Alby in posa con parte della sua attrezzatura.
C'è una cultura affascinante che spesso (nel caso di location cinematografiche) può rientrare anche nel Cineturismo. Stiamo parlando dell'Urbex, cioè l'esplorazione di luoghi abbandonati. E, per meglio addentrarci in questo curioso mondo, siamo andati a fare una bella chiacchierata con uno dei Videophotomaker di Urbex più celebri del Nord Italia, Alberto Bracco in arte Albyphoto i cui video (e foto) sono molto seguiti dagli appassionati.
- Ciao Alby e grazie di essere qua con noi. Bene, visto che molti nostri lettori non sono tanto pratici di questo interessante argomento delucidaci tu in merito. Cos'è l'Urbex?
- Ciao! Grazie mille a te! Sarò breve, l'urbex è l'abbreviazione di "urban exploration", esplorazione urbana. Passione che in pratica "prevede" l'esplorazione di edifici e costruzioni abbandonate. Negli ultimi anni, anche grazie alla diffusione di internet, è diventato molto popolare anche in Italia. C'è una "regola non scritta" che ogni buon urbex deve rispettare: "Non rubare, non toccare nulla, non fare danni e rispettare il luogo". Regola che purtroppo certi personaggi che si definiscono "urbex" non rispettano, ma questo è un altro discorso.
- Generalmente quando si parla di Urbex molti sono restii a fornire l'ubicazione della location esplorata mentre altri forniscono indicazioni precise sull'indirizzo. Tu di solito cosa fai?
- Dipende da persona a persona. Generalmente chi non fornisce indicazioni a nessuno lo fa per proteggere il luogo da possibili vandali o ladri, chi invece mette in chiaro i posti afferma che i ladri e gli sciacalli di sicuro non trovano i posti da internet. Io ritengo che la verità stia nel mezzo, ci sono posti che possono e devono essere divulgati, ed altri per varie ragioni devono essere protetti, purtroppo ci sono tante persone incivili... pensa che esistono fotografi che per non permettere ad altri di fare lo stesso scatto sono pronti a distruggere e fare i vandali, o altri che addirittura chiudono luoghi con lucchetti per averne l'esclusiva. Questo per farti capire che il marcio c'è anche nell'urbex. Io tendo a fornire informazioni, ma solo se ho la certezza che dall'altra parte c'è una persona civile e senza cattive intenzioni.
- Com'è nata la tua passione per questa affascinante materia?
-Quando ero piccolissimo mi divertivo ad inventarmi storie su castelli diroccati. Tra il 2002 ed il 2006 con alcuni amici d'infanzia mi divertivo ad esplorare i boschi del mio paese, finché nel 2006 ebbi modo di fare la mia prima esplorazione urbana, in una cascina abbandonata. Ma il mio primo video "urbex" risale al maggio del 2013, nella chiesa abbandonata di Madonna delle Vigne. Da allora ho continuato a fare nuovi video senza mai smettere.
- A livello legale possono capitare rischi (tipo rischiare una violazione di domicilio)?
- Si, ma dipende dal posto. Essenzialmente i rischi non sono mai zero, e chi pratica questa passione deve tenere in conto che una denuncia può capitare. Essenzialmente posso dare questi consigli: non scassinate mai nulla per entrare, se lo fate sarete sempre nel torto, inoltre se possibile non entrate dove ci sono cartelli di divieto, in ogni caso se ricevete delle denunce tenete conto che se un'area non è utilizzata e non è ben chiusa non sussiste nessun reato, inoltre una proprietà privata per essere definita tale dev'essere recintata lungo tutto il perimetro con rete o altro mezzo di delimitazione alto minimo 1,70 metri e con cartelli affissi riportanti il numero di autorizzazione comunale, inoltre se vi fermano le forze dell'ordine siate sempre comprensivi, fornite prontamente i documenti e spiegate semplicemente cosa state facendo. Facendo in questo modo non incorrerete a rischi di nessun genere.
- E di pericolo alla salute?
- Tanti pericoli per la salute. Crolli, scale pericolanti, tegole che possono cadere sulla testa, sostanze tossiche, amianto ed in rari casi anche radiazioni. Possono essere tante le cose in grado di mettere a repentaglio la vita in un posto abbandonato. La regola da seguire è molto semplice: non esagerare, non andare oltre i propri limiti. Delle fotografie non valgono la propria vita. Consiglio d'avere sempre con se un caschetto da cantiere, delle mascherine ed un buon paio di scarponi. Inoltre fare sempre attenzione alle scale, che tendenzialmente è la prima parte che crolla in un edificio pericolante.
- Hai qualche ricordo curioso delle tue esplorazioni? C'è ne vuoi parlare?
- Una volta stavo uscendo da un ospedale abbandonato a Torino, all'uscita mi sono trovato un signore senza fissa dimora in mutande, sì avete capito bene, e probabilmente era anche ubriaco. L'ho salutato dicendogli che ero lì solo per fare delle foto e che stavo andando via. Dubito che abbia capito. Ah, era pieno inverno, andare in giro in mutande non è proprio l'abbigliamento ideale.
- Tu che ambienti prediligi?
- Non ho preferenze particolari, mi piace l'abbandono in ogni sua forma, dal semplice rudere senza valore, fino alla villa più incredibile. Se devo dare una preferenza direi che ho una certa passione per i castelli. Se poi sono ruderi medievali io impazzisco di gioia.
- A volte l'Urbex è servito a riportare all'attenzione luoghi di interesse storico dimenticati. Tu reputi la materia utile a livello storico culturale?
- Io reputo la sensibilizzazione molto importante, ma non è nei miei "programmi" portare tale sensibilizzazione ad un recupero del luogo, se questo avviene sono molto contento, ma è qualcosa che deve arrivare dall'alto! Io oltre ad esplorare molto spesso faccio anche ricerche storiche, da internet a da molti libri, questo perché oltre ad avere la passione dell'abbandono, della fotografia e del video making, io amo anche la storia e riportare a galla storie che altrimenti sarebbero state dimenticate.
- Che consigli dai a chi vuole iniziare con l'Urbex?
- L'urbex è di tutti. Chiunque può esserlo, ed in fondo tutte le persone con una certa sensibilità sulla storia, sull'arte, sul passato possono essere potenziali esploratori. L'urbex tendenzialmente è una persona curiosa, che ama l'avventura, con il desiderio di voler scoprire prima di tutto se stessi. Il mio consiglio è di non fare urbex per moda, ma per passione. Prendete una videocamera, una macchina fotografica, un blocco note, una tela da dipingere, quale che sia la vostra espressività, ed andate in un posto abbandonato nella vostra zona, esplorate in silenzio ed iniziate a porvi delle domande: "Cos'era questo posto un tempo? Chi viveva qui?", questo è il primo passo per iniziare a fare esplorazioni urbane.
- Com'era la location un tempo... mi piace questo tuo ultimo passaggio. È pressappoco quello che ha spinto noi a creare il Dizionario del Turismo Cinematografico. E adesso vuoi dire qualcosa a chi segue i tuoi interessanti servizi?
- Ho tanti video che aspettano solo d'essere caricati, e migliaia di posti che attendono solo d'essere esplorati, dico solo di continuare a seguirmi su Youtube, con la speranza di sensibilizzare e dare un po' di dignità al passato ed alla nostra storia. Non vi anticipo nulla dei miei progetti futuri!
- Grazie Alberto per la bella chiacchierata!
- Grazie mille a te Dave per questa intervista. E' stato un vero piacere!
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