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Viaggio nell'Italia Underground di Dizionario del Turismo Cinematografico: Francesco Basso, dalla Letteratura al Cinema... e non solo!!!
di LIBERTADIPAROLA75 ultimo aggiornamento
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Francesco Basso all'anteprima di THE ANTITHESIS (2017) di Francesco Mirabelli.

 

Nell’edizione 2017 del ToHorror- Festival del Cinema Horror di Torino abbiamo avuto il piacere di gustarci in anteprima l’ultimo lavoro di Francesco Mirabelli, THE ANTITHESIS.

 

Del film abbiamo già parlato con il giovane regista nella bella intervista che ci ha concesso questa estate per la rubrica “Viaggio nell’Italia Underground di Dizionario del Turismo Cinematografico”.

 

In questi giorni faremo due chiacchiere con il resto della troupe del film.

 

Siamo qua con uno degli sceneggiatori, Francesco Basso.

 



-Ciao Francesco e grazie di essere qua con noi. Tu nasci come scrittore o come sceneggiatore?

-Ciao, grazie mille a te. Nasco come scrittore. Ho pubblicato due romanzi brevi, uno si intitola “Un Vegano Su Marte”, che punta il dito contro un possibile uso sbagliato dei mass media e mi sono ispirato a Ballard e Burroughs, e l'altro è “New York Inferno”, di matrice fortemente horror. Ora sono alle prese con un nuovo lavoro, un romanzo d'amore un po' particolare.

Nella vita oltre a essere scrittore sono anche giornalista, sto collaborando con il Secolo XIX e sono vicedirettore de L'eco della Riviera di Sanremo, testata fondata nel 1915.

 

 

-Qual è stato il lavoro che ti è piaciuto di più come risultato finale?

 

-Diciamo che ogni opera è sempre un passo in avanti, a livello stilistico intendo. Mi sono accorto che con gli ultimi racconti sto migliorando molto il modo di raccontare. Sono molto contento delle ultime storie che ho scritto. Una è sul femminicidio, si intitola “Who Man” ed è uscita nell'antologia Mare Noir (Cordero Editore). Sono rimasto molto soddisfatto anche del racconto “Il Cacciatore di Cuori”, uscito nell'antologia a scopo benefico “Dritto al Cuore” per il Bambin Gesù di Roma, insieme a scrittori del calibro di Carlo Lucarelli e Andrea G. Pinketts. Anche il racconto “Venerdì Santo”, uscito nell'antologia Savona in Giallo (Edizioni De Ferrari), non credo sia male, rappresenta un buon mix tra giallo e horror.

 

 

 

 


-Di THE ANTITHESIS cosa ci dici? Tra tutti quelli che avete scritto il film a chi è venuta l’idea di partenza?

 

-L'idea del soggetto è del regista.  Ho conosciuto Mirabelli al Dams di Imperia quattro anni fa. In comune abbiamo sempre avuto la passione per Fulci. Quando lui tornò in Sicilia e seppe che avevo pubblicato la mia tesi di laurea dal titolo “Lucio Fulci – le origini dell'horror” (Il Foglio Letterario), volle propormi di scrive la sceneggiatura di THE ANTITHESIS. Mi misi subito all'opera. E' stato molto emozionante vedere sullo schermo gli attori che recitavano le mie battute. E' la mia prima sceneggiatura sul grande schermo. Lo sceneggiatore Stefano Ricciardi ha contribuito a rendere più oscura e intrigante la vicenda, ha fatto davvero un buon lavoro. E' stato bellissimo aver fatto parte di questo progetto.

 

 

 

 

-Qualche altro progetto?

 

-Ho scritto diversi corti che sono in fase di preparazione. Uno con il regista di Sanremo Riccardo Di Gerlando, e le atmosfere, devo dire, saranno molto avatiane.

 

 

 

 

- Scrivi anche per il teatro?

 

-Per il teatro ho adattato un libro per ragazzi, “Reato di Fuga”, e ne ho fatto una sceneggiatura per musical. Questo spettacolo è andato in scena lo scorso anno al  Teatro Lo Spazio Vuoto di Imperia. Le mie battute sono state recitate dai ragazzi dell'Istituto Tecnico Marconi di Imperia.

 

 



-Il tuo genere preferito?

 

-Da adolescente era l'horror, ma poi ho capito che non ho un  genere preferito. Mi piace molto quando uno scrittore o un regista “massacra” un genere per trasformarlo e ricrearlo. Un po' come faceva Fulci nei suoi film, come NON SI SEVIZIA UN PAPERINO o I QUATTRO DELL’APOCALISSE. Sarebbe errato dire che il primo è semplicemente un giallo e il secondo un western. Sono in realtà generi a sé, in cui è la mano dell'artista a prevalere sul genere, a modificarlo per i suoi scopi.

 



-Già, Lucio era detto appunto il “Massacratore di generi” eh eh… E adesso parlaci un po’ di te. Che tipo sei?

 

-Dipende dalle giornate, direi che sono inclassificabile. A volte sono asociale, mi richiudo in me stesso, altre volte sono solare ed esuberante. Diciamo che sto imparando a conoscermi dalle situazioni che mi capitano. Devo dire che di matrice sono molto buona. Se mi incontri per strada non ti spaventi ecco, anche se ultimamente ho dei capelli a cespuglio molto vorticosi.

 

 



-E la tua principale passione qual è?

-La scrittura. Per me è tutto. E' sofferenza, è passione, è liberazione e prigionia insieme. E' catarsi, è espansione. L'anno scorso portai davanti al Festival di Sanremo, sul Red Carpet, una mia canzone. L'ho cantata davanti alle telecamere di Blob  per il programma IncantaTu coordinato da Matteo Masi. Portai una canzone sui giovani di oggi, “Vado a fondo senza fondi”. Bé, mentre ero in diretta e suonavo, dissi che volevo il Nobel per la Letteratura e presentare “Un Vegano su Marte” su Marte. Cioè, di mio, sono molto ironico, però per me davvero, la scrittura è vita.

 

Una presentazione di "Un vegano su Marte" ad un Mondadori Store.

 

 


- E le altre se ci sono?

-La musica... o meglio il rumore. E' impossibile dire che suono... diciamo che “rumoro”. La mia band si chiama Bankok Pericolosa. Ho un canale YouTube dove a volte inserisco i pezzi nuovi.

Ho scritto, prima che vincesse, una canzone su Trump dal titolo “Trump, I love You”, che in realtà non è né pro né contro. E' solo divertente. Infatti piace un po' a tutti. Ironica perché il testo in inglese dice che il suo potere, come Sansone lo prendeva dai capelli, lui lo prende dal parrucchino (sempre che di parrucchino si tratti eh eh). Gli ho inviato il video sul suo canale Twitter, spero che lo veda. Ci scherzerebbe su.

 

 

 

-Sì, lo penso anch’io vedendo il tipo che è! Invece che opinione hai dell’ambiente artistico italiano attuale?

 

-Penso che i giovani come me (io ho 32 anni, quindi giovane lo sarei in teoria... però andiamo avanti) devono fare maggiormente gruppo, ma non su Facebook, elogiandosi o elogiando il prossimo o aspettando un nuovo Messia artistico che porti tutti sulla retta via. La retta via per me è l'arte nella sua forma più pura, nella sincerità e onestà del fare.

Siamo in un mondo in cui tutti scrivono, tutti cantano, tutti suonano, tutti sono tutti e nessuno è nessuno. Secondo me bisogna ascoltare, sentire, parlare, e non lo si fa solo su Facebook, ma lo si fa incontrandosi.

Al giorno d'oggi sta passando ad esempio il concetto che scrivere è una cosa velleitaria, che tutti lo possiamo fare. In realtà, ma è un mio parere, l'arte non è solo piacere, svago, ma è anima, è sofferenza, è crisi, è credere in qualcosa di più ampio. Come diceva Grotowski per il teatro, l'arte deve dare allo spettatore le stigmate. Cioè lo spettacolo, l'esposizione artistica è come qualcosa di sacro, di puro, da rispettare.

Io penso che oggi si debba pensare meno al marketing e più all'Arte, quella vera, con la A maiuscola. Quindi, se qualche giovane ha voglia di parlarmi, di fare gruppo, sono su Facebook, e poi andremo a prendere un caffè insieme. Cercatemi! Mi farebbe molto piacere.

 

 



-Infatti! Socievoli prima di tutto! Quindi, a questo giovane artista che ti segue e che incontri diresti…

 

-Direi grazie e pensa sempre con la tua testa. Leggi e leggi molto. Un libro apre il cervello, ti dà di più, Certo, inizia con qualcosa che ti piace, sennò è la fine. Io odiavo leggere. L'ho scoperto a 19 anni. Da allora è una droga. Il libro che mi cambiò la vita fu “Demian” di Hermann Hesse, quello che invece mi fece capire come va il mondo fu “1984” di George Orwell. Da allora benedico la letteratura.

 

 



-Grazie Francesco per la bella chiacchierata e in bocca al lupo per i progetti futuri!

 

-Grazie mille Dave. Mi ha fatto molto piacere incontrarti. Sei stato gentilissimo. Un grande saluto a te e a tutti i lettori di FilmTv.

 

 

 

Una antologia curata da Francesco Basso e dedicata alla sua Imperia.

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