Oggi me la prendo comoda.
Nel senso che salto senza troppi pensieri il primo film della giornata, che comincia alle 8,15 e dura 180 minuti: "Mektoub, my love: canto uno" in concorso di Abdelatif Kechiche. Non c'è la posso Fare! Ho bisogno di dormire, fare una colazione come dio comanda, avere la parvenza di una mattinata normale. Così mi reco alla Mostra con calma, rilassata e senza fretta. Questo ritmo a rilento mi porta fortuna, posso così vedere salire in macchina il regista australiano Warwick Thornton del film visto il giorno prima "Sweet Country", assieme a lui c'è Bryan Brown, il sergente cattivissimo del film; con la stessa ghigna oltretutto.
Ma la mia fortuna è totale quando scorgo in lontananza Claudia Gerini. Posso dire che oltre ad essere molto brava, l'attrice romana si è dimostrata di una carineria e gentilezza davvero uniche. Non è sempre scontato trovarle nelle persone di spettacolo, alla Gerini è rimasto un modo di fare spontaneo e alla mano che me la rendono ancora più simpatica.
Raggiungo all'uscita del cinema i miei amici che escono dalla visione abbastanza sconvolti. 3 ore di film al nono giorno non sono roba da scherzarci: possono uccidere. Io vedendo le loro facce da una parte mi sento sollevata, dall'altra mi sento in colpa. Mi sento come un soldato che si è dato ammalato per evitare la marcia sotto il sole. Comunque il film ha diviso i pareri, le discussioni sono aperte. Io a questo giro rimango spettatrice.
Purtroppo sono pure la spettatrice del film che vado a vedere: "Il colore nascosto delle cose" di Silvio Soldini, fuori concorso, in uscita domani nelle sale italiane.
Ho scritto la recensione, non mi dilungo oltre, i 115 minuti che gli ho dedicato per vederlo mi paiono pure troppi. Sono sincera, erano 10 anni che non vedevo un film di Soldini, oggi ritorna nelle sale con un film dopo gli ultimi anni passati a fare documentari. Forse è stato proprio il documentario "Per altri occhi" girato nel 2013 a suggerirgli questo ultimo film, purtroppo il risultato rimane (per quanto mi riguarda) insufficiente.
Come consolarsi? Con qualcosa di unto e fritto: 2 mozzarelle in carrozza per pranzo e mi ritorna il buon umore.
Oggi è la giornata di Valeria Golino e riesco a passarle vicino per rubarle una foto.
Chi non è invece possibile fotografare sono i cinesi del film di ieri sera "Angel wear white". Credo che per esigenze di produzione possano fare solo fotografie autorizzate dall' ufficio stampa. Io però un paio di "passaggio" gliele faccio, perché mi stanno simpatici.
Il pomeriggio lo dedichiamo ad una commedia: "Brutti e cattivi" per Orizzonti di Cosimo Gomez. La commedia appare subito simpatica. Storpi, disabili, nani fanno da contorno alla storia del "papero", un povero disgraziato nato senza gambe che si è sposato con una ballerina nata senza braccia. I 2 mettono su una banda composta da un nano e un tossico fatto di crac per rubare 4 milioni alla mafia cinese. la storia è molto divertente nei primi 15 minuti, purtroppo una volta capito il codice umoristico perde di ritmo e mi sono scoperta annoiata nell'ultima mezz'ora. Credo che il regista abbia "peccato" di presunzione, si sia lasciato prendere troppo la mano pensando di fare una commedia composta però da troppi colpi di scena. I colpi di scena superavano la logica della storia, facendo perdere un po' la bussola della narrazione.
Ma la vera sorpresa l'abbiamo avuta all'uscita: temperatura scesa di quasi 10 gradi e diluvio dirompente. In più io ero uscita di casa vestita come se fosse il 15 di agosto, con tanto di sandali e senza ombrello. Per fortuna Supadany riesce a scortarmi fino alla sala Perla, incappuccio Spaggy con la mia borsa della Mostra (anche lui ovviamente è senza ombrello e in tenuta super estiva) e troviamo un momentaneo riparo prima del terzo film della sera: "Veleno" per la Settimana della Critica di Diego Olivares.
Dopo essere stata delusa da 2 film italiani per la sezione Giornate degli Autori, trovo finalmente una bella sorpresa con questo film di Olivares. Nella terra dei fuochi, vicino a Caserta, 2 fratelli cercano di combattere la camorra locale che vuole fargli vendere la terra per farci una discarica abusiva. Dopo avergli bruciato la stalla con tutto il bestiame di bufale, però, i 2 fratelli hanno visioni differenti su cosa si deve fare. Cosimo è attaccato alla terra, alle tradizioni e non vuole cedere ai ricatti. Vuole creare insieme a sua moglie Rosaria (rimasta incinta da poco dopo molti tentativi) la sua famiglia lì dov'è nato. Il fratello Ezio ha già 3 figli ed è tentato dalle proposte di vendita e di lavoro che gli vengono proposte proprio dai camorristi che gli hanno bruciato la stalla. Intorno a loro tutta una società complice e corrotta a partire dal candidato sindaco fino alle vecchie commari. Intanto Cosimo si ammala di cancro allo stomaco, sarà Rosaria a questo punto a prendere in mano la situazione non lasciandosi intimorire dalle minacce nemmeno più tanto velate.
Un film semplice nella sua struttura, concentrato sulla storia da raccontare non cerca soluzioni pretestuose, ma si limita al puro racconto delle vicende (oltretutto ispirate a fatti realmente accaduti).
Gli attori bravissimi a partire da Massimiliano Gallo, fino ad arrivare a Luisa Raniero qui ad un altissimo livello interpretativo.
Se quando siamo entrati in sala pioveva, mentre guardavamo il film era in atto sulla mostra una vera e propria tempesta. Io e Spaggy siamo vestiti praticamente come 2 villeggianti a ferragosto, con le scarpe in pandan...per carità, ma i colori ben abbinati non servono molto quando diluvia e fa freddo come a fine ottobre. Per fortuna ci viene incontro mio marito con gli ombrelli e finalmente si torna a casa, al riparo e all'asciutto. Domani speriamo in un timido sole.
cosa mi è piaciuto di più:
Spaggy: "veleno"
Maghella: "Veleno"
Alan Smithee: "Mektoub, my love: volume 1"
Supadany: "Mektoub, my love: volume 1"
Eightandhalf: "Mektoub, my love: volume 1"
Cosa mi è piaciuto di meno:
Spaggy: "Il colore nascosto delle cose"
Maghella: "Il colore nascosto delle cose"
Supadany: "Il colore nascosto delle cose"
Alan Smithee: "Il colore nascosto delle cose "
Eightandhalf: "piazza Vittorio"
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