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Aneddoti e curiosità by Dizionario del Turismo Cinematografico: un curioso caso di cronaca attorno al film IL VANGELO SECONDO TADDEO
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Una scena di CATACOMBA (2016), una delle ultime fatiche di Lorenzo Lepori.

 

 

Tra le curiosità legate al cinema indipendente italiano ve ne sono qualcune curiose tipo accuse di violenze che possono far pensare ad auree snuff. Le stesse violenze certe volte sono indotte (vere o finte non si sa!) per motivi pubblicitari. Correva l'anno 2008 ed un regista (ora più o meno affermato, almeno vende anche se a mercato ristretto i film e può vantare cast noti e di un certo livello!) sconosciuto ai più veniva coninvolto in un caso di cronaca legato ad una violenza carnale durante le riprese di una sua amatorialissima opera. Il sottobosco cinematografico italiano è anche questo.

 

Vediamo ora i dettagli in un articolo del giornale "La Repubblica" del 1° Agosto 2008:

 

Da finzione a realtà. Mydarkcorner.org, il mio angolo oscuro. E' il sito di Lorenzo Lepori, accusato di essere la mente della violenza di gruppo. Nel suo angolo oscuro del web, Lorenzo Lepori, che con sei amici è accusato di aver violentato una ragazza nella notte tra venerdì e sabato, alla Fortezza da Basso di Firenze, aveva aperto una finestra virtuale per far conoscere i film che realizzava. Splatter, sodomia, sangue, satanismo e soprattutto esaltazione della violenza di gruppo: erano questi i caratteri principali del suo repertorio di regista e sceneggiatore alle prime armi. In una scena della sua ultima prova da cineasta, RESURREZIONE DI CUORI, si vedono uomini incappucciati che afferrano una ragazza durante un rito sacrificale. In un' altra sembra lui il protagonista: la faccia coperta di sangue, conficca un coltello nelle mani di una donna agonizzante in una vasca da bagno. Oppure, in una terza, con una lama puntata alla gola della sua vittima. E nei titoli di coda una sorta di avvertimento, una premonizione: «Presto anche nei vostri cuoricini». Sono solo alcuni degli scatti che evidenzierebbero la psicologia degli autori della violenza alla Fortezza. I messaggi che il ragazzo di Montecatini, 25 anni, la passione per il teatro e una vita da studente universitario, lancia nella blogosfera, sono questi: «La videocamera aveva iniziato a registrare amenità varie in data 20 ottobre 2007, e adesso finalmente (11 marzo 2008, la data in cui sono state ultimate le riprese, ndr), può lasciarsi morire, sazia di avere registrato alcuni degli atti più inutilmente insulsi e ingiustificabili che mai dei giovani cineasti, rampolli di satana e bevitori di tequila bum-bum abbiano mai compiuto in previsione di una fruizione globale degli atti stessi!». Parola di uno sceneggiatore sperimentale, commenti prontamente cancellati ieri dalla rete, dopo che la notizia del suo fermo ha iniziato a circolare. Deliri virtuali forse troppo simili a quelli andati in scena alla Fortezza nel buio di una notte d' estate fiorentina: «ma non sperate di poter tanto presto saziare i vostri golosi palati con questo laido gioiellino~ io e Albert abbiamo ancora tanto da montare, tanto da muzicare e tanto da litigare e poi vedrete.. vedrete: cuori strappati, usi impropri di mazze da baseball, perversione e donnine nude». Il legame tra il presunto carnefice e la ragazza sembra sia nato proprio sul set dell' ambizione, nell' anticamera del successo frequentata in un' accademia di teatro, dove si sono conosciuti, dove entrambi studiavano recitazione. E poi l' amicizia, che si sarebbe consolidata nei mesi di lavorazione di uno dei film di Lorenzo, cui lei ha partecipato come interprete. Una passione per l' estremo, il diverso, l' evasione. Chi lo conosce bene però mette le mani avanti, ci tiene a precisare che Lorenzo è altro oltre la sua arte. Che le immagini di lui dipinto di rosso, simbologia del sangue, erano interpretate da tutti come una fantasia, che non vogliono collegare a quanto accaduto quella notte. Ma quei flash restano. Istantanee di una crocifissione, un uomo penzolante da una ringhiera, e un altro, dietro, forse proprio Lorenzo, che lega i polsi della sua vittima e la copre in parte con un mantello rosso, ancora un richiamo a quel sangue perno di tutti i suoi lavori rintracciabili sul web. Poi un rito satanico, dieci foto di uomini incappucciati, un mantello bianco che li rende irriconoscibili, e una bara portata a spalla e sepolta in chissà quale giardino. E una stanza di hotel, ancora il colore del fuoco, ancora sangue sulla faccia e una bottiglia in mano, «Rampolli di Satana e bevitori di tequila bum-bum», lo stesso liquore che lei dichiara di aver bevuto la sera dello stupro. Infine l' altro suo film da regista, IL VANGELO SECONDO TADDEO. Il trailer ha un link su YouTube. Lo apri e scopri scene di una violenza di gruppo, uomini semi nudi, istantanee di atti sessuali veloci compiuti in mezzo a una strada, protagonisti giovani ragazzi. Frammenti fugaci, intermezzo di altra violenza. Quella che si concretizza con l' utilizzo di spranghe, mazze da baseball, ancora un richiamo alle parole del suo blog, volti sfigurati a mostrare la furia, la rabbia contro qualunque cosa si ponga di fronte a Satana. Oggetti o persone. Colpite al volto, sfigurate, schizzi di sangue che raggiungono la cinepresa, coltelli puntati alla gola, uno strangolamento sullo sfondo di quello che sembra un autobus. Tutto concentrato in un minuto di montato. Fotogrammi surreali di un eros perverso, preso a morsi sulla pelle, quando il succo di pomodoro si fa amaro, col sapore del sangue, delle secrezioni della paura. Come quello che, secondo l' accusa, si sarebbe consumato tre notti fa sul sedile di un' auto, in fondo al buio di una via vicino alla ferrovia. In un prossimo imprecisato futuro - si legge nella presentazione che il regista fa del film - tre sono le attività che vanno per la maggiore: sodomia, consumo di droghe, prostituzione. Ora, tutto questo potrebbe continuare fino alla fine dei tempi!”

 

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