
Il Festival di Venezia anche quest'anno è giunto a conclusione. Lo abbiamo seguito giorno dopo giorno grazie ai nostri "inviati", che non ci hanno fatto mancare resoconti, aneddoti e recensioni. Seppur nella sua freddezza, il palmares sancisce la fine dei giochi e dà appuntamento alla prossima edizione della Mostra, la 75ma. Dei proclami di rinascita del cinema italiano della vigilia si poteva anche fare a meno, come dimostrano i premi. L'unico, meritato, quello alla Nicchiarelli, relegato alla sezione orizzonti. prevedibile, invece, quello alla Rampling.
Questi i verdetti della giuria presieduta da Annette Bening:
Leone d'oro al miglior film: The Shape of Water
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Leone d'argento alla migliore regia: Xavier Legrand per Custody
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Gran premio della giuria: Foxtrot
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Coppa Volpi al miglior attore: Kamel El Basha per The Insult
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Coppa Volpi alla migliore attrice: Charlotte Rampling per Hannah
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Premio Marcello Mastroianni al migliore attore emergente: Charlie Plummer per Charley Thompson
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Premio per la miglior sceneggiatura: Tre manifesti a Ebbing, Missouri
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Premio speciale della giuria: Sweet Country
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Leone del futuro (Premio opera prima Luigi De Laurentiis): Custody
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Premio Orizzonti per il miglior film: Nico, 1988
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Premio Orizzonti per la migliore regia: Vahid Jalilvand per No Date, No Signature
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Premio speciale della giuria Orizzonti: Caniba
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Premio Orizzonti per la migliore interpretazione maschile: Navid Mohammadzadeh per No Date, No Signature
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Premio Orizzonti per la migliore interpretazione femminile: Lyna Khoudri per Les Bienheureux
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Premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura: Oblivion Verses
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Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio: Gros chagrin
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Premio Venezia classici al miglior documentario sul cinema: The Prince and the Dybbuk
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Venezia classici per il miglior film restaurato: Va' e vedi
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Premi Venice Virtual Reality
Migliore storia: Bloodless
Miglior esperienza: La camera insabbiata
Miglior VR: Arden's Wake Expanded
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...e lo trovo assurdo!!
Una pora crista si innamora di Alien...
Io non lo ancora visto... ma ricorda tanto, troppo quegli Horror fantasy anni 70...
MA QUI SIAMO A VENEZIA!!
Posso capire lo avesse girato o prodotto Tarantino... spinto com'è questo regista...
Ma Del Toro...
E presumo, siamo lontani da "il labirinto del Fauno"
"ma qui siamo a Venezia!" bastano queste parole per inquadre il parruccone veteroconservatore e intellettuale che del cinema non sa nulla. Tanti saluti.... anche perché state scomparendo, finalmente. Poco alla volta.... ;) con affetto
Mauro
peccato che prolifichino quelli come voi...
tanti saluti... figlio di... figlio diii...
figlio di Saoul...
Esprimere valutazioni senza aver visto il film, ha sempre poco senso. Dati il genere, la storia ed il regista, quanto meno si puo' azzardare che la giuria abbia voluto andare sul sicuro, e questo non credo faccia bene al cinema o faccia onore al prestigio della kermesse.
e infatti l'ho spiegato... che il film non l'ho visto...
Ma ho visto trailer su trailer... e pure uno spezzone piratato... ma che sempre abbandono x qualità pessime... era solo curiosità...
Comunque siete di una squisitezza... di una carineria...
e mi avevano avvisato... ma non si finisce mai di imparare...
Specie sull'arroganza della gente di cultura (o presunta) elevata...
Salutami Kiarostami qui sopra... e dille pure di non disturbarsi più a rispondere.
Non è benvenuto...
Lei almeno è stato più diplomatico e garbato...
Molto meno spocchioso e altezzoso del tuo amico che (citazione:) - "chiameremo sacchi dimmmerda... e quando dirò -"ehi!! sacchidimmerdaaaa...voi dovrete scattare!!";... Ecco...tanto per citare il cinema "da festival"
Caspita... è la prima volta che esprimo un parere... e subito piovono insulti...
MA chi si crede di esser questo qui sopra...??
io andavo già al cineforum quando suo padre ancora non sapeva praticar nemmeno l'onanismo!! figurati...
PS. c'è qui uno che continua ad urlare -"IO!! IO!!! IO LO SO COME SI CHIAMA!!! :D :D :D
Quanto al fil... ripeto... è una cavolata che non sta in piedi... molto meglio quello con la Rampling... e anche quello con Redford e la Fonda fuori (anche se credo fuori concorso)...
PS Scusi lo sfogo ma il suo amico qui sopra... mi ha dato proprio sui nervi...
Ma infatti quell'"esprimere giudizi senza aver visto il film..." era principalmente rivolto a me stesso. Le assicuro comunque che questo luogo è molto meno ostile e più disponibile al confronto di quanto possa sembrare. Per quanto riguarda i miei gusti cinematografici personali beh...sono assolutamente d'accordo con lei.
PS: Continui a seguirci e magari a partecipare! Saluti.
Ovviamente il film non l'ho visto.... e dirò di più.... Pacific Rim e Crimson Peak non mi son piaciuti per nulla!! Ma quello che voglio sottolineare io con la mia palese provocazione è che per molti, forse troppi, vige ancora la malsana e inutile idea che il cinema sia solo quello d'autore stretto, di denucia civile, sociale o politica o una forma d'arte fine a sé stessa con sperimentazioni visive che francamente.... Mentre invece, film di avventura, horror, fantastici, western, perfino i porno.... sempre messi in un angolo come se fossero opere minori. Ma i minorati sono chi li condanna.... Dopo Lav Diaz per fortuna una scelta di campo intelligente e davvero controcorrente. Nonostante non abbia visto il film e quindi tutto può essere rimesso in discussione. Ma sulla carta, la sensazione principale è questa. E mi fa contento... io quest'anno non rosico ;)
Sarà che le produzioni straniere guardano alla qualità (indubbia quando si parla di gente come Del Toro o Cuaron) e meritano rispetto anche quando si dedicano al film di genere... 'impegnato' (Spielberg docet), ma è già due anni di fila che Venezia guarda al cinema italiano solo con l'occhio cinefilo e sensibile alle piccole produzioni indipendenti e senz'altro impegnate: il documentario della Di Giacono l'anno scorso ed il bio-pic rock-pop della Nicchiarelli quest'anno. Sono comunque del parere che i festival debbano promuovere innovazione e coraggio, più che qualcosa che piaccia al grande pubblico; a quello ci pensa già il mercato. Ciao!
Anche questa è una riflessione. Ma perché avere due cinema.... uno del mercato e uno dei festival.... ?
Non è bello.... e nemmeno utile alla causa
Questo è il rischio (i cosidetti 'film festivalieri'), non lo scopo. Nel caso dei due film italiani citati sopra, non è un caso che siano produzioni indipendenti che hanno dovuto ricorrere anche a capitali esteri (Francia e Belgio). A mio parere l'impulso al mercato dato dai festival dovrebbe essere principalmente quello promuovere un cinema che merita di essere finanziato per quelle qualità che magari non lo rendono appetibile per un'industria che non vuole mai rischiare (fortunatamente si sono inseriti i nuovi produttori dell'on demand anche in questo settore e guarda un po' come hanno reagito a Cannes) e continuano a sfornare sequel, prequel e reboot come se non ci fosse un domani.
Discutere se il film di Del Toro meritasse o no di vincere senza vederlo è abbastanza assurdo, ma capisco il senso della polemica.
In teoria, però, quello che dovrebbe fare un festival sarebbe premiare il film migliore, punto. Promuovere film minori ma che valgono la pena di essere visti lo fa nella fase di selezione. Sarebbe scorretto però premiare un film meno bello solo perchè più di nicchia, più "da festival". Che poi sul significato dell'espressione "da festival" ci sarebbe da discutere...
E non dimentichiamo che Del Toro è comunque un autore, non un regista qualunque. Non fermiamoci alle apparenze dei suoi mostri, dei suoi robot o al breve riassunto della sua trama.
Mi sembra di rivedere al contrario la polemica di dell'anno scorso sul film di Lav DIaz, che era troppo lungo, troppo da festival, poco vendibile.
Allora diciamolo, che non ci sta mai bene niente :)
Spesso ci si trova a dovere tra materia e forma. A Venezia ha spesso prevalso la materia (la trama, il contesto antropologico e le problematiche inerenti) contro la forma (il modo in cui una storia - una qualsiasi storia - viene inscenata).
Del Toro non ha smentito sé stesso ed ha proposto una storia fantasy in un contesto reale, politicamente vissuto e drammatico. A mio avviso - ma vado a braccio visto che anch'io al pari di Scapigliato non ho visto ancora il film - l'essere mostruosamente deforme frutto di un esperimento più che essere un omaggio al trash di evasione di quegli stessi anni in cui la vicenda è tratta, è una inflorescenza fantastica che solo la celluloide può fare spuntare dal vero.
Un'opportunità di racconto - una delle tante - propria dell'universo letterario che il cinema non può ignorare proprio per non dovere soffrire di claustrofobia.
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