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Venezia 74: diario di bordo giorno 3
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Una notte di tempesta, con tuoni e fulmini. Non mi era mai capitato  negli anni precedenti di vedere Venezia con la pioggia. Oggi  mi sono levata pure questa curiosità (se mai l'avessi avuta).

Compro un ombrello e mi reco alla prima programmazione della giornata: "Lean on Pete" di Andrew Haigh, in concorso.

Charlie Plummer

Charley Thompson (2017): Charlie Plummer

 

Le tristi vicende del sedicente Charley, che dopo la perdita del padre si lega al cavallo da corsa Lean on Pete,  del quale fa lo scudiero. Pete in realtà è a fine carriera e dopo un paio di vittorie dovute a trucchi e dopping, il padrone decide di venderlo. Inizia così il viaggio di Charley con il cavallo che lo condurrà ad un percorso di crescita per ritrovare nuovi e antichi affetti. Il film ha una buona prima parte in cui costruisce dei personaggi interessanti intorno al protagonista (uno su tutti il padrone dei cavalli da corsa interpretato da un bravissimo Steve Buscemi) che però vengono inspiegabilmente perduti in una seconda, lasciando dei buchi narrativi importanti. Bravissimo il giovane protagonista Charlie Plummer, viso e interpretazione che mi hanno ricordato molto il fu River Phoenix , penso che il ragazzo abbia tutti i numeri per diventare un nuovo divo del cinema.

Jane Fonda, Robert Redford

Le nostre anime di notte (2017): Jane Fonda, Robert Redford

Fuori piove ancora, per fortuna il secondo  film è sempre nella sala Darsena e si riesce ad entrare prima che ricomincino gli scroscii. Film fuori concorso di Ritesh Batra  "Le nostre anime di notte" con i 2 veterani ai quali verranno consegnati i Leoni d'Oro alla carriera Robert Redford è Jane Fonda. Film leggerino, che mi farà piacere rivedere a casa nei pomeriggi piovosi su Canale 5 e pensare a quanto mi divertivo a Venezia "quando ero giovane". Ho scritto la recensione quindi non mi dilungo su trama o contenuto, però aggiungo che una volta uscita dalla sala (e visto con gioia il ritorno di un timido sole) mi è venuta una voglia irresistibile di chiamare al telefono il mio babbo. Secondo me devono aver messo all'interno del film qualche messaggio subliminale per l'accudimento degli anziani.

2 giorni di panini mi fanno optare per una insalata nella pausa pranzo. Per il primo pomeriggio ci siamo tenuti tutti (tranne Alan Smithee di cui perdo le tracce) da parte "Brawl in Cell Block 99", fuori concorso di S. Craig Zahler.  Purtroppo prima Spaggy per un impegno personale improvviso, poi io ed Eightandhalf per essere rimasti fuori dalla sala per una fila troppo lunga, perdiamo la proiezione. L'unico a vederla e a consigliarlo nei prossimi giorni è Supadany.

A questo punto mi separo anche dal fido Eightandhalf che sceglie di adoperare il tempo rimastogli  per un Venezia Classici. Io vado nel mio limbo-Sala stampa e dopo raggiungo Spaggy e Alan Smithee alla sala Perla per un film italiano delle Giornate degli Autori: "Il contagio" di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini.

locandina

Il contagio (2017): locandina

 

Film non solo brutto ma alquanto imbarazzante e pretestuoso.  Una serie di scenette in  sequenza a raccontare le vicende di una serie di personaggi di un quartiere di borgata romano. Una recitazione forzata e sulle righe evidenziata da una sceneggiatura quasi da fiction di ultima categoria. Una accozzaglia di luoghi comuni riguardo un cliché fin troppo inflazionato da serie televisive e filmetti di serie B. Ma anche questo film ha un pregio,  quello di avermi fatto fare la conoscenza del simpatico Tatti Sanguinetti durante la fila per l'entrata, con cui ho avuto modo di scambiare qualche interessante opinione.

All'uscita il tempo è peggiorato notevolmente, e mi metto quindi ancora in fila sotto la tettoia della sala Darsena per un film in concorso "Foxtrot" di Samuel Maoz.

locandina

Foxtrot (2017): locandina

 

Una famiglia israeliana riceve la notizia che il loro figlio è morto durante un'azione di guerra. Momenti di grande tensione per la madre che dopo una crisi di nervi viene pesantemente sedata dai soldati medici, mentre il padre cade in una profonda depressione che rasenta a tratti la follia. Dopo alcune ore viene riferita a loro, sempre dai soliti soldati, che c'era stato uno scambio di persone e che il soldato morto non era il loro figlio, ma un altro ragazzo con il suo stesso nome era rimasto effettivamente ucciso. Da qui il film prende una piega completamente inaspettata,  con risvolti inquietanti e molto drammatici. Devo essere sincera, dopo una giornata come questa in cui nessun film mi ha particolarmente colpita, questo ultimo film della sera mi è apparso bellissimo, poi ripensandoci è un po' come dire che "un orbo in mezzo ai ciechi...."; insomma non è stata sicuramente la migliore giornata del festival, ma spero che sia quella peggiore.

Ho fame! Per ammazzare le attese io e Spaggy ci siamo sfogliati le ricette on line, provocando una voglia irresistibile di roba unta e fritta, purtroppo ripieghiamo sempre sulla solita mezza pizza, unica roba commestibile calda rimasta a disposizione nei punti di ristoro sull'ora tarda.

Mi sento come se avessi lavorato, per fortuna la solita dose di "cazzeggio" notturno mi rimette in pace e torno a casa veloce, sperando di scansare la pioggia che vedo arrivare in lontananza. A casa mi aspetta Supadany, buon compagno per la scrittura serale. Eightandhalf e Alan Smithee li sentirò arrivare quando forse per me sarà arrivato il momento di andare a letto.

Cosa mi è piaciuto di più:

Maghella: &"Foxtrot"

Supadani: "Brawl in Cell Block 99"

Spaggy: "Foxtrot"

Eightandhalf : "Martyr"

Alan Smithee: "Foxtrot"

 

 

Cosa mi è piaciuto di meno:

Maghella: "Il contagio"

Supadany: "Lean on Pete"

Spaggy: "Il contagio"

Eightandhalf: "Lean on Pete"

Alan Smithee: "Lean on Pete"

 

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