggiungo in seconda battuta l'elenco dei premiati.
Premio Miglior film (€ 15.000):
AL TISHKECHI OTI / DON’T FORGET ME di Ram Nehari (Israele, Francia, Germania, 2017)
Premio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (€ 7.000):
A FÁBRICA DE NADA di Pedro Pinho (Portogallo, 2017)
Premio per la Miglior attrice ex-aequo a:
EMILY BEECHAM per il film DAPHNE di Peter Mackie Burns (UK, 2017) / MOON SHAVIT per il film AL TISHKECHI OTI / DON’T FORGET ME di Ram Nehari (Israele, Francia, Germania, 2017)
Premio per il Miglior attore:
NITAI GVIRTZ per il film AL TISHKECHI OTI / DON’T FORGET ME di Ram Nehari (Israele, Francia, Germania, 2017)
Premio per la Miglior sceneggiatura:
KISS AND CRY di Chloé Mahieu e Lila Pinell (Francia, 2017)
Menzione speciale della giuria:
KISS AND CRY di Chloé Mahieu e Lila Pinell (Francia, 2017) / LORELLO E BRUNELLO di Jacopo Quadri (Italia, 2017)
Premio del pubblico:
À VOIX HAUTE / SPEAK-UP! di Stéphane De Freitas (Francia, 2017)
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