Nanni Moretti ha sempre amato riempire i suoi film di attori amici, magari da frequentare anche fuori dal set. Ma non necessariamente. Una sorta di clan di fedelissimi su cui contare. Nel contempo è anche uno dei pochi attori registi capaci di dare spazio e visibilità (senza rivalità e gelosie) a tanti colleghi (dietro e davanti la macchina da presa) per il solo motivo di apprezzarne qualità e performance mostrate in altre pellicole. Il Premio Sacher e la rassegna Bimbi Belli ne sono una ulteriore prova. Nell’ultimo HABEMUS PAPAM ha utilizzato vecchi e nuovi volti del (suo) cinema e del teatro italiano: Dario Cantarelli nei panni strepitosi di un attore esaurito è il più longevo tra i feticci (dalla parte del critico petulante e onnipresente di SOGNI D’ORO passando per BIANCA, LA MESSA E’ FINITA, lo “scheletro nell’armadio” Carissimi di Botero ne IL PORTABORSE di Luchetti, LA STANZA DEL FIGLIO fino al ruolo citazione del critico gastronomico de IL CAIMANO), Renato Scarpa un bis dopo LA STANZA DEL FIGLIO, idem Roberto Nobile più CAOS CALMO di Grimaldi, idem pure per Roberto De Francesco più IL PORTABORSE e LA SECONDA VOLTA di Calopresti; Jerzy Stuhr, Margherita Buy e Cecilia Dazzi confermati dopo IL CAIMANO. Due assenze clamorose che “insospettiscono” stavolta sono Silvio Orlando e Antonio Petrocelli, tra i più assidui e spesso identificati con il cinema di Nanni. Andando a ritroso ricordiamo l’indimenticabile Fabio Traversa di IO SONO UN AUTARCHICO, ECCE BOMBO e “ti ricordi?, ti ricordi?” PALOMBELLA ROSSA, l’icona Laura Morante di SOGNI D’ORO, BIANCA e LA STANZA DEL FIGLIO, le dimenticate (ma impresse nella memoria di ogni morettiano doc) Enrica Maria Modugno di BIANCA e LA MESSA E’ FINITA e Mariella Valentini de LA MESSA E’ FINITA e “Come parla!? Come parla!?” PALOMBELLA ROSSA. Tra gli altri meritano una menzione i simpatici Marco Messeri, Remo Remotti, Luisa De Santis e ne dimentico tanti. La grandezza del cinema di Nanni Moretti è dovuta anche a tutti questi attori che sono entrati nel nostro immaginario e nei nostri cuori. Dunque lunga vita al suo cinema e ai suoi feticci.
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