"Mater semper certa est, pater numquam", ci insegnano i saggi principi del più antico diritto di famiglia.
Ma questa regola, logica ed inflessibile per l'essenza stessa del ciclo procreativo, pare non si adatti a ciò che invece appare evidente in casa Eastwood.
Ovvero che Scott è la copia impressionante di papà Clint. Della madre, l'assistente di volo Jacelyn Reevs - quasi di sicuro una bella donna (di fatto Scott è in realtà sin più bello del suo famoso padre), con cui Clint ebbe un'altra figlia (Eastwood sr. ha fatto figli ancora per 10 anni, fino al 1996, alla veneranda età di 66 anni: complimenti!) - esistono poche tracce somatiche evidenti sul volto del ragazzo.
Il quale, con dei lineamenti del genere, era davvero improbabile e mortificante che si concedesse ad attività diverse da quella di interprete.
Ma cominciamo dall'inizio: SCOTT EASTWOOD, figlio di Clint Eastwood e Jacelyn Reeves, e fratello maggiore di Kathryn Reeves-Eastwood (nata il 2 febbraio 1988), vive a san Diego. Ha un fratellastro e quattro sorellastre da parte del padre. Prima di intraprendere la carriera di attore ha lavorato come barista, operaio edile e parcheggiatore.
Personalmente ho cominciato ad accorgermi che esistesse per caso, alla Festa del Cinema di Roma - edizione 2016, occasione in cui fu presentato in anteprima l'ultimo film di Oliver Stone, il biopic Snowden: un buon film, alla maniera di Stone, forte di un cast variegato e pieno di grandi nomi. Ma tra questi pure Scott, che appare pochi minuti, non senza farsi accorgere di quanto i geni del padre abbiano influenzato il proprio gradevole e gratificante aspetto fisico.
Nei film che proprio in questi giorni ho visionato (l'ho fatto soprattutto, lo ammetto, per curiosità quasi morbosa di valutare un confronto col Clint giovane dei tempi di Leone), appare molto più evidente che in Snowden quanto Scott si impegni a far si che la già straordinatria somiglianza col padre si completi con atteggiamenti, espressioni, smorfie e cenni ammalianti che ne completano alla perfezione la miracolosa, ma per nulla vergognosa, emulazione.
In realtà l'attore, proprio in questi giorni sul grande schermo col caciarone e scalmanato OVERDRIVE, ennesimo clone del motorizzato e infinito Fast & Furious (n.b.: Scott era pure nel cast del capitolo 8, che tuttavia, almeno per ora, mi sono scampato), non ha fino ad ora interpretato nulla di memorabile, e quel western crepuscolare da noi inedito che è Diablo, riesce più di ogni altro a trasportarci al periodo degli spagnetti western in cui il giovane Clint cominciò a muovere i suoi primi passi di un lungo cammino verso la vetta assoluta dello star sistem, coniugando divismo a doti eccezionali di attore, ma soprattutto di regista.
Per Scott è tutto ancora prematuro. Finché potrà, continuerà a fare "come papà", poi si vedrà.
Ecco qui sotto i link delle recensioni di quattro film in cui appare Scott, visti uno di seguito all'altro, giusto per rendermi conto del fenomeno di logica, straordinaria aderenza fisico-familiare che lega un figlio al celebre padre.
OVERDRIVE: Unico merito del giochino adrenalinico sciocco e scontato: Scott Eastwood. Bello come papà, anzi uguale a papà, non si vergogna (e fa bene!!) a scimmiottarne le movenze in un film facile che pure Clint da giovane, forte delle sue ben due espressioni (con cappello e senza cappello - Leone docet) avrebbe fatto suo. VOTO *1/2
DIABLO - VOTO ***
LA RISPOSTA E' NELLE STELLE - VOTO *
LA LEGGE DEI NARCOS - VOTO *1/2
....e ancora...
SNOWDEN - VOTO ***1/2
ed in una piccola parte pure nel bellico
FURY - VOTO ***
...seguirà ancora qualcosa, appena possibile, a proposito di Down Patrol (2014), Non aprite quella porta 3D (2013), di The perfect Wave (2014 e di Chasing Mavericks (2012), che non ho ancora avuto occasione di visionare.
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