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Blade Runner 2049: una bufala o il film dell'anno?
di Isin89
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Signore e signori, manca poco più di un mese all'uscita nelle sale di tutto il mondo di uno dei sequel che, senza ombra di dubbio, faranno più a lungo discutere il genere umano. Non solo perché si sta toccando uno dei più grandi film mai realizzati nella storia del cinema, e qui sfido chiunque a non rimanere profondamente elettrizzati da tale evento, ma soprattutto per via della poca necessità di dover per forza estrapolare un seguito da una storia così perfettamente conclusa da mille punti interrogativi. Il film, forse, che meno si presta alle incessanti esigenze limitative imposte da sequel di ogni genere. Blade Runner del 1982 non solo era perfetto, fatto e finito senza una riga di troppo, ma sfociava inoltre in uno dei finali più emblematici della storia (mi riferisco alla Director's Cut) tanto che un sequel avrebbe solamente snaturato e ampiamente rovinato l'essenza stessa del capolavoro girato da Ridley Scott. Blade Runner 2049 è assolutamente il film dell'anno, non si discute. Non me ne vogliano i fan del meraviglioso La La Land (vero caso mediatico di questa annata cinematografica 2017) né gli elogiatori (di cui faccio parte) dell'imminente Dunkirk di Christopher Nolan. Qui tocchiamo la storia. Viene spontaneo chiedersi se questo sequel sarà all'altezza del suo grande predecessore o se si tratterrà della bufala più grande che il cinema abbia mai concepito.

Quando anni fa appresi la notizia del probabile sequel di BR cominciai a sudare freddo. Sappiamo tutti che ormai le tendenze di Hollywood si riducono a remake/reboot e sequel di film improbabili ma non pensavo che arrivassero a tanto. Ero convinto che nessuno mai avrebbe toccato BR, che la magia respirata in quell'universo contorto e inospitale si relegasse al film di Scott e non venisse intaccata da inutili trovate commerciali. Ma i miei timori si affievolirono quel tanto che basta quando scoprii che la regia era stata commissionata niente poco di meno che a Denis Villeneuve. Ora, se gli intenti del progetto sono puramente commerciali perché scomodare un grande del cinema come Villeneuve e non chiamare un semplice ma bravo mestierante che porti a termine il lavoro seguendo pari pari le direttive? Spero e mi piace pensare che Villeneuve sia stato scelto per le sue indubbie qualità e per lo sconfinato talento, necessari per un film come questo che, oltre agli incassi, punta anche sul lato artistico-qualitativo.

Dai trailer si evince subito la cifra estetica di BR2049, atmosfere claustrofobiche che riprendono quelle del primo film. Fotografia cupa ma lucente e a tratti sporcata. Devo ammettere che inizialmente i trailer mi hanno gasato, e non poco, ma sull'ultimo penso di avere qualcosa da ridire. Togliendo la maestosità estetica che con Villeneuve non viene mai a meno, mi voglio soffermare su alcuni aspetti più inerenti alla storia. Si capisce facilmente che il personaggio di Jared Leto è in realtà il villain del film, una sorta di Tyrell giovane e più megalomane che vede i replicanti come il futuro dell'umanità e pianifica la distruzione dell'intera società moderna. Ryan Gosling è un poliziotto che indaga su questi piani probabilmente segreti e per farlo va alla ricerca di Deckard, l'unica persona in grado di potergli dare le risposte che cerca.

Fino a qui tutto sembrerebbe filare per il verso giusto se non fosse per un terribile sentore che mi fa presagire una possibile falla nell'intera storia. Parlo della trama e del suo svolgimento. Se il tutto si riducesse a inseguimenti frenetici ed esplosioni inutili condite dalla solita solfa del cattivo che pianifica la distruzione del mondo servendosi di una bomba a orologeria e del classico buono non buono che in extremis riesce a disattivare la bomba, bé, sarebbe proprio una cagata pazzesca. Ma riguardando bene i trailer mi verrebbe difficile pensare che in realtà Blade Runner 2049 possa essere una bufala totale, stento a credere che possa risultare una tale delusione. Villeneuve ha una grossa responsabilità sul groppone, questo è il film della sua carriera e sbagliarlo equivarrebbe a essere lapidato pubblicamente in piazza. Ma il regista canadese non è di certo l'ultimo arrivato e il fatto che fino ad ora non abbia sbagliato un film fa promettere molto ma molto bene.

Non so cosa dovermi aspettare da Blade Runner 2049, se amarlo oppure detestarlo fino allo sfinimento. Da tenace oppositore ho finito per accettarlo convinto che Villeneuve, e Scott alla produzione, tirino fuori un sequel degno del primo film. Ripetere la grandezza della pellicola di Scott è impensabile e impossibile, roba che riserviamo alle più improbabili storie che la fantascienza ci può offrire. Ammetto che sono in fibrillazione da mesi, l'attesa è snervante ma è anche una piacevole riflessione che lascia spazio ad una immaginazione senza precedenti. Scott ha costruito un universo che trascende i confini della fantascienza e abbraccia mille tematiche e sfere della conoscenza come la creazione e l'impossibilità da parte dell'uomo civilizzato di accettare tutto ciò che sia diverso da lui. Blade Runner è un film talmente vasto che lascia ampissimo spazio all'immaginazione e alla fantasia tanto che risulterebbe più che adatto per probabili ed (si spera di no) eventuali pre e sequel.

Il bello di BR è la sua totale perfezione. Visto una volta si cade vittima delle migliaia di domande che esso pone, delle innumerevoli interpretazioni che inesorabilmente cerchiamo di affibiargli e di quel finale che tutt'oggi resta uno dei colpi di scena più sensazionali di sempre. Malgrado ciò, non sentiamo il bisogno che la nostra immaginazione venga deturpata. Preferiamo sognare di perderci tra i meandri dei bastioni di Orione e che la nostra fantasia ci conduca alle porte di Tannhäuser per vedere cose che voi umani non potete immaginare, perché anche questa è la magia del cinema. Blade Runner 2049 sarà un gran film diretto da un gran regista e la mia sola e unica speranza rimane quella di continuare a non sapere e che questo film, per quanto abbia la forza di farlo, mi ponga molte più domande di quelle che io mi possa immaginare.

 

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